Elezioni politiche in Toscana: per Filippeschi (DS) bisogna rispettare gli impegni e dare una politica nuova, per Spini nervi saldi e grande serenità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2006 14:42
Elezioni politiche in Toscana: per Filippeschi (DS) <I>bisogna rispettare gli impegni e dare una politica nuova</I>, per Spini <I>nervi saldi e grande serenità</I>

"Noi abbiamo vinto le elezioni secondo quanto affermato dal risultato emanato dal Ministero dell’Interno -spiega Valdo Spini (DS)- il cui Ministro è un esponente di Forza Italia e i cui funzionari lavorano con integrità, come posso testimoniare anche come ex sottosegretario dell’Interno delegato al servizio elettorale. I magistrati e i componenti dei seggi preposti allo scrutinio delle schede contestate faranno sicuramente il loro dovere e all’ufficio centrale presso la Corte di Cassazione spetterà di proclamare il risultato finale.
Al Quirinale presiede all’ordinato svolgimento dell’attività delle istituzioni un uomo dal prestigio e dalla statura di Carlo Azeglio Ciampi.

Sicuri del nostro buon diritto, in accordo alla Costituzione e alle leggi vigenti, prepariamoci unitariamente ad assumerci come Unione le nostre responsabilità istituzionali e di governo. Il paese ha bisogno di un governo il prima possibile che dia certezze e che costituisca il necessario punto di riferimento per la vita democratica. Teniamoci con serenità a questa linea e il paese non mancherà di apprezzare il nostro comportamento".

La Segreteria Provinciale PRC esprime soddisfazione per l’esito delle elezioni politiche nazionali: "Seppur di misura, il risultato uscito dalle urne ci consente di voltare pagina rispetto al predominio delle politiche neoliberiste, rappresentate in Italia dal governo Berlusconi.

La destra è stata sconfitta con l’apporto determinante di Rifondazione Comunista e piena è stata l’affermazione del nostro partito all’interno dell’Unione, tanto sul piano nazionale quanto sul piano locale. L’Italia esce da queste elezioni palesemente divisa. Lo scarto tra Unione e Casa delle Libertà al Senato pone dei problemi di governabilità che potranno essere certamente risolti se l’azione del Governo sarà ispirata a pratiche partecipate, condivise e socialmente coese.
Sul piano provinciale, come in Toscana, Rifondazione Comunista supera la Margherita, aumentando in termini reali i propri voti in tutta la Provincia.

Di particolare interesse le prestazioni di Empoli, dove il contributo della candidatura di Mercedes Frias ha avuto un effetto di trascinamento sul voto. A Rignano e Figline V.no, il PRC ha più che raddoppiato i propri consensi. Evidente anche il legame tra le battaglie sociali condotte dal nostro partito in favore di politiche alternative all’incenerimento dei rifiuti e il risultato elettorale a Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Rufina e Pontassieve. Un risultato importante che premia la linea fino ad ora tenuta dal nostro partito ed impone a tutti i partiti dell’Unione di aprire una riflessione sui governi locali.
La presenza strutturale del voto disgiunto che produce lo scarto tra Camera e Senato deve attirare in particolar modo la nostra attenzione.

E’ la chiara conferma di una richiesta dell’elettorato di coniugare stabilità di governo con più contenuti di sinistra. Lo scarto è il prodotto di elettori che hanno scelto l’Ulivo alla Camera, come garanzia di stabilità per la leadership di Romano Prodi e parallelamente Rifondazione al Senato, per ancorare a sinistra la coalizione. Il fatto che sia distribuita in modo uniforme su tutto il territorio nazionale ci induce a pensare che questo atteggiamento sia frutto di una indicazione delle organizzazioni sociali della sinistra e della società civile organizzata.

Noi a questa indicazione vogliamo attenerci, contribuendo anche sul piano locale a sostenere e rafforzare il fragile risultato del Governo nazionale. Sarebbe davvero anacronistico se i governi locali della Toscana si ritenessero estranei a questa nuova fase politica. Aprire, dunque, un confronto anche sui livelli locali, valorizzando quei contenuti che ci hanno permesso di vincere questo decisivo appuntamento elettorale".

Soddisfazione negli ambienti fiorentini della Rosa nel Pugno, che ha ottenuto con oltre 8.300 voti il 3,3% dei consensi, ovvero il 20% in più di quanto ottennero nelle comunali del 2002 Lista Bonino e SDI.

Questo risultato è uno dei migliori tra quelli conseguiti nei capoluoghi del centro-nord ed anche nella provincia i consensi sono stati in netta crescita. In merito è intervenuto il capogruppo in Comune e candidato alla Camera in Toscana Alessandro Falciani: "Grosso merito all’entusiasmo di numerosi militanti e dirigenti radicali e socialisti, di semplici cittadini, che non si sono risparmiati nella campagna elettorale;”. Falciani, pur facendo autocritica riconoscendo i propri sbagli - come quello di non essere riusciti ad annettere Bobo Craxi e i suoi socialisti che probabilmente avrebbe permesso di superare il 3% alla Camera - guarda fiducioso al futuro e si dice certo che la presenza nella Rosa assumerà col tempo un ruolo ben determinante nelle istituzioni; ma per fare questo Falciani lancia un appello ai suoi: "rimbocchiamoci le maniche per consolidare prima di tutto il soggetto politico che abbiamo costruito da pochi mesi, promuovendo a Firenze come a Roma una Costituente per la nascita formale del partito della Rosa nel Pugno, affinandone i contenuti programmatici e procedendo a quel rinnovamento di dirigenti di cui anche lo Sdi, partito costituente, ha sicuramente bisogno".

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