Diario di una principessina-prodigio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2006 14:57
Diario di una principessina-prodigio

Firenze, 23 febbraio 2006 - Da marzo sarà in libreria Facile da ricordare, edizione italiana (Polistampa, pp. 216, ill., euro 20) del volume già pubblicato con successo in Russia da Natalia Strozzi, vera e propria enfant prodige della danza classica. Nata il 5 febbraio 1977 dal principe Girolamo Strozzi e da donna Irina Reine, Natalia si è esibita come ballerina in tutto il mondo, lavorando per anni con celebrità del calibro di Rudolf Nureyev.

Nella foto Natalia gioca con Gregory Peck al ristorante

Il diario, illustrato da numerosissime foto, racconta di una splendida carriera che va dalla tenera età di 5 anni fino ai 22, quando inizia quella di attrice.

Natalia con Gina Lollobrigida e Alberto Sordi al premio Cristoforo Colombo di Genova, Natalia con Riccardo Muti al Festival di Ravenna, ai Carabi con Nureyev a provare i passi in spiaggia, al premio Positano con Gregory Peck, a Montecarlo con il Principe Ranieri o con Uto Ughi a Siena a discutere di musica. Sono alcuni dei momenti che ella ci regala con quest'album di foto e ricordi. "Durante questi anni - ricorda con un po' di nostalgia - ho vissuto tante esperienze uniche, con grandi personaggi del balletto, del cinema, della musica e della politica.

Mi sarebbe dispiaciuto vederle scomparire nel nulla, perciò ho scritto queste memorie".

"Ci siamo sempre frequentati - racconta di lei il poeta Lorenzo Nannelli - e abbiamo avuto sempre comuni amicizie". Lei conosceva già la rivista letteraria «Il Fuoco» da lui diretta quando, dopo il successo del libro in Russia, ha pensato a un'edizione italiana. "Le ho subito suggerito Polistampa: ricco di storie ed episodi riguardanti una nobildonna fiorentina non potevamo che proporre quel libro alla casa editrice che a Firenze fa scuola, soprattutto per la cura tipografica".

"È una ragazza incantevole - afferma - proprio fuori del tempo e delle cose comuni.

Ha un talento e un'espressività straordinaria e ha manifestato sin da piccolissima un'innata vocazione allo spettacolo: quando si parlava di teatro e di musica le si illuminavano gli occhi. Ricordo ancora una serata fatta insieme all'associazione Lyceum di Firenze: io mi occupavo di poesia, lei suonava il piano. E suonò Satie e Scriabin, divinamente... emozionando tutti, me compreso".

Collegamenti
In evidenza