Il moto di Prata sabato 28 maggio alle 17 nella Sala La Pira a Massa Marittima

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2005 23:17
Il moto di Prata sabato 28 maggio alle 17 nella Sala La Pira a Massa Marittima

Sarà la ricerca storica dell'Amb. Mario Sica intitolata "Il moto di Prata (1800-1801)- Guerriglia antifrancese nell'Alta Maremma dopo il ritorno dei Francesi in Toscana" la protagonista dell'Appuntamento con la Storia di sabato 28 maggio alle ore 17 presso la Sala La Pira a Massa Marittima.

A parlare di questo lavoro pubblicatosu "Rassegna Storica Toscana" sarà l'autore, il Dr. Mario Sica ed il Direttore della Biblioteca Comunale di Massa Marittima Roberta Pieraccioli. Appuntamenti con la Storia è organizzato dal Comune di Massa Marittima e dal Centro di Studi Storici Agapito Gabrielli.



Lo studio dell'Amb. Sica ricostruisce dettagliatamente le vicende di quel periodo storico sulla scorta di documenti degli Archivi di Stato di Firenze, Siena e Grosseto, dell'Archivio Comunale di Massa e degli Archivi militari francesi, e ne suggerisce alcune linee interpretative.

Alla fine del Settecento Prata esce dal dominio economico dell'Ospedale di S. Maria della Scala di Siena, ma perde la sua autonomia a beneficio di Massa. Nuove famiglie, come i Gamberucci e i Guicciardini, acquistano il predominio economico.

Subito dopo interviene la calata delle truppe francesi nella primavera del 1799, e poi - dopo la loro cacciata ad opera del moto del "Viva Maria" (luglio 1799) - il loro ritorno nell'autunno del 1800. Si producono allora, con epicentro in Prata e grande partecipazione popolare, una serie di episodi di guerriglia anti-francese ancor oggi male spiegati (il "moto di Prata"), probabilmente attribuibili a un generale malessere della comunità di Prata a seguito della perdita dell'autonomia e delle predette evoluzioni economiche, cui si aggiungevano le vessazioni e spoliazioni francesi.

I principali fatti furono l'imboscata tesa dagli abitanti di Prata e Boccheggiano a Massa Marittima (18 dicembre 1800) ad una colonna francese di circa ottanta uomini, che vennero presi prigionieri (e successivamente rilasciati, dopo un negoziato); un'altra imboscata, sempre degli abitanti dei due paesi, a un reparto di 230 soldati francesi nelle strette della Valle della Merse (24 gennaio 1801), con morti e feriti nelle file dei francesi, che ripiegarono su Siena; l'assalto a Massa (2 marzo 1801) di un gruppo di 80 pratigiani capeggiati da Giovan Battista Valgattarri, che mise in fuga una piccola guarnigione francese dandosi poi a violenze.

Infine le autorità francesi decisero la repressione, e un battaglione francese diede l'assalto al paese (10 marzo), saccheggiandolo poi per tre giorni. Gli abitanti in maggior parte si diedero alla macchia. Dopo qualche altro episodio minore di guerriglia e brigantaggio, il moto si esaurì quando il generale Gioacchino Murat, allora comandante francese in Toscana, emanò (10 aprile) un'amnistia a favore degli insorti, che rientrarono in Prata e si riconciliarono coi massetani.

L'autore, Mario Sica, è nato a Roma il 4 dicembre 1936, da padre senese.

Ha radici maremmane.

Laureato nel 1959 entra al Ministero degli Esteri nel 1962. Ha prestato servizio in Vietnam, a Parigi, in Australia, in Svizzera, a Mosca. Come Ambasciatore è stato in Namibia, in Somalia, presso l'OSCE a Vienna e da ultimo in Egitto. E' in pensione dal 1° gennaio 2004, e quindi è libero di lavorare a ciò che gli piace. Vive prevalentemente a Prata. Parla un certo numero di lingue straniere ed ha amici in tutti i continenti, ma soprattutto a Prata e dintorni.

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