Banca del Chianti Fiorentino: il 7 maggio assemblea dei 1.900 soci per l'approvazione del bilancio di un'annata che si preannuncia positiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2006 18:36
Banca del Chianti Fiorentino: il 7 maggio assemblea dei 1.900  soci per l'approvazione del bilancio di un'annata che si preannuncia positiva

Una banca per il Chianti, una banca per un territorio. La Banca del Chianti fiorentino, che domenica 7 maggio riunisce l’assemblea generale dei soci per l’approvazione del bilancio, si pone da anni non solo come semplice istituto di credito, ma come vero e proprio punto di riferimento per l’economia locale e per i cittadini chiantigiani. Lo dicono i numeri, 1.900 soci cresciuti di 300 unità nel corso dell’ultimo anno, dodici filiali su un territorio omogeneo - l’ultima nata a Barberino Val d’Elsa si affianca alle due di Firenze, alle tre di San Casciano (capoluogo, Cerbaia e Mercatale), alle tre a Tavarnelle (capoluogo, San Donato e Sambuca), a quella di Montespertoli, Scandicci e Martignana -, 65 milioni di euro di patrimonio.

Lo dimostrano iniziative come l’Osservatorio economico del Chianti, strumento nato nel dicembre 2005 durante un incontro con Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea, con cui si vuole monitorare la situazione economica e il mondo del lavoro, e lo dimostrano le proposte contro il caro banca, il rischio risparmio e il caro immobili messe a punto per dare risposte concrete ai cittadini in un momento non certo facile.

«La Banca del Chianti – spiega il direttore Andrea Bianchi – deve puntare su una ‘differenza’ che può consentire di affrontare con successo le sfide future: l‘affinità’ con il territorio.

Un concetto che richiama somiglianza ma anche partnership, comune sentire ma anche collaborazione, consapevolezza dei problemi ma anche costruzione di opportunità». «Perseguire l’affinità con il territorio – continua – significa, in primo luogo, riflettere sulla sua identità e interrogarsi sulle possibilità: ovvero, porsi nella dimensione costante dell’ascolto, per recepire non solo i bisogni ma anche le minacce e le opportunità, e soprattutto per sintonizzarsi con i valori, le prospettive, individuando progetti e iniziative che, assunti come propri, possano creare le premesse per recitare efficacemente un ruolo sempre più attivo nello sviluppo dell’area».



L'assemblea dei soci della banca è chiamata, domenica, ad approvare il bilancio di una annata positiva e a indicare le principali iniziative da valorizzare.

«Per dare un volto ‘operativo’ - commenta Bianchi – all’affinità ed ottimizzare il rapporto di partnership banca-territorio ci si deve chiedere cos’è il Chianti Fiorentino oggi, quali sono gli attori in grado di determinarne il futuro, quali sono i progetti, quali i problemi (sociali, economici, ambientali…), quali le opportunità; tutto questo con il fine ultimo di elaborare una visione del territorio e del suo sviluppo futuro, all’interno della quale collocare nel modo più proficuo il ruolo della banca».

L’Osservatorio Economico del Chianti
Nato nel 2005, avrà piena operatività a partire da quest'anno.

La sua missione è il monitoraggio non solo dei fenomeni strettamente economici, ma anche di alcuni indicatori di carattere socio-culturale. Lo scopo è aiutare a comprendere ed interpretare l’evoluzione del tessuto sociale, i problemi dei giovani, del lavoro, adottare metodologie d’indagine di comprovata efficacia, confrontarsi con filosofie di analisi e strumenti nuovi per intercettare nuovi fattori di criticità e di sviluppo. Il progetto è coordinato dalla collaborazione scientifica dell’Irpet.

Piccole e Medie Imprese tra innovazione e sviluppo
Sempre in tema di rapporti con il territorio, la banca non può sottovalutare il tessuto industriale fatto di piccole e medie imprese.

Nel corso del 2005 è proseguito il sostegno al progetto "Sambuca 2000-2010", che comprende l'area industriale della Sambuca a Tavarnelle Val di Pesa e quella di Ponterotto nel comune di San Casciano, che si prefigge lo scopo di riqualificare l’omonimo distretto industriale, il più grande del Chianti, attraverso il miglioramento delle infrastrutture non disgiunto dalla salvaguardia dell’ambiente.

Agricoltura: finanziamenti, formazione, promozione
Industrie, ma non solo.

Il Chianti è alle prese con un’importante fase di crescita con una particolare attenzione allo sviluppo sostenibile, ovvero alla necessità di coniugare imprenditoria e salvaguardia del territorio. Oltre alla partecipazione alle varie fasi di Agenda 21, la banca ha proseguito nella sua politica di sostegno all’agricoltura rinnovando tra l’altro i pacchetti di finanziamenti agevolati finalizzati alla ristrutturazione di immobili rurali, spesso da adibire ad attività di agriturismo, all’acquisto ed all'ammodernamento di attrezzature per la cantina ed al reimpianto di vigneti.



Sponsorizzazioni a volontariato, sport e cultura
Sicuramente importante è poi il legame sociale con il territorio evidenziato dal piano delle sponsorizzazioni. E’ stato rinnovato anche per il 2006 l’accordo con il Comune per la sponsorizzazione del Teatro Niccolini di San Casciano, uno dei teatri più importanti ed attivi del Chianti.

Tra i contributi erogati, quello per una nuova autoambulanza alla Misericordia di San Casciano e il finanziamento alla Pubblica Assistenza Croce d’Oro di Montespertoli per l’acquisto di una nuova ambulanza, oltre al contributo al gruppo Fratres di Mercatale Val di Pesa per l’acquisto di una autoemoteca indispensabile per il trasporto del sangue raccolto dai numerosi donatori.

Da ricordare inoltre il contributo erogato per l’ammodernamento dei poliambulatori di S.Vincenzo a Torri, nel Comune di Scandicci, e dei presidi sanitari e farmaceutici delle frazioni di S.Donato in Poggio e di Sambuca, nel Comune di Tavarnelle.

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