Il Codice da Vinci: l'uscita del film venerdì 19 maggio
L'Opus Dei prepara da mesi le contromosse

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2006 19:55
Il Codice da Vinci: l'uscita del film venerdì 19 maggio<BR>L'Opus Dei prepara da mesi le contromosse

Campi Bisenzio 17 Maggio 2006- “Il Codice da Vinci”, l’attesissimo film tratto dal bestseller di Dan Brown che avrà come protagonista Tom Hanks, uscirà nelle sale cinematografiche, in contemporanea mondiale, venerdì 19 maggio.
Come riportato da mesi da tutti i mezzi di comunicazione, questo libro ha provocato scompiglio nel mondo ecclesiastico poiché sostiene una visione alternativa alla storia di Gesù Cristo e di altri personaggi del Vangelo.
Il 27 Aprile, nel corso del convegno "Direzione strategica della Comunicazione nella Chiesa" presso la Pontificia Università della Santa Croce, i responsabili dell´Ufficio stampa dell´Opus Dei di Roma e di New York, Marc Carroggio e Brian Finnerty, hanno presentato una comunicazione sul lavoro svolto dall´Opus Dei in relazione all´uscita del romanzo "Il Codice Da Vinci" nel 2003 e poi del film.

Gli autori hanno sottolineato come l´Opera sia stata scritta per evitare qualsiasi tipo di polemica o contrasto. L´Opus Dei avrebbe così deciso di approfittare di questa occasione per far conoscere meglio al grande pubblico cosa sia veramente la Chiesa e chi sia Gesù. Il danno che secondo la Chiesa sarebbe prodotto da questo romanzo e, presumibilmente anche dal film, è soprattutto nei confronti della fede cattolica, della Chiesa stessa e, solo in secondo luogo, dell´Opus Dei, le cui autorità hanno chiaramente indicato l´intenzione di: difendere la verità su Gesù e sulla Chiesa in unità con i Vescovi e le Conferenze Episcopali e tutti i cristiani, con un tipo di comunicazione amichevole, positiva, "cristiana".

Allo stesso tempo il dialogo con la Sony si è esplicitato nella richiesta di rispettare la fede dei Cattolici in continuità con la tradizione. L´Opera presentata da Carroccio e Finnerty non ha chiesto nessun tipo di censura, piuttosto avrebbe cercato di dare l´opportunità alla Sony di dimostrare che la libertà d´espressione è conciliabile con il rispetto delle credenze altrui. Il 6 aprile 2006 l'Ufficio Informazioni dell'Opus Dei in Giappone ha inviato tramite Seizo Inahata una lettera, agli azionisti, dirigenti e impiegati della Sony, casa produttrice del film "Il Codice da Vinci", in cui rinnova l’idea che ne “Il codice Da Vinci” vi siano vari aspetti che deformano la figura di Cristo, e che investono le credenze religiose dei cristiani.

Inoltre, nel libro si afferma che la Fede cristiana è fondata su una grande menzogna e che la Chiesa cattolica si è servita lungo i secoli di mezzi delinquenziali e violenti per tenere le persone immerse nell'ignoranza. Secondo l’Opus Dei il romanzo mescolerebbe realtà e finzione in modo così abile da non permettere più al lettore di capire dove venga fissato il limite fra la realtà e finzione. Il problema sarebbe che un lettore ignorante dei fatti storici corra il rischio di giungere a conclusioni erronee e possa pure essere spinto a guardare la Chiesa con minore simpatia.

Tuttavia pare che la Sony non abbia mai risposto a nessuno di questi messaggi che l’Opus dei gli ha inviato.


Nove da Firenze ha contattato Bruno Mastroianni, che lavora all'Ufficio Informazioni dell'Opus Dei a Roma.

Pensa che l'Opus Dei potrebbe, sfruttando la scia del sicuro successo del film, approfittare della pubblicità (seppur negativa) per controbattere e riscattarsi dalla falsa idea di "setta" propagandata dal best seller?
Mastroianni:Da parte nostra non si tratta di "approfittare della pubblicità" piuttosto è per noi l'occasione di far conoscere l'Opus Dei per quello che è.

Ci siamo messi a disposizione di chiunque voglia conoscere le nostre iniziative e il nostro messaggio. Si può essere santi compiendo le cose normali della vita di tutti i giorni. Non abbiamo mai tenuto le "porte chiuse", l'Opera in questi anni ha sempre informato sulle sue iniziative. Il punto è che ora siamo al centro dell'attenzione e i media sono più disponibili a capire cos'è veramente l'Opus Dei.

In che modo l'Opus Dei si pone e si propone nei confronti della gente comune (intendo ai non ecclesiastici e ai "non addetti ai lavori")e nei confronti di una generazione ipercritica verso la Chiesa come quella attuale?
Mastroianni: L'Opera nasce proprio per le persone comuni.

Il centro del suo messaggio è che si può avere un rapporto personale con Dio attraverso le situazioni più normali della vita: il lavoro, gli amici, il tempo libero; tutto può essere gradito a Dio se fatto con amore. Il fondatore dell'Opera, san Josemaría Escrivá, ha insegnato tutta la vita che essere cristiani autentici significa saper voler bene alle persone, e lo ha messo in pratica. Questo è il centro del messaggio cristiano e questo è quello che l'Opera insegna a chi frequenta le sue attività spirituali.

Penso che oggi la gente sia alla ricerca della verità, dell'amore autentico, del significato della vita. I cristiani sanno che la risposta a tutte queste domande è Cristo. Bisogna impegnarsi a comunicarlo.

A questo punto non resta che rimanere a guardare cosa succederà dopo l’uscita del film e quale sarà la risposta del grande pubblico. Sicuramente chi non si era mai interessato all’iconografia cristiana e alla storia della religione più diffusa al mondo potrà trovare ne “Il codice Da Vinci” una moltitudine di spunti interessanti, senza però dimenticare che un romanzo, in quanto tale, contiene una buona dose di fantasia.
In occasione dell’evento la multisala Vis Pathè di Campi Bisenzio (via F.lli Cervi 9, nei pressi del centro commerciale I Gigli) organizzerà, fino al prossimo 4 giugno, una esposizione delle macchine di Leonardo.

I modelli, realizzati utilizzando i materiali dell’epoca, sono corredati dalla riproduzione della pagina del codice. Le macchine, che mettono in pratica principi della meccanica, sono interattive e possono essere utilizzate dal pubblico.
I visitatori potranno anche ammirare una riproduzione anastatica del Codice di Leonardo e, naturalmente, una fedele riproduzione della enigmatica GIOCONDA.
I modelli esposti sono forniti dall’azienda Niccolai che dal 1995 in collaborazione con l’associazione culturale Homo Millennium, studia la meccanica dei disegni di Leonardo realizzandoli in scala con materiali come legno, cotone, ottone, ferro e corde.
Il catalogo delle opere è stato affidato alle cure di uno studioso del calibro di Carlo Starnazzi che diffonde da tempo in Italia e nel mondo la più ampia rassegna delle concezioni tecnologiche di Leonardo attraverso modelli funzionanti destinati ad un pubblico sempre più vasto e appassionato.
Inoltre sarà possibile ammirare, in collaborazione con “Arti grafiche fiorentine” di Firenze, la riproduzione di alcune delle opere più amate di Leonardo e dei grandi maestri dell’arte italiana.

Andrea Veronese

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