ADMFI: Mozart, Sostakovic e il cinema di Greenaway per il ritorno di Gidon Kremer e il mitico Wiener Kammerensemble per l’Ottetto di Schubert

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2006 13:37
ADMFI: Mozart, Sostakovic e il cinema di Greenaway per il ritorno di Gidon Kremer e il mitico Wiener Kammerensemble per l’Ottetto di Schubert

È la doppietta di concerti che chiude la Stagione 2005-06 degli Amici della Musica di Firenze. Tre sole tappe per l’atteso ritorno in Italia di GIDON KREMER, celeberrimo violinista, con la KREMERATA BALTICA – formazione strumentale che porta con sé il nome del suo creatore – a Firenze Sabato 8 Aprile, al Teatro della Pergola, eccezionalmente alle ore 17. Programma eclettico ed appositamente concepito per gli Amici della Musica di Firenze, e che celebra congiuntamente due grandi della musica ma che tocca anche la musica per film: omaggio a Sostakovic, nel centenario della nascita, con i giovanili e graffianti Due Pezzi per ottetto d’archi op.

11; omaggio a Mozart, nel celebratissimo duecentocinquantenario della nascita, con la sublime Sinfonia Concertante per violino e viola KV 364 ed il Concerto per violino n. 5 KV 219, celebre per il ruvido e vivace sapore turchesco del finale. Ma il doppio omaggio si declina poi in insolite quanto accattivanti varianti. Il programma accoglie così anche 5 Minueten aus dem Leben des W.A.M. del contemporaneo russo Alexander Raskatov, che concentra nella breve durata evocata dal titolo la grazia, la semplicità e l’innocenza della musica di Mozart, al quale esplicitamente s’ispira; ed accoglie Trysting Fields, episodio tratto dalla colonna sonora realizzata da Michael Nyman per “Giochi nell’acqua” di Peter Greenaway: pellicola in stile dark comedy, dove all’apparire straziante della Sinfonia Concertante di Mozart (il tempo lento) Nyman contrappone questo suo brano che quella stessa pagina mozartiana cita, destruttura e ripensa, con fare ossessivo ed ammiccando a seducenti trovate di gusto barocco.


Un programma di spiccata originalità, che non stupisce essere stato concepito da Gidon Kremer, violinista di consolidata fama mondiale e dalla sensibilità innovativa, instancabile promotore della musica contemporanea, autore di tre libri che documentano la sua incessante ricerca artistica. Iniziati gli studi in famiglia, ha perfezionato la sua formazione a Mosca sotto la guida autorevolissima di David Oistrakh ed ha vinto i più importanti concorsi internazionali, poi suonando con le maggiori orchestre e collaborando con i più celebri direttori e strumentisti.

Il suo repertorio è oggi vastissimo (documentato anche dalla prestigiosa attività discografica), ed arriva a comprendere le opere dei maggiori compositori del nostro tempo, tra i quali spiccano Alfred Schnittke, Sofia Guibadulina, Arvo Pärt, Giya Kancheli, che a Kremer hanno dedicato composizioni e che proprio grazie a lui sono stati conosciuti nelle grandi sale da concerto. Kremer è da anni anche un infaticabile animatore di eventi musicali, tra i quali il festival Kremerata Musica che ha fondato nel 1981, nel piccolo villaggio austriaco di Lockenhaus.

È questo solo uno dei tanti momenti organizzati dal violinista per il ritrovo amichevole tra musicisti, tutti accomunati dal medesimo interesse ad esplorare insieme nuovi repertori: nel nome di una concezione della musica più volte ribadita dallo stesso violinista, ossia un linguaggio universale che superi qualsiasi barriera. E a Kramer si deve anche la creazione, nel 1997 (in occasione dei suoi cinquanta anni), della Kremerata Baltica Chamber Orchestra, nata per promuovere lo straordinario talento di giovani musicisti provenienti dalle tre repubbliche baltiche.

I componenti della Kremerata Baltica vengono scelti personalmente da Kremer e, non disponendo di una sede stabile, si esibiscono in una sessantina di concerti l’anno in tutto il mondo. Impostasi sin dall’inizio come una delle migliori formazioni orchestrali da camera del mondo, la Kremerata collabora strettamente anche con artisti quali Kent Nagano, Simon Rattle, Jessye Norman, Peter Schreier. Il suo repertorio riflette l’inusuale e vastissimo mondo musicale di Kremer, con particolare attenzione al repertorio contemporaneo: per Kremer e la Kremerata Baltica hanno composto appositamente Pärt, Kancheli e Raskatov.



È uno dei vertici cameristici indiscutibili di Schubert a suggellare la Stagione 2005-06 degli Amici della Musica di Firenze, Domenica 9 Aprile, al Saloncino della Pergola (ore 21): il piacevolissimo Ottetto, per quintetto d’archi, clarinetto, fagotto e corno, modellato sull’esempio della serenata settecentesca ma affermazione della piena e matura originalità espressiva raggiunte da Schubert in quel 1824 che ne vide la nascita. A proporre nell’occasione l’Ottetto di Schubert è una formazione di primo rango come il WIENER KAMMERENSEMBLE, rinomato gruppo fondato nel 1970 dalle prime parti dei superbi Wiener Philharmoniker.

Ma il programma della serata si rivolge anche ad altre pagine, più brevi ma ugualmente accattivanti: prima fra tutte, in ordine di apparizione, quella delicata ed indimenticabile Serenata in fa maggiore tratta dal Divertimento op. 3 n. 5 per lunghi anni attribuita ad Haydn ma che in realtà fu composta dal contemporaneo Roman Hofstetter; seguono poi due originali riletture di celebri pagine di Richard Strauss, i valzer dall’opera Il Cavaliere della Rosa arrangiati per archi da Erich Kaufmann e Till Eulenspigel Einmal Anders! di Franz Hasenohrl, libera reinterpretazione del noto poema sinfonico straussiano.
Fin dalla nascita, il Wiener Kammerensemble ha ottenuto immediato successo in tutto il mondo e si esibisce regolarmente nei più importanti centri musicali, dal Musikverein di Vienna alla Carnegie Hall di New York.

Dopo un inizio concentrato sulla musica da camera, il suo repertorio si sta gradualmente ampliando, arrivando ad includere pagine dei principali compositori del ventesimo secolo, come Krenek, Hindemith, Francaix, Henze, che verranno integrate nell’attività concertistica e di registrazione dell’ensemble. Come dimostrano anche i numerosi cd fino ad oggi realizzati, il Wiener Kammerensemle è depositario della migliore tradizione della musica da camera viennese e ne salvaguarda il tipico suono, fatto di tonalità morbide e ricche di calore.

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