Aeroporto di Firenze: è polemica sugli interventi di riqualifica e miglioramento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2006 19:03
Aeroporto di Firenze: è polemica sugli interventi di riqualifica e miglioramento

Il Consiglio d’Amministrazione di Aeroporto di Firenze — AdF S.p.A., su proposta del presidente Michele Legnaioli, ha valutato la necessità di una serie di interventi infrastrutturali di riqualifica e miglioramento della pista di volo, che dovranno essere realizzati compatibilmente con le procedure di affidamento dei lavori con inizio non oltre il 1 marzo 2006.
L’attività di monitoraggio e sorveglianza della pista di volo, condotta come previsto dal Regolamento per l’Esercizio e la Costruzione degli Aeroporti, ha consentito ad AdF di valutare la necessità di tali interventi, al fine di garantire la massima efficacia operativa dell’attività aeroportuale anche in considerazione dell’incremento di traffico registrato negli ultimi due anni e delle positive previsioni di sviluppo del traffico di medio e lungo periodo.
Gli interventi potranno richiedere investimenti complessivi stimati per circa 11 milioni di Euro.

In questo modo AdF anticiperà interventi di manutenzione ordinaria la cui realizzazione era prevista da oggi al 2010, con conseguente previsione di minori investimenti futuri per manutenzioni delle infrastrutture di volo per circa 4 milioni di euro.
La realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria potrebbe comportare l’interruzione delle operazioni di volo per un periodo compreso tra l’inizio dei lavori che potranno essere avviati al più presto e non oltre il 1 marzo 2006 e la loro conclusione prevista non oltre il mese di maggio 2006 con l’obiettivo di una riapertura per l’avvio della stagione turistica.


Gli interventi infrastrutturali di riqualifica della pista di volo, una volta ultimati, consentiranno all’aeroporto lo svolgimento di un'operatività costante garantendo così una maggiore efficienza e riducendo la frequenza degli interventi periodici di manutenzione che a volte comportano la chiusura dell'aeroporto.

"Una decina di anni fa – ricorda Luigi Alterisio, ex responsabile dell’assistenza al volo di AdF per 35 anni, - furono fatti il ricaricamento e la riqualificazione dell’intera pista di volo lavorando nell’arco orario di chiusura dell’aeroporto, e cioè dalle 24 fino alle 6 del mattino, senza penalizzare il traffico e facendo 20m per volta.

Non furono opere di semplice asfaltatura, in quanto con l’occasione furono anche installati i cavi doppi necessari per l’adeguamento e il potenziamento degli impianti per i voli notturni, e cioè luci di bordo pista e luci di mezzeria della pista. L’aeroporto rimase chiuso solo una settimana. Perché non si opta anche stavolta per una soluzione simile?"

«Andando di questo passo Firenze rischia l'isolamento dai flussi economici e turistici nazionali ed internazionali. Le mancate o ritardate infrastrutture nazionali quali la rete ferroviaria di alta velocità e la stazione relativa già avevano posto la città in difficoltà».

E' quanto hanno dichiarato il consigliere dei DS Dario Nardella ed il consigliere della Margherita Marco Carrai a proposito della chiusura dell'aeroporto per lavori alla pista. «La chiusura - hanno aggiunto - aggravata da un approccio tardivo e superficiale della società AdF rischia di dare un altro colpo proprio in un momento in cui Firenze, con Pitti Immagine è al centro dell'attenzione dei mass media e dei principali osservatori economici e culturali.

Gli attori istituzionali ed imprenditoriali, soprattutto locali, coinvolti nella governance della società sappiano trarre da questo momento di difficoltà un'opportunità per dare un'indicazione precisa e complessiva sullo sviluppo dell'aeroporto che, data anche l'attuale situazione, potrebbe andare incontro ad un graduale e duraturo declino». «In quel caso - hanno concluso Nardella e Carai - tutti gli sforzi, anche economici, che Comune, Provincia e Regione stanno facendo per il rilancio del turismo culturale e il miglioramento dei servizi all'industria e al commercio, potrebbero essere vanificati.

Non possiamo scindere un progetto di sviluppo economico-culturale dell'area metropolitana da un moderno e competitivo sistema di infrastrutture per il trasporto di persone e merci. La scelta dei tempi e delle modalità di questa connessione è determinante, come lo sarà un impegno corale del settore pubblico e privato».

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