Il braccio di ferro per sfrattare il Lunetti di Via dei Macci dura da un anno e mezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 marzo 2005 13:22
Il braccio di ferro per sfrattare il Lunetti di Via dei Macci dura da un anno e mezzo

Oggi al presidio con i volontari antisfratto dell’Unione Inquilini e del Movimento di Lotta per alla casa c’erano tanti residenti, una decina di artigiani ed anche il Parroco di sant’Ambrogio.
Lunetti è un fiorentino di 75 anni, un pensionato che vive da solo, con 600 euro al mese, integrati da qualche lavoretto da tappezziere con una macchina che tiene nella sua piccolissima abitazione. Lo si vede ogni mattina al mercato con la sigaretta accessa, mentre conversa con gli amici dei banchi.

È uno del quartiere, dei pochi rimasti ed è come questo ambiente, fatto di gente puntigliosa e un po’ testarda. Ma ora rischia lo sfratto.
Lo sfratto non è né per finita locazione, né per morosità e tanto meno per necessità del proprietario. Il pretesto è stato un vano doccia che, con il consenso verbale del precedente proprietario, defunto, aveva installato. “Abuso edilizio, violazione delle clausole contrattuali” così ha sentenziato il giudice Mascagni decretando lo sfratto.

Appello, perso, spese processuali, enormi, a carico del Lunetti, che si vede pignorato per questo un quinto della sua pensione! Ricorso al pignoramento, vinto dal Lunetti, ma la sentenza non è stata pubblicata, e sono mesi e mesi: dunque l’INPS continua a sottrargli il minimo vitale.
Ma il 12 aprile, nella mattinata di un martedì, ci risiamo: la polizia tornerà a fargli visita.

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