Mostre: una grande antologica di Folon dal 12 maggio al Forte Belvedere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2005 10:23
Mostre: una grande  antologica  di  Folon    dal 12  maggio  al  Forte Belvedere

"Questa mostra è un fatto importante per la nostra città. E' un onore ospitare in una sede come quella del Forte Belvedere un grande maestro come Folon". Così il Sindaco di Firenze ha presentato ieri mattina in Palazzo Vecchio insieme al Vicesindaco, all'assessore alla cultura, ai curatori della mostra e agli sponsor, l'antologica del grande maestro belga che dal 12 maggio al 18 settembre si terrà contemporaneamente nella sala d'Arme di Palazzo Vecchio e al Forte Belvedere. Si tratta della più grande e importante mostra antologica mai realizzata in Italia, dedicata a Jean- Michel Folon, curata da Marilena Pasquali, promossa dal Comune di Firenze e organizzata dal Centro Studi "Giorgio Morandi".

Il Sindaco ha poi ricordato come il rapporto fra Folon e la città si sia radicato sempre di più nel corso del tempo e come l'artista belga abbia già segnato con le sue opere alcuni luoghi importanti come piazza Beslan e lo slargo davanti al Saschall. In tutto saranno circa trecento le opere che saranno esposte nelle sedi più prestigiose e significative della città di Firenze: la Sala d'Arme di Palazzo Vecchio e Forte di Belvedere Folon torna dunque a Firenze a distanza di quindici anni dalla sua prima mostra al Museo Marino Marini, dove espose un corposo nucleo della sua produzione pittorica.

Tra i contemporanei è sicuramente uno dei più interessanti artisti . E’ un artista a tutto tondo, il settantenne belga Jean Michel Folon che diffonde la sua arte attraverso illustrazioni, acquarelli, sculture di bronzo che seguono un unico e costante filone: il sogno attraverso un viaggio immaginario che coinvolge l’uomo nel suo più intimo rapporto che sé stesso e la natura. A coronamento di anni dedicati alla sua personalissima forma di arte Folon ha inaugurato nel 2000 l’omonima fondazione che ha sede nella splendida cornice di Domaine Solvay vicino Bruxelles, 14 sale dove sono esposti circa 300 lavori dell’artista.

I rapporti di Folon con l’Italia sono molto frequenti e la sua presenza artistica nel nostro Paese raggiunse il massimo della notorietà quando l’artista firmò negli anni novanta la campagna pubblicitaria della Snam.e uno dei manifesti di “Italia 90”. Proprio in Toscana si tenne due anni fa al Palazzo Ducale di Lucca una personale che riscosse notevole successo. Dell’ecclettico artista belga ricordiamo anche il suo “sconfinamento” nel mondo dell’orologeria. I collezionisti più attenti ricorderanno che la Swatch gli chiese di disegnare 3 orologi che furono prodotti in serie limitata e numerata e che oggi sono quasi introvabili. L' artista noto in tutto il mondo per i suoi acquarelli e per la sua attività grafica, a partire dagli anni Novanta, dalla mostra al Metropolitan di New York, tappa significativa del suo percorso artistico, si è dedicato alla scultura con esiti di altissimo livello pienamente riconosciuti dalla critica e dal pubblico internazionale.Mostre dedicate alla scultura si sono tenute in spazi prestigiosi: oltre al Metropolitan, alla Pedrera di Barcellona, al Parc du Petit-Sablon di Bruxelles, al Musée Olimpyque di Losanna, al Castel de S.

Jorge a Lisbona, mentre sue opere sono collocate stabilmente in parchi e piazze di Bruxelles, Barcellona, New York, Montecarlo. Il rapporto di Folon con Firenze e la Toscana è un rapporto di elezione iniziato molto tempo fa, già negli anni Cinquanta quando appena ventenne girava per la regione in autostop. Da allora questo rapporto non si è mai interrotto. La Toscana è per Folon il luogo in cui risalta al massimo grado quella tensione alla bellezza assoluta che si attua nell'incontro fra uomo, artista e natura.

Folon-Firenze fa seguito alla donazione che l'artista ha fatto nel 2002 alla Città di Firenze della sua fontana La Pluie. Il cuore della mostra, ideata dallo stesso artista, è costituito dalle sue opere scultoree. Rimarrà stupito chi di Folon conosce solo il senso di equilibrio e la luce che emana dalla sua produzione pittorica: nella scultura emerge il lato oscuro dell'artista, la leggerezza lascia il posto all'inquietudine, l'armonia si tinge dei colori del timore per l'esistenza. In questa trasformazione vengono alla superficie le sue radici nordiche.

Ma nelle sculture, tuttavia, rimane quella tensione di Folon alla luce, all'aria, allo spazio. Gli ampi spazi esterni del Forte ospiteranno circa 40 suoi lavori di grandi dimensioni, secondo una regia di ambiente che valorizzi insieme lo opere e i luoghi. Nelle dieci sale della palazzina di Forte Belvedere si articolerà un percorso evocativo e tematico in cui troveranno spazio i soggetti preferiti da Folon - il Volo, la Mano, il Viaggio, lo Sguardo, la Testa, il Totem, gli Uccelli - attraverso l'esposizione-installazione di acquerelli, sculture in bronzo, Objects, gravures, ceramiche, arazzi, affiches.

La Sala d'Arme di Palazzo Vecchio ospiterà, invece, una selezione di circa trenta acquerelli tra i più significativi del suo percorso artistico, alcune sculture, un omaggio a Federico Fellini, conosciuto nel 1975 sul set di Casanova.
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