Anniversario della liberazione di Fiesole: il programma delle iniziative del comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 agosto 2005 15:46
Anniversario della liberazione di Fiesole: il programma delle iniziative del comune

È ormai definito il programma delle iniziative organizzate dal Comune di Fiesole per il 1° settembre, quando si celebrerà il 61° Anniversario della Liberazione della città. Le cerimonie ufficiale partiranno a Compiobbi, in Piazza Mazzini, quando alle 10.00 verrà apposta una corona alla Lapide dei Caduti. Alle 10.30 nella Chiesa di Santa Maria Primerana a Fiesole la Messa in ricordo dei caduti in guerra e nella lotta di liberazione. Alle 11.30 in Municipio l’apposizione della corona e la partenza del corteo verso il parco della Rimembranza.

Le iniziative diverse da quelle ufficiali si svolgeranno invece nel pomeriggio. Alle 17.00, a Casa Marchini Carrozza si terrà l’iniziativa “La memoria e le storie, la lotta di liberazione nelle città”, un incontro sulla memoria della Resistenza a Fiesole e in Toscana, con la presenza dello storico Marco Pala e di testimoni e ospiti ancora da definire. Alle 19.00, nel Teatro Romano, il concerto della Banda Filarmonica “G.Verdi” di Fiesole. Alle 21.00 la proiezione del film “Un giorno da leoni”, che Nanni Loy girò nel 1961, una vera e propria rarità reperita grazie alla Cooperativa L’Atelier, che ha organizzato insieme al Comune il Premio Fiesole Maestri del Cinema assegnato nei giorni scorsi a Francesco Rosi e la rassegna su Rosi e il cinema d’impegno degli anni Sessanta e Settanta attualmente in corso al Teatro Romano.

“Un giorno da leoni”, interpretato da Leopoldo Trieste, Nino Castelnuovo, Renato Salvatori e Tomas Milian, narra una storia di “ordinaria resistenza”: dopo l'8 settembre 1943 a Roma lo studente Danilo e Michele, impiegato al ministero, cercano di raggiungere gli alleati che avanzano per non dover servire nella Repubblica Sociale che si sta costituendo nel nord d'Italia. Costretti a sfuggire alle retate dei tedeschi, nascosti nella campagna laziale, i due si uniscono ad un gruppo di militari sbandati che ha deciso di combattere contro i nazisti e vengono incaricati da un capo della resistenza di far saltare un ponte ferroviario su cui transitano dei convogli tedeschi carichi d'armi per il fronte.

Tra dubbi, paure, reticenze e ripensamenti alla fine tutti si convincono della necessità di portare a termine la difficile missione. Considerato dalla critica uno dei migliori film italiani sulla Resistenza, ebbe un ottimo successo in un’Italia che stava cambiando e che finalmente affrontava un più aperto al confronto con il passato recente della nostra storia (negli anni Cinquanta l’8 settembre 1943 e la guerra partigiana erano stati argomenti quasi tabù). Ancora oggi “Un giorno da leoni”, un film praticamente introvabile al contrario di altri più noti film di quel periodo su questi argomenti come “Tutti a casa” di Comencini, “Achtung banditi” di Lizzani, “L’Agnese va a morire” di Montaldo o “Le quattro giornate di Napoli” dello stesso Loy, si fa apprezzare per l’incisiva analisi psicologica e morale dei personaggi e per la forza narrativa.

(mr)

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