Nuovi rapporti tra P.A. e cittadino. Cambia la L.241/90.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2005 20:03
Nuovi rapporti tra P.A. e cittadino. Cambia la L.241/90.

E' stato approvato definitivamente dalla Camera il disegno di legge n.3890/B nella seduta del 26.01.2005, per modificare la L. 241/90. E così, dopo la rivoluzione nei rapporti tra P.A. e cittadino introdotta nel 1990 dalla L. 241, che per la prima volta nel nostro ordinamento aveva sancito il principio del procedimento amministrativo e il diritto di accesso agli atti della P.A., il Parlamento prova ad accelerare il processo riformatore iniziato 15 anni fa. Sono tante le modifiche significative del provvedimento.

Innanzitutto c'è il riconoscimento che le PP.AA. agiscono utilizzando gli strumenti del diritto privato nei rapporti con i cittadini: non più quindi strumenti di tipo autoritativo ma rapporti paritetici così come la L. 241/90 aveva già riconosciuto quando aveva previsto che gli atti amministrativi dovevano formarsi attraverso l'accordo con i privati.
Vengono potenziati i rimedi a disposizione dei cittadini nel caso di silenzio della P.A. o di provvedimenti sfavorevoli.
Importante è anche il principio della monetizzazione del danno al cittadino nel caso di revoca di autorizzazioni o concessioni.

Ciò significa che la P.A. può procedere alla revoca per motivi di pubblico interesse di provvedimenti favorevoli al cittadino ma deve in ogni caso indennnizzare quest'ultimo per i danni subiti.
Viene inoltre rafforzato il diritto all'accesso di documenti amministrativi attraverso l'attribuzione di poteri alla Commissione nazionale per l'accesso, che si attiverà a seguito di richieste dei cittadini che si trovano difronte a dinieghi ingiustificati della P.A.
Certo fa piacere che il Parlamento abbia portato a termine la riforma dell'azione amministrativa iniziata nel 1990: più preoccupante è che il legislatore sia costretto per l'ennesima volta a ritornare su norme già esistenti e a ribadire principi che pensavamo già riconosciuti dal nostro ordinamento.

Evidentemente lo scarto tra norme e brutte abitudini e prassi amministrative è ancora ampio e la strada per una pubblica amministratzione snella, efficiente e trasparente è ancora lunga. (RO)

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