Oriana Fallaci: a Colle Valdelsa una gravissima minaccia per l'Occidente!

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2004 00:22
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Oriana Fallaci è tornata ieri ad attaccare l'islam dalle pagine toscane del quotidiano Il Giornale. Lo spunto viene dal finanziamento che il Monte dei Paschi di Siena ha dato per la costruzione del centro interculturale di Colle Val d'Elsa.
Il sindaco di Colle Val d’Elsa Paolo Brogioni ha inviato una lettera alla scrittrice invitandola ufficialmente a visitare la città e il luogo dove sorgerà il nuovo centro culturale islamico. Nella missiva Brogioni invita la scrittrice “a visitare Colle di Val d’Elsa per discutere e per confrontarci sul tema del dialogo fra religioni e culture diverse”.

La lettera continua dicendo che “a Colle Val d'Elsa non si costruirà un minareto, ma piuttosto un nuovo centro culturale islamico pubblico e aperto a tutti, che diverrà un luogo di dialogo e di confronto fra popoli con usi e tradizioni diverse. La società colligiana uscirà sicuramente arricchita da questo confronto”.
“Le parole di Oriana Fallaci – afferma inoltre il sindaco di Colle di Val d’Elsa, Paolo Brogioni in riferimento all’articolo apparso oggi su “Il Giornale” - dimostrano scarsa comprensione per il processo di integrazione che è in atto nella nostra città dal 2002 con la popolazione islamica, ma che è iniziato molti anni fa con l’immigrazione proveniente dal meridione.

Per questo ho invitato la signora Fallaci a venire a Colle di Val d’Elsa per rendersi meglio conto della nostra realtà e per farle comprendere personalmente l’integrazione ottenuta dall’associazione islamica locale con la comunità residente”.
“L’integrazione – continua Brogioni - nasce dalla condivisione delle tradizioni e delle radici e Colle di Val d’Elsa si è sempre contraddistinta per il dialogo e il rispetto di popoli e culture diverse. A Colle di Val d’Elsa tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale sono d’accordo per la realizzazione di un nuovo centro culturale islamico, anche se permangono dei contrasti sulla localizzazione.

Queste parole rischiano di generare soltanto ulteriori tensioni e paure che non appartengono al nostro territorio e alla nostra regione e che minacciano la buona riuscita dell’intero percorso di dialogo”.
“Infine – conclude Paolo Brogioni - il protocollo d’intesa tra il comune di Colle e la comunità islamica locale che sarà sottoscritto ufficialmente lunedì prossimo non rappresenta un regolamento di vincoli e costrinzioni gestionali, ma un importante documento voluto e condiviso, al fine di rendere pubblica l’attività che l’associazione ha svolto da sempre e che oggi diventa un patrimonio di tutti.

Questo nel riconoscimento delle regole di vita sociale, civile e politica dello stato italiano laico, in cui questi nuovi cittadini hanno deciso di vivere”.

“La caratteristica fondamentale di un giornalista – sostiene il segretario provinciale dei Ds Franco Ceccuzzi -, di un inviato o di un saggista che vuole raccontare ed indagare i profondi mutamenti sociali è la ricerca della verità, senza contaminazione con idelogie e pregiudizi personali. Il delirante e preoccupante articolo della Fallaci è una brutta composizione fatta dei peggiori pregiudizi, luoghi comuni ed inesattezze raccontate su una vicenda, come quella della costruzione del centro culturale islamico a Colle di Val d’Elsa e su alcune figure di spessore, come l’Imam Feras Jabareen, che la scrittrice dimostra più volte di non conoscere.

A partire dall’evidente, ed anche incredibile, errore di collocare il comune di Colle nel Chianti, definendo i colligiani chiantigiani e finendo per attaccare e ridicolizzare la libertà di culto dell’Imam e della sua famiglia. La Fallaci odia tutti e troppo. Disinforma e fomenta l’odio”.
“Siamo di fronte - prosegue Ceccuzzi - soltanto a una vergognosa operazione commerciale, creata ad hoc per vendere un libro nel periodo natalizio senza neanche preoccuparsi di calpestare la dignità e la privacy delle persone coinvolte.

La Fallaci provoca per vendere, gettando un’ombra di ambiguità sulla sua professionalità e sulla sincerità delle sue affermazioni. Continuare a cavalcare l’onda della paura del diverso e della diversità culturale e religiosa sembra per la Fallaci l’unico modo per far parlare di sé e vendere qualche copia in più”.
“Il territorio di Colle val d’Elsa – ribadisce il segretario dei Ds - è storicamente ispirato dai valori della solidarietà, della tolleranza e, soprattutto, del confronto e del dialogo.

Si può legittimamente dissentire su un’idea, ma quello che è inconcepibile è l’assoluta inconumicabilità che traspare dalle parole della scrittrrce. Un atteggiamento inconcepibile, che contrasta totalmente con lo spirito dei colligiani. I quali, nelle ultime elezioni amministrative, hanno largamente premiato con il loro voto l’idea attuata dal governo della città della costruzione di un nuovo centro cultrale islamico, un progetto fortemente voluto dalla precedente giunta comunale guidata da Marco Spinelli, che è stato un sindaco popolare e molto amato dalla sua città per aver posto le premesse coraggiose e lungimiranti di un processo di integrazione che tramanderà tra i colligiani, di generazione in generazione, i valori del dialogo e dell'accoglienza.

A volte quando si è ingnoranti su una materia è meglio tacere che sparare sentenze. La comunità islamica non ha mai creato problemi di qualsiasi genere, ha sempre vissuto nel più totale rispetto delle regole della convivenza civile e delle legislazione italiana. E l’Imam Feras Jabareen, oltre ad essere persona squisita e capace, è stato fautore convinto e attivissimo del dialogo fra i popoli e fra culture diverse, dimostrando non di essere semplicemente un “Imam buono”, ma una persona che pone al primo posto il confronto, la tolleranza e la pacifica coeistenza”.


“Colle Val d'Elsa – cocnlude Ceccuzzi - è una città laboriosa, di ingegni e d'impresa, con una vita associativa vivace, e con una dimensione culturale di alto livello. Con questo bagaglio affronta le contraddizioni della modernità, i nuovi problemi indotti dalla notevole crescita demografica, i potenziali conflitti che possono innescarsi. Per questo siamo vicini alla città ed alle sue istituzioni per far vincere il dialogo per respingere sia il Borghezio con la salsiccia in bocca, che la Fallaci con la bava alla bocca”.

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