La “mission” etica dei giovani imprenditori per il futuro della Toscana
A Massa Marittima la Conferenza organizzativa regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2005 14:30
La “mission” etica dei giovani imprenditori per il futuro della Toscana<BR>A Massa Marittima la Conferenza organizzativa regionale

Il giovane imprenditore toscano è poco più che trentenne, è laureato e ha come primo valore professionale il ruolo sociale ed etico dell’impresa. Sono questi alcuni tratti dell’identikit elaborato dai Giovani imprenditori di Confindustria Toscana, presentato venerdì 8 aprile scorso, a Massa Marittima, durante la Conferenza organizzativa regionale, promossa dal Comitato regionale toscano, ed ospitata dai GI di Grosseto. Ha aperto i lavori Anna Maria Artoni, presidente nazionale dei GI di Confindustria.

L’incontro è stato un momento di riflessione interna sulle attività dei gruppi a livello provinciale, ed è servito a fare il punto della situazione sui problemi e le potenzialità delle imprese guidate dai giovani.
Proprio durante la Conferenza è stata presentata l’indagine sulle caratteristiche più rilevanti dei giovani imprenditori.

Tra cui, appunto, l’età, la scolarizzazione, i settori merceologici nei quali sono impegnati e la distribuzione provinciale delle aziende di prima generazione.

“Il movimento dei giovani imprenditori dovrà continuare ad essere una fucina di idee e di cultura del fare impresa – dice Raffaella Pinori, presidente toscano dei Giovani industriali e vicepresidente di Confindustria Toscana –. Viviamo in un momento economicamente, socialmente e istituzionalmente difficile, in Toscana come nel resto del paese; fare impresa richiede oggi coraggio e senso di responsabilità”.

“Siamo convinti che l’imprenditorialità sia ancora il principale motore di futuro per la nostra regione; i valori e la cultura d’impresa che esprimiamo vanno perciò portati avanti con decisione – prosegue Pinori –. Autorevolezza e autonomia sono le parole d’ordine che oggi intendiamo riaffermare; per il movimento dei Giovani imprenditori, classe dirigente di domani, ma anche per tutto il sistema industriale”.

Il confronto di Massa Marittima è servito, inoltre, a dare una valutazione delle modalità di organizzazione interna: le realtà territoriali condividono infatti gli stessi ideali e gli stessi obiettivi ma devono fare i conti con situazioni a volte molto differenti fra di loro.

Ha aperto i lavori Anna Maria Artoni, presidente nazionale dei GI di Confindustria, al suo ultimo intervento ufficiale (le elezioni sono previste per il prossimo 21 aprile): “I GI, come ci ha spesso ricordato il presidente Montezemolo, sono il laboratorio di ricerca avanzata di Confindustria.

Dobbiamo essere ciò che diciamo: continuare a lavorare per essere sempre più innovativi. Essere forti, trasparenti, premiando il merito, sapendo fare autocritica. Questa regione ha ottimi rappresentati, ed ottimi giovani imprenditori. Continuiamo così”.

“L’impegno degli imprenditori giovani è un impegno maturo – ha concluso Lucia Migliorini, presidente dei GI di Grosseto –. Perché sono giovani solo anagraficamente, ma per essere imprenditori hanno studiato, hanno lavorato, confrontandosi con la realtà giorno per giorno.

Giorno per giorno con le difficoltà, con le speranze, con l’impresa. Oggi non si può essere imprenditori improvvisando, e questo vale anche per i giovani. Anzi, forse soprattutto per i giovani. Che prendono molto sul serio il proprio impegno e le proprie responsabilità, comuni a tutti coloro che, in prima persona, si impegnano e si spendono sul proprio territorio, per il futuro di tutti”.

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