Eccidio della famiglia Einstein: un’indagine presso l’ufficio Centrale sui crimini del nazionalsocialismo di Ludwigsburg

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2005 15:24
Eccidio della famiglia Einstein: un’indagine presso l’ufficio Centrale sui crimini del nazionalsocialismo di Ludwigsburg

Roma, 14 giugno 2005- Lo storico Carlo Gentile, che da anni ha avviato ricerche sui responsabili dell’eccidio della famiglia di Robert Einstein avvenuto il 3 agosto 1944 nella Villa “Il Focardo”, proprio in questi giorni ha dato alle stampe un piccolo volume edito dalla Regione Toscana Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi.
Nell’ambito delle ricerche sul “caso Einstein”, gentiel afferma che: responsabili della strage non furono reparti SS, ma uomini appartenenti al comando di una unità della Wehrmacht, l’esercito regolare, verosimilmente un comando di battaglione; dall’esame della documentazione tedesca rinvenuta in vari archivi propende a ritenere responsabili della tragedia gli ufficiali di un battaglione della 104° Reggimento di granatieri corazzati (Panzergrenadierregiment 104), provvisoriamente dislocato nei pressi della villa nei giorni della strage.

Alcuni nomi di ufficiali tedeschi che si presume siano stati presenti sui luoghi della tragedia sono stati individuati, anche se ancora mancano concreti elementi di prova a loro carico. L’Ufficio Centrale per le indagini sui crimini del nazionalsocialismo di Ludwigsburg, l’ente che nel quadro dell’organizzazione della magistratura tedesca è preposto all’apertura delle indagini preliminari per i crimini di guerra, ha ritenuto i nuovi elementi apportati del tutto sufficienti a motivare l’apertura di un procedimento penale.

Prossimamente Ludwigsburg dovrebbe comunicare ufficialmente l’inizio delle indagini.
Il volume, con prefazione di Enzo Collotti, edito da Carocci, ha un duplice scopo: da un lato quello di censire la documentazione archivistica tedesca, puntando su gruppi documentari ancora poco frequentati dagli studiosi come i materiali fotografici e quelli prodotti nell’ambito giuridico in Germania (presento per la prima volta in Italia documenti tratti da indagini della magistratura tedesca degli anni 60 relativi a stragi avvenute in Toscana come quella di San Polo, ad esempio, pertinenti pertanto al cosiddetto “caso Konrad”, l’ex parlamentare SPD coinvolto nelle recenti indagini sulla strage).

In un lungo saggio ho anche cercato di delineare un quadro più generale della violenza di guerra in Toscana, precisandone le motivazioni e individuandone dove possibile molto concretamente gli agenti materiali. Si tratta in sostanza del proseguimento dei lavori da me iniziati alla fine degli anni 90 con lo studio delle stragi dell’Aretino e di Sant’Anna di Stazzema, i cui risultati hanno permesso l’apertura degli attuali procedimenti in corso a La Spezia e in Germania.

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