Rete di solidarieta' tra popoli: Empoli accoglie con calore Aleida Guevara

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2005 14:29
Rete di solidarieta' tra popoli: Empoli accoglie con calore  Aleida Guevara

È stato un incontro affollato, principalmente da giovani: Empoli ha accolto calorosamente Aleida Guevara March, la figlia di Ernesto ‘Che’ Guevara. L’incontro si è tenuto ieri sera all’ex Convento degli Agostiniani e aveva per tema “Una rete di solidarietà fra i popoli. Il pensiero del Che oggi”. Aleida Guevara è impegnata in una serie di incontri nel nostro paese, grazie all’organizzazione Rete Radiè Resch. C’erano più di 150 persone ad ascoltare la sua testimonianza: la sala del Cenacolo gremita in ogni angolo, nei posti a sedere e in piedi lungo le pareti, tanto da non riuscire a contenere tutti i partecipanti.

Tutti, anche dal chiostro, ad ascoltare Aleida, che parlava del padre ucciso quando lei era ancora una bambina e rispondeva alle domande sul ‘Che’, su Cuba, sulla situazione internazionale. Aleida Guevara ha 44 anni. Medico, come il padre, lavora all'ospedale pediatrico William Soler, per il quale oggi sta raccogliendo fondi con il proposito di sostenere il rifacimento del Dipartimento di Iconopatografia. Il Comune di Empoli, l’Associazione Italia-Cuba e singoli cittadini hanno dato un contributo a sostegno del progetto di ristrutturazione. «Sono molto soddisfatta della riuscita di questa serata – dice l’assessore Mercedes Lourdes Frias –.

C’era tanta gente e soprattutto c’erano tantissimi giovani e Aleida Guevara ha impostato la propria testimonianza in modo da riferirsi prima di tutto a loro. Ha parlato del padre a partire dall’impegno politico e sociale, sottolineandone soprattutto la normalità, cercando di allontanarsi dall’idea del mito, mostrando che è stato un uomo coerente». Ad un ragazzo, che gli chiedeva cosa pensasse dell’uso che oggi viene fatto dell’immagine del padre, ne ha spiegato la forza e la capacità di smuovere l’animo di tante persone nel mondo e ne ha condannato l’uso più strumentale e propagandistico, tanto vuoto e distante dai contenuti, che talvolta ne viene fatto anche a scopo commerciale.

Intervistata a margine dell’incontro, Aleida Guevara ha riposto così ad una domanda sul pensiero del padre oggi: «È difficile sapere cosa direbbe una persona che non c’è più, ma se negli Anni Sessanta diceva che bisognava creare uno, due, tanti Vietnam in tutto il mondo e che contava solo il popolo vietnamita, oggi direbbe certamente che conta soltanto il popolo dell’Iraq». Aleida è l'unica dei figli di ‘Che’ Guevara ad essere impegnata politicamente sulle orme del padre. Privilegia il suo impegno con il movimento no-global dell'America Latina, in particolare con Il Movimento Senza Terra del Brasile.

Fa parte del corpo diplomatico di Cuba, spesso viaggia rappresentando il suo paese. Ha fatto volontariato all'estero, come la stragrande maggioranza dei medici cubani, in particolare in Angola (due anni) e in Nicaragua. Attualmente con la madre e i suoi fratelli è impegnata a realizzare a l'Havana, il Centro Studi Internazionale “Ernesto Che Guevara”. (mr)

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