Il 31 maggio al Cantiere Florida per Essere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2005 21:42
Il 31 maggio al Cantiere Florida per Essere

Martedì 31 maggio, ore 20.45, al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111r) sarà possibile contribuire a ESSERE, Fondo di aiuto sociale contro la povertà che svolge attività di microcredito garantendo “prestiti di solidarietà” a persone in situazione difficile nel quartiere 4, partecipando alla serata di spettacolo “La musica: ricordi, memoria storica e bellezza”. La compagnia Teatro della Memoria Attiva (Svizzera) fondata dall’argentino Pablo Bursztyn presenterà in prima nazionale il racconto teatrale 68giri in kodachrome (una storia d’amore), scritto e interpretato dallo stesso Bursztyn.

Lo spettacolo sarà seguito da una concerto del coro di canto popolare L’Altrocanto, diretto da Stefano Corsi, con Giulia Lorimer al violino (entrambi componenti dei WHISKY TRAIL), Giacomo Gentiluomo voce solista e chitarra e Valter Vaioli alla fisarmonica. Posto unico 10 euro. Incasso devoluto al Fondo Essere. Prenotazioni telefoniche al 328 7227514 o via email a giornata@fondoessere.org

La serata al Teatro Cantiere Florida si inserisce nell’ambito della manifestazione GIORNATE DELL’ESSERE.

A cena, a teatro, ai concerti e agli incontri… per conoscere e contribuire al Fondo Essere contro le nuove povertà organizzate dal Fondo con il sostegno del Consiglio di Quartiere 4 e il patrocinio del Comune di Firenze, che si concluderà con la Festa dell’ESSERE il 7 giugno a Villa Vogel

E’ la musica come memoria, personale e collettiva, a fare da filo conduttore ai due atti della serata. Sono poesia e bellezza al centro dell’attenzione di questi artisti apparentemente così diversi fra loro che offrono il loro contributo artistico a ESSERE: l’argentino Bursztyn e il coro L’Altrocanto.

Il racconto teatrale di Pablo Bursztyn, non ancora rappresentato in Italia dopo il debutto di successo al Festival di Arzo (Svizzera), ricostruisce contemporaneamente la storia di una famiglia, le sue migrazioni, i suoi amori e insieme una temperie culturale, fatta di sogni e utopie, attraverso i dischi, musiche e parole, della generazione del ‘68: Guccini e De André, John Lennon e Simon and Garfunkel… Lo sguardo e l’ascolto sono però quelli di Ernesto, narratore in prima persona e trentenne di oggi:

Mio padre.

Andrea Gallo, italiano, macchinista ferroviere... e poeta. Nato a Bologna il 20 marzo 1944, figlio... di Giorgio Gallo il partigiano, italiano, nato a New York, gennaio 1912. Italiano pure io, nato il 2 Maggio 1973 a Buenos Aires. Fotografo. Mi chiamo Ernesto... come Hemingway diceva mio padre.

Musica Francesco Guccini "La locomotiva". Ernesto canticchia: “Non so che viso avesse/neppure come si chiamava /con che voce parlasse /con quale voce poi cantava (...)”

Mi accomodavo sulla poltrona di fronte alla scrivania, mio padre tirava fuori un disco e io studiavo i suoi movimenti quasi si trattase di un ingegnere che costruisce un ponte.

Lui mi guardava come uno che sta per rivelare un segreto, sorrideva e io sorridevo con lui, chiaro. E non sapevo nemmeno perché. Questo momento di complicità era tutto, per me. Fu così che imparai la storia, con quel sorriso, con quella musica.

"Ricordati Ernesto, la storia tradisce l'uomo, ma la musica mai."

Pablo Bursztyn (Argentina-Svezia) è figlio d’arte formatosi alla scuola di Arti Drammatiche Raul Serrano di Buenos Aires e al Theatre Studio Philippe Gaulier di Londra: ha cominciato il suo percorso teatrale nel 1983 con Teatro Abierto, un evento teatrale che coinvolse gran parte della comunità teatrale di Buenos Aires che si opponeva alla dittatura militare.

Prima di intraprendere la strada della drammaturgia, scegliendo la lingua italiana, ha lavorato come attore in Svezia al Kronoberg Stadsteatern, al Dramatika Institutet, al Nya Mime Ensemble e col premiato Jordcirkus e in Svizzera con la Compagnia Teatro Dimitri.

Lo spettacolo sarà seguito da un concerto del coro L’Altrocanto, concepito per l’occasione. Il coro è nato nel 2003 con alcuni musicisti dei Whisky Trail (Stefano Corsi e Giulia Lorimer) e la collaborazione di Valter Vaioli, per ridare voce ai brani della tradizione toscana che sono andati perduti e nuova fisionomia a quelli ancora conosciuti, per ridare la bellezza musicale al canto politico, espressione di situazioni storico-sociali fra otto e novecento; per dare infine continuità alla tradizione popolare con le nuove composizioni di Valter Vaioli.

In evidenza