La Guerra della memoria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2005 14:41
La Guerra della memoria

Il 25 aprile, a sessant'anni dall'evento, resta una data simbolo che ogni anno scatena dibattiti e che ancora divide. Martedì 19 aprile alle ore 17.30 presso la libreria Feltrinelli International, via Cavour, 12 r presentazione del libro LA GUERRA DELLA MEMORIA di Filippo Focardi. Ne discutono con l’autore: Pier Luigi Ballini, Paul Corner, Federico Romero. Coordina Pietro Jozzelli. Alle ore 21.00 al cinema AlterCiak, via Faenza 56 r incontro con Filippo Focardi su Resistenza e antifascismo. Seguirà la proiezione del film "Firenze, 17 luglio '44" di Daniele Lamuraglia con la presenza dell'autore.

Ingresso libero.
Nel suo libro Focardi ricostruisce il dibattito politico italiano sulla Resistenza a partire dalle prime celebrazioni della Liberazione, condotte sotto il segno dell’unità antifascista, fino alle attuali polemiche del cosiddetto ‘revisionismo’. La memoria pubblica della guerra e della Resistenza ha prodotto nel paese processi di identificazione profondi, tali da conferirle i tratti di una memoria collettiva. Contestata fin dall’immediato dopoguerra, questa memoria si è trovata negli ultimi anni al centro di un confronto sempre più acceso che ha toccato temi nevralgici: la resa dei conti con i fascisti dopo il 25 aprile, la riconciliazione fra ‘ragazzi di Salò’ e partigiani, la giornata della memoria in ricordo della Shoa, le foibe, Cefalonia.

Il volume analizza le caratteristiche del dibattito politico sulla memoria della Resistenza attraverso la lente dei discorsi pronunciati in occasione della Liberazione dalle più importanti cariche istituzionali da Gronchi a Ciampi e dai politici più in vista, da De Gasperi a Moro, da Nenni a Togliatti, da Almirante a Fini. Focardi documenta la centralità della ricorrenza nella storia dell'Italia repubblicana, specchio delle differenti visioni del nuovo senso comune storiografico, che continua ad assimilare lentamente antichi argomenti della propaganda neofascista.

Come il disegno di legge, presentato dai parlamentari di Alleanza Nazionale, che riconosce come militari belligeranti coloro che presero parte all'esercito della Repubblica Sociale di Salò, equiparandoli a chi prestò servizio nei vari eserciti durante la Seconda Guerra Mondiale e così legittimando il Governo di Salò.
Contro la proposta di legge, l'ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) ha lanciato una petizione, affermando che "se l'Italia dovesse smarrire la memoria della Resistenza e dell'Antifascismo perderebbe il fondamento della sua coscienza civile e nazionale".
* Filippo Focardi è ricercatore in Storia delle Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Firenze.

Ha pubblicato vari saggi, tra cui "La memoria della guerra e della Resistenza nei discorsi commemorativi e nel dibattito politico italiano (1943-2001)" nel 2001 e "La memoria della guerra e il mito del "bravo italiano": origine e affermazione di un autoritratto collettivo" nel 2000.

Nell’ambito delle manifestazioni per il 60° anniversario della Liberazione, il Comune di Sesto Fiorentino e l’istituzione SestoIdee ha organizzato per mercoledì 20 aprile, alle ore 21, la proiezione gratuita e aperta a tutta la cittadinanza del film “L’Agnese va a morire”.
Alla serata, sarà presente il regista del film, Giuliano Montaldo.
La proiezione avrà luogo presso il Cinema Grotta, in via Gramsci 387.

La deposizione di una corona al monumento dedicato alla memoria del barbaro eccidio sul Montemaggio, in località La Porcareccia, e la celebrazione ufficiale che si è svolta nel pomeriggio di ieri, domenica 17 aprile nella sala polivalente di Abbadia Isola a causa del maltempo, hanno concluso le manifestazioni organizzate dall'amministrazione comunale di Colle, in collaborazione con i Comuni di Poggibonsi, San Gimignano, Casole d'Elsa, Certaldo, Monteriggioni, Gambassi, Radicondoli e Barberino Val d'Elsa per ricordare il sessantunesimo anniversario dell'eccidio dei diciannove partigiani nel marzo del 1944.

Al mattino si era svolta la Santa Messa in suffragio dei caduti presso la chiesa di Sant'Agostino a Colle di Val d'Elsa e la deposizione delle corone presso il monumento ai caduti in piazza Arnolfo, la Cappella dei Partigiani nel cimitero comunale di Colle e il monumento alla Resistenza alla Badia.
Nel corso della cerimonia, alla quale erano presenti anche alcuni rappresentanti dell'amministrazione provinciale di Siena, della Regione Toscana e di altre istituzioni sono intervenuti di fronte a un pubblico numeroso e partecipe Paolo Brogioni, sindaco di Colle, il consigliere regionale Alberto Monaci, il senatore Cesare Salvi, vicepresidente del Senato della Repubblica e l'onorevole Teresa Mattei, membro dell'Assemblea Costituente e staffetta partigiana.


"La memoria - ha affermato Salvi - sta nella verità dei fatti che accaddero in quegli anni, nei valori che animarono i partigiani. La resistenza seppe unire la volontà di riaffermare la dignità nazionale, la richiesta di un cambiamento sociale e di un riscatto morale e sociale e l'unione di questi tre fattori ne decretò la vittoria". "Ricordare la Resistenza e i suoi valori - ha continuato il senatore - significa parlare dell'oggi e del domani. Questi ricordi devono anche stimolare le risorse di cui l'Italia è ricca per reagire al declino economico, politico e sociale che stiamo vivendo e che si ripercuote anche sulla partecipazione democratica".

Al via la rassegna cinematografica Cantieri giuridici in 35mm, organizzata dal Quartiere 2 del Comune di Firenze in collaborazione con l'Istituto Stensen.

Quattro martedì, quattro proiezioni, quattro articoli della Costituzione italiana: un viaggio itinerante sulla storia della nostra Costituzione grazie ad ospiti di rilievo e grazie al contributo del cinema.
Il primo appuntamento è martedì 19 aprile alle ore 20.30 con la proiezione di "Nascita di una democrazia", il documentario di Guido Chiesa che ripercorre il periodo che va dalla fine del conflitto bellico sul suolo italiano nel maggio del 1945 all'entrata in vigore della Costituzione repubblicana il 1 gennaio 1948.

Alla proiezione seguirà il dibattito con il professor Luigi Lotti, sul rispetto e sulla fedeltà alla Costituzione da parte di tutti i cittadini e degli organi dello Stato in riferimento alla Disposizione preliminare e finale XVIII, comma 4 della Costituzione.
Il secondo incontro, organizzato in collaborazione con il giornale on-line di approfondimento la Lente, sarà il 26 aprile, alle ore 21, con la proiezione del film "In nome del popolo italiano" di Dino Risi, con la presenza dell'On.

Luciano Violante e il Dott. Pietro Suchan (procuratore della Repubblica), coordinerà Gabriele Sabato, editore de la Lente. Si parlerà di giustizia facendo riferimento all'articolo 101 della Costituzione (“La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”).
Si proseguirà il 3 maggio alle ore 21 con un film che rievoca uno dei momenti bui della Repubblica italiana: "Un eroe borghese" di Michele Placido, con la presenza dell'avvocato Umberto Ambrosoli (figlio dell'avvocato Ambrosoli ucciso a Milano nel 1979) e del dott.

Riccardo Dugini, rappresentante della Banca Etica di Firenze. Si farà riferimento all'articolo 47 della Costituzione (“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito…”).
Nell'ultimo appuntamento, il 10 maggio, si parlerà di diritto al lavoro in riferimento all'articolo 4 della Costituzione dopo la proiezione del film "Volevo solo dormirle addosso" di Eugenio Cappuccio (ore 21), discuteranno e parleranno il professore Riccardo Del Punta e l'avvocato Andrea Del Re.
Tutti gli incontri saranno all’Auditorium Stensen in viale Don Minzoni 25 ad ingresso libero.

Venerdì 22 aprile, ore 21.15, al Teatro Boito di Greve in Chianti (Fi) va in scena 4 Bombe in Tasca scritto e diretto a Ugo Chiti e interpretato da Arca Azzurra Teatro.
Primavera 1944.

Cinque partigiani presidiano, da alcuni giorni, un'importante postazione collinare. L'immobilità forzata li rende facilmente irritabili, ma Tizzo, momentaneamente a capo del piccolo gruppo, è uomo capace di mantenere sotto controllo ogni nervosismo. Lontano in un campo sassoso, una contadina detta "Soprana" intona un canto. E' il segnale convenuto per avvertire i partigiani. Sulla strada bianca di polvere avanzano le camionette con i tedeschi, la postazione è scoperta e deve essere immediatamente trasferita.

La memoria della Resistenza, il suo profondo legame con la vita e l’immaginario di tante persone, la necessità tutt’altro che demagogica di preservarne i valori e il ricordo dei fatti, spinge oggi la nostra compagnia teatrale a realizzare uno spettacolo che a quella memoria, a quell’immaginario diano voce e forma poetica. Non una rievocazione sterile e retorica, non una lettura settaria e solo in chiave politica, ma il racconto di fatti, di gente, di luoghi della Resistenza attraverso il filtro straordinario della memoria popolare che di quei fatti, di quelle persone fa una specie di racconto epico insieme doloroso ed esaltante, malinconico e pieno di salace umorismo, combinando continuamente il tono tragico e crudo a quello farsesco.

Collegamenti
In evidenza