Artigianato toscano: l’avvio del 2005 conferma la crisi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2005 15:16
Artigianato toscano: l’avvio del 2005 conferma la crisi

Firenze, lunedì 13 giugno 2005- L’artigianato toscano perde imprese, "tiene" sull’occupazione ed investe sull’innovazione nel tentativo di uscire da una crisi che permane su livelli di difficoltà notevoli, anche se al di sotto dei record negativi del 2003: è questa la fotografia che l’Ebret - l’Ente Bilaterale Regionale Toscano per l’artigianato - ha tracciato per le imprese artigiane della Toscana riguardo all’andamento del 2004 ed ai primi mesi del 2005. I dati sono stati diramati in un incontro tenutosi oggi a Firenze, alla presenza del presidente dell’Ebret Tommaso Ausilio e del vice presidente Viviano Bigazzi, dell’assessore regionale alle attività produttive Ambrogio Brenna, delle parti sociali e dei consulenti del lavoro.

Quattro sono i punti fondamentali del Rapporto Ebret: occupazione, investimenti, andamento 2004, inizio 2005.

OCCUPAZIONE
Nel 2004, a fronte di un -1,8% nel numero delle imprese aderenti, l’occupazione nelle 16.118 imprese aderenti all’Ebret è diminuita solo dell’1,1%, aumentando in alcune province (Massa Carrara, Firenze, Arezzo, Grosseto) ed in alcuni settori (acconciatura, alimentaristi, odontotecnica e metalmeccanica): la tendenza è verso imprese che calano di numero ma aumentano nelle dimensioni aziendali.

La dimensione media delle imprese è passata dai poco più di 3 dipendenti ad azienda degli anni Novanta ai 4 lavoratori medi ad azienda del 2004, mentre sono salite del 12,3% le imprese iscritte con più di 15 dipendenti. E’ un processo lento e permane la intrinseca debolezza strutturale: le imprese che contano meno di 4 addetti restano il 64% del totale, a conferma che quando parliamo di artigianato toscano ci riferiamo soprattutto ad imprese piccole. Resta preoccupante la situazione del tessile abbigliamento calzaturifici (-5,7%) e di Prato (-6,2%).

Dati negativi anche da Lucca (-8,9%).

INVESTIMENTI
Le aziende tentano sempre di più la strada degli investimenti per uscire dalla crisi: nel biennio 2003-2004 l’Ebret ha sfondato gli 800 mila euro di contributi erogati a fondo perduto alle aziende artigiane per innovazione tecnologica, a favore soprattutto di Firenze, Prato e Arezzo, della metalmeccanica e del tessile abbigliamento calzature. E’ un’innovazione che per oltre il 90% riguarda i macchinari, e dunque il processo produttivo più che il prodotto finale.

Dati significativi anche sugli investimenti per la promozione ed internazionalizzazione dell’impresa (oltre 110 mila euro) e per la certificazione di qualità (sfiorati i 76 mila euro). Si registra una tendenza in base alla quale chi più innova resiste meglio sul mercato e "tiene" sotto il profilo occupazionale. Fa eccezione il tessile: qui la crisi è troppo profonda e, insieme agli investimenti, urgono interventi strutturali.

LE CIFRE DELLA CRISI
Nel biennio 2003-2004 l’Ebret ha erogato poco meno di 4 milioni e 850 mila euro per cassa integrazione.

Nel 2004 sono state integrate 1 milione e 70 mila ore di lavoro perdute: livelli altissimi, inferiori però del 21,6% rispetto ai record del 2003. Allo stesso tempo però aumenta nettamente il numero dei lavoratori interessati alla sospensione dal lavoro: si è passati dagli 11.120 del 2003 ai 16.339 del 2004, con un +46,9%. Quindi, aumenta il ricorso alla cassa integrazione ma diminuisce rispetto al passato la durata dei periodi di stop dal lavoro. Tra le province, Prato ha avuto un calo del 7,3% per ore di lavoro perduto, ma resta su livelli di allarme notevoli: quasi 350 mila le ore di lavoro integrate.

Tra i settori, male il tessile abbigliamento calzaturiero, poco sotto le 900 mila ore di lavoro perduto integrate dall’Ebret in Toscana. Tolto il sistema moda, però, gli altri settori complessivamente hanno fatto registrare nel 2004 un calo di ore di lavoro integrate del 28,7%.

L’INIZIO DEL 2005
I dati restano negativi ma non raggiungono i livelli record dei mesi scorsi. Nei primi quattro mesi del 2005 le richieste di intervento Ebret per cassa integrazione sono calate del 18,2%, mentre le erogazioni effettuate per sospensione scendono dagli oltre 950 mila euro del periodo gennaio-maggio del 2004 ai 780 mila euro del corrispondente periodo 2005, con un -22,5%.

Parlare di ripresa appare però alquanto prematuro.

In margine all’iniziativa odierna, valorizzando un’esigenza di collaborazione decisiva in queste fasi di difficoltà economica, è stato firmato un accordo, il primo del genere in Italia, tra le Parti sociali della Toscana ed il Consiglio regionale toscano dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro.

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