Dalle piante australiane un’opportunità per la floricoltura toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2006 15:10
Dalle piante australiane un’opportunità per la floricoltura toscana

Firenze, 20 aprile 2006- Nuove opportunità di sviluppo per la floricoltura di molte regioni italiane (con progetti già avviati in questo senso da Toscana, Liguria, Campania, Veneto e Puglia) possono provenire da produzioni innovative di origine australiana, di grande interesse sia sul piano ‘estetico’ sia su quello produttivo, in termini di esigenze complessive di energia, di acqua o di fertilizzanti, di capacità di adattamento climatico e di impatto sull’ambiente.

Dalle campanule rosa della Correa, a quelle giallo-arancio della Blandfordia, dai petali come raggi dell’Actinotus, alle diverse specie di Anigozanthos, chiamate anche ‘zampe di canguro’, fino alle affascinanti infiorescenze della Grevillea che conta oltre 300 specie, passando per i grandi fiori di Telopea, un arbusto che può raggiungere i 4 metri di altezza e che resiste anche a temperature abbastanza rigide, dato che proviene dalle zone montuose del sud-est dell’Australia.

Sono solo alcune delle 41 piante, illustrate da un ricco apparato fotografico, contenute nel cofanetto di due volumi dal titolo “Piante ornamentali australiane a clima mediterraneo”, pubblicato dall’Arsia, l’agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo-forestale.

La pubblicazione - che sarà in distribuzione gratuita per la stampa ad Euroflora, alla Fiera di Genova, dal 21 aprile al primo maggio, presso lo stand di Toscana Promozione – è a cura di Giovanni Serra, della Scuola Superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa e di Claudio Carrai, dell’Arsia.

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Un settore, quello del florovivaismo toscano che, pur riguardando il 3 per cento delle aziende agricole e occupando l’1 per cento della SAU, copre un quinto del valore di tutta la produzione agricola regionale. Il lavoro - che rappresenta il primo caso in Italia di studio dettagliato su questo tipo di piante - scaturisce dalle esperienze maturate all’interno del programma interregionale ‘Supporti per il settore floricolo’, promosso e finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali e dalla Regione Toscana, nel quale l’Arsia ha avuto un ruolo particolarmente attivo anche in termini di collaborazione con le altre Regioni coinvolte (Liguria, Campania, Veneto, Puglia), con istituzioni scientifiche australiane, con esperti del settore e produttori locali e l’attivazione, in Toscana, di ricerche in azienda per l’individuazione delle possibilità di coltivazione e delle criticità>>.

Il primo volume affronta gli aspetti da valutare nell’introdurre materiale vegetale nuovo da altri paesi, con considerazioni relative al clima, all’invasività potenziale, al rischio fitopatologico, oltre a valutazioni di tipo commerciale.

Segue poi una serie di schede monografiche su 41 generi di piante, illustrate con una ricca iconografia originale realizzata dal fotografo botanico australiano Peter Abell. Molte di queste piante sono entrate ormai nel mix produttivo di molte aziende italiane; alcuni generi, come l’Acacia o l’Eucalyptus sono coltivate e diffuse da molto tempo in Italia ma offrono un tal numero di specie da consentire di individuare prodotti innovativi. Altre ancora, come la Telopea, una delle proteacee più attraenti, è di recentissima introduzione in coltivazione.

Il secondo volume è una monografia sul genere Banksia, un genere multiforme e utilizzabile in molti modi diversi – dalla pianta in vaso al fiore reciso, alla fronda - , di non semplice coltivazione ma che assomma in sé caratteristiche di attrattività e novità tali da giustificare una attenzione particolare.



Destinatari dei due volumi sono tecnici e imprenditori del settore florovivaistico, associazioni, cooperative, enti tecnici, strutture di ricerca e sperimentazione; tuttavia destinatari privilegiati del lavoro sono i produttori e le loro associazioni che, grazie alla loro particolare sensibilità a cogliere nuove idee, attraverso la lettura di questi volumi possono ricavare spunti per prodotti innovativi da inserire nel mix aziendale. La produzione di piante in vaso originarie dell’emisfero sud sta infatti assumendo sempre maggiore importanza anche in risposta alla crisi del fiore reciso, tanto che in alcune aree, in particolare nel pesciatino, si sta assistendo alla conversione da fiore reciso a piante in vaso, spesso originarie dell’altro emisfero.

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