Dal cinghiale brasato degli Etruschi agli amaretti del Boccaccio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2005 14:36
Dal cinghiale brasato degli Etruschi agli amaretti del Boccaccio

Un libro non di sole ricette, scritto da due professionisti dei banchetti, marito e moglie, che indagano sulle origini e le successive modifiche di oltre 300 ricette della tradizione toscana, sui perché dei loro nomi, sugli aneddoti e le curiosità ad esse legate. S'intitola Cucina del cuore della Toscana: con uno sguardo a quella degli antenati, è appena uscito in libreria e già spopola.

"Di libri di cucina - dichiarano Mauro Montanelli e Licia Lari - ce ne sono tanti ed un altro potrebbe essere inutile" ma in questo, che non vuol essere semplicemente un libro di ricette, sono ricostruiti davvero tutti i modi e i fatti divertenti avvenuti nella Toscana antica intorno al mangiare, "permettendo di conoscere anche le personalità di quelli che mangiavano e, con loro, le stesse civiltà del passato".

Dopo aver ripercorso il modo di cucinare e di stare a tavola dei primi abitanti dell'Etruria, della Toscana romana, medievale e rinascimentale, gli autori dedicano un'ampia sezione alla tradizione e alla cucina delle nostre nonne, dal brodo 'del parto' alla minestra di centopelle, dalla lepre in dolcefforte alla trippa castellana, dalle ciliegie cotte nel vino ai cavallucci e ai berriquocoli.

Arricchito e reso agevole da indici analitici e per epoca, il libro (Polistampa, pp.

280, ill., cartonato, euro 14) si avvale di un apparato di illustrazioni tratte da ricettari antichi che aiutano a rievocare la tradizione gastronomica toscana.

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