Stasera a Scandicci serata a favore dei lavoratori
Pronti allo sciopero della fame i lavoratori Italiatour di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2005 12:35
Stasera a Scandicci serata a favore dei lavoratori<br>Pronti allo sciopero della fame i lavoratori Italiatour di Firenze

Il Comune di Scandicci e Scandicci Cultura, all’interno di OpenCity2-ScandicciEstate 2005, hanno deciso di trasformare la serata in programma stasera in Piazza Matteotti in un incontro dedicato ai problemi dell’economia, del lavoro, dell’occupazione e dello sviluppo.

“Il lavoro mobilità l’uomo”, questo il titolo della serata, avrà quindi come protagonisti la città che incontra i lavoratori delle due fabbriche maggiormente colpite dalla crisi, Zanussi Electrolux e Matec: la prima nel pieno di una ristrutturazione avviata dalla multinazionale con forti tagli alla produzione ed al personale; la seconda ad un passo dalla chiusura dopo l’annuncio fatto dalla proprietà, la famiglia Lonati di Brescia.



Colonna sonora gli Asciugamanouche, band di di swing gitano, il cui concerto era già in programma. Con loro il sindaco di Scandicci, Simone Gheri ed il presidente della commissione lavoro della Provincia di Firenze, Riccardo Lazzerini, l’attrice Anna Meacci ed il filosofo Sergio Givone che si alterneranno al microfono alle testimonianze dei lavoratori e dei sindacati impegnati in una vertenza che sarà lunga e difficile. Molte le adesioni da parte del mondo della cultura e della politica.



“ Le scelte della multinazionale svedese e degli industriali bresciani sono inaccettabili”, sostiene il sindaco di Scandicci, “perché alle due aziende i lavoratori ed il nostro territorio hanno da sempre dato il massimo di collaborazione affinchè qui potessero realizzare al meglio le loro produzioni: la risposta alla crisi non può essere tagliare il lavoro, ridurre il numero degli occupati o chiudere lo stabilimento. Ci aspettiamo, da chi dice di essere vero imprenditore, una risposta diversa di sviluppo, innovazione e ricerca di nuovi prodotti”. Da ieri mattina “sciopero selvaggio” dei lavoratori Italiatour (azienda partecipata 80% Gruppo Cit e 20% Alitalia) presso l'Ufficio di rappresentanza Alitalia a Firenze (Lungarno Acciaiuoli); lo stato di agitazione prosegue anche oggi.
”Lo sciopero – spiegano i lavoratori Italiatour che si occupano della gestione della biglietteria Alitalia di Firenze – è stato deciso dopo che nel mese di giugno è stata depositata l'istanza di fallimento di Italiatour, società che conta circa 110 dipendenti in Italia e all’estero”.

I lavoratori della sede fiorentina, come tutti i dipendenti dell'azienda, da circa cinque mesi non percepiscono lo stipendio.
Per la prossima settimana i lavoratori di Firenze prospettano, in accordo con le Rsa e con la segreteria fiorentina di Filt-Cgil, di indire una nuova giornata di sciopero. Vista la drammatica situazione non è escluso il ricorso allo sciopero della fame, soluzione già attuata dai lavoratori Italiatour a Roma e nel villaggio di Scanzano Jonico (Matera) creando disagi per i villeggianti che comunque hanno compreso le loro ragioni.
Nelle scorse settimane, a Roma, a causa della vertenza di licenziamento, alcuni lavoratori hanno attivato un presidio permanente davanti Palazzo Chigi decidendo di ricorrere allo sciopero della fame; inoltre è stata occupata per protesta la sede Cit in via Nazionale.

Dopo l'istanza di fallimento è stata attivata, a partire dal 15 giugno, una sottoscrizione straordinaria presso gli uffici romani di Italiatour, per lanciare un aiuto concreto ai lavoratori.
“Gli operatori che lavorano dentro la sede dell’Alitalia a Firenze non percepiscono lo stipendio da 5 mesi – ha dichiarato Massimiliano Bianchi, segretario provinciale Filt Cgil – Vorremmo una risposta da Alitalia, pur sapendo che non sono loro dipendenti ma lavoratori Italiatour. Comunque la sede è una biglietteria Alitalia, il personale indossa le divise della compagnia, questo è significativo anche da un punto di vista dell’immagine.

E’ inaudito – ha proseguito Massimiliano Bianchi – che non arrivi una risposta da parte di Alitalia”.

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