Aviaria: stamani un incontro in Regione tra la Commissione Agricoltura e gli elementi della filiera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2006 15:54
Aviaria: stamani un incontro in Regione tra la Commissione Agricoltura e gli elementi della filiera

Firenze, 2 marzo 2006- Si è svolto questa mattina l’incontro convocato dalla Commissione Agricoltura della Giunta regionale al quale hanno preso parte le parti interessate. Nel corso degli interventi è emerso lo stato di profonda crisi del settore avicolo che in Toscana sta portando al collasso le numerose aziende presenti sul territorio.

La Cia Toscana ha ritenuto opportuno sottolineare che nonostante l’allarmismo che si è generato nei consumatori, il sistema di sorveglianza e profilassi è ben organizzato e in grado non solo di monitorare costantemente la situazione, ma di attivare tutte le misure di contrasto idonee per intervenire nel caso di individuazione di focolai d’infezione.

Gli oltre 5000 controlli sugli allevamenti, le verifiche sulla catena di trasformazione, sulla distribuzione non hanno rilevato anomalie, il che fa ritenere il sistema più che sicuro.

La Cia, presente con Alessandro Del Carlo della presidenza regionale, ha sostenuto la necessità d’intervenire sul versante della comunicazione chiedendo un “esercizio di responsabilità” nella gestione delle notizie connesse al tema dell’influenza aviaria, inoltre ha chiesto misure speciali, magari attraverso il piano zootecnico regionale, per riqualificare il sistema degli allevamenti rurali, che in toscana sono oltre 42.000, e che rappresentano una tipicità ed un elemento di qualità, anche in relazione all’aspetto del benessere degli animali.

«Le istituzioni stanno facendo il possibile per assicurare il controllo sugli animali – sottolinea il Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci – ma dobbiamo puntare a superare la crisi del settore combinando agli interventi diretti una comunicazione che cancelli l’allarmismo e la psicosi che si sono generati nei consumatori».

La Cia ha infine richiamato l’esigenza di adottare i sistemi di etichettatura e tracciabilità quale modo per tutelare la produzione nazionale e tipicizzare quella locale come azione di valorizzazione.

Al fine di far tornare il pollo sulle tavole secondo la Cia sarà necessario coinvolgere il commercio, la ristorazione e i consumatori per costruire una filiera solida e completa.

"L'aviaria e' tornata all'attenzione dell'opinione pubblica dopo che il virus ha colpito un gatto e dopo che l'Oms -commenta Primo Mastrantoni, segretario Aduc- ha pubblicato gli ultimi dati sulla diffusione dell'influenza nel mondo e dei morti dovuti all'H5N1. L'OMS comunica che il numero totale dei casi umani e' di 174 e i decessi sono 94 di cui: 42 in Vietnam, 20 in Indonesia, 14 in Thailandia, 8 in Cina, 4 in Cambogia e Turchia, 2 in Iraq.

Quello che i media non raccontano e' il periodo di tempo considerato. Da quale anno si contano gli infetti e i morti? E' la stessa Oms a fornirci la notizia: dal 2003. Il che significa che in 3 anni ci sono stati 94 morti, cioe' mediamente 31 morti l'anno su una popolazione dei Paesi interessati di circa 1,5 miliardi di individui che, tra l'altro, vive in precarie condizioni igieniche. In termini percentuali la mortalita' e' del tutto irrilevante. In Italia ogni anno ci sono piu' di 1000 morti per la tradizionale influenza il che non sembra spaventare nessuno.
E' utile, allora, una informazione corretta e completa o e' meglio prodursi in quelle patetiche scenette dove ministri, assessori, giornalisti e sportivi mangiano pollo giurando sulla sua innocuita'?"

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