Siena: volantini del No attaccati la scorsa notte sui manifesti Ds per il Si al referendum

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2005 15:15
Siena: volantini del No attaccati la scorsa notte sui manifesti Ds per il Si al referendum

“Questo non è il modo di fare politica: certi valori non appartengono a Colle e ai colligiani” Con queste parole il segretario dei Democratici di Sinistra di Colle di Val d’Elsa, Fabio Panci esprime la propria condanna per le scritte apparse su alcuni volantini che sono stati attaccati durante la notte scorsa sui manifesti dei Ds, affissi nei vari punti della città per il referendum del 12 e 13 giugno.
“Il referendum – continua Panci – è un’espressione democratica di partecipazione dei cittadini.

La ragione di fondo per cui invitiamo ad andare a votare e a votare Sì sta nel desiderio di compiere un atto concreto di solidarietà verso chi oggi non può mettere al mondo un figlio, verso chi soffre a causa di una malattia che domani la scienza potrebbe curare grazie alla ricerca”. “Questa volta – sottolinea il segretario dei Ds di Colle - non si vota per un partito e neppure per un candidato. Si vota per una speranza in più, per una vita migliore, per aiutare a guarire chi è malato e soprattutto si vota per dei valori importanti che toccano l'esistenza quotidiana di ciascuno di noi”.
“ E’ con questo spirito – conclude Fabio Panci – che si sono costituiti i Comitati per i quattro Sì con l’adesione di alcuni partiti, sindacati, associazioni, semplici cittadini e cittadine per dare vita a una rete ampia e pluralista che va oltre gli schieramenti politici e che è aperta a chiunque.

Il loro scopo è quello di informare e di promuovere un dibattito trasversale agli schieramenti politici in cui tutte le posizioni possano confrontarsi, rispettarsi e trasformasi in una partecipazione attiva al voto. E’ con questo spirito che ribadisco la mia ferma condanna a questi atti, ribadendo che la politica è fatta anche di posizioni diverse, di un dialogo sereno e democratico, di un confronto duro, ma comunque leale e non di offese e accuse gratuite e senza motivo”.

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