Un regolamento per gli sponsor etici al Comune di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2004 15:16
Un regolamento per gli sponsor etici al Comune di Firenze

Anche il Comune di Firenze deve dotarsi un regolamento per scegliere le aziende sponsor di lavori pubblici, eventi e altre manifestazioni non solo in base alla convenienza economica dell'offerta, ma anche in base al rispetto da parte dell'impresa offerente dei diritti umani, dei lavoratori e dell'ambiente. E' quanto chiedono la capogruppo di Rifondazione Comunista Monoica Sgherri, la vicecapogruppo Anna Nocentini e il consigliere Leonardo Pieri. «Lunedì scorso - hanno ricordato - il Comune di Roma ha approvato un regolamento che esclude come sponsor aziende che siano responsabili di violazioni nei confronti dell'ambiente e dei diritti umani, che sfruttano i lavoratori, intimidiscono i sindacati, sono responsabili di disastri ambientali o sostengono il commercio di armi.

Anche il Comune di Firenze ha iniziato un percorso, con la mozione approvata grande maggioranza dal consiglio comunale il 20 settembre, che si sta concretizzando nei lavori della commissione affari istituzionali, a partire dall'individuazione di criteri di eticità negli istituto di credito che hanno funzioni di tesoreria o con i quali comunque si stabiliscano rapporti finanziari. L'intenzione è quella di arrivare a sottoporre l'attività contrattuale del Comune ad analoghi criteri». Secondo i consiglieri di Rifondazione Comunista «le istituzioni, specialmente l'ente locale, non possono sottrarsi alla richiesta che sempre più di frequente viene da associazioni, gruppi organizzati di cittadini e consumatori, di promuovere convegni di approfondimento, eventi culturali.

L'obiettivo - hanno aggiunto Sgherri, Nocentini e Pieri - è quello di individuare e definire criteri per la scelta e per contratti di sponsorizzazioni con soggetti pubblici e privati basati non solo su criteri di economicità senza ma anche sul rispetto dell'ambiente, dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori per indurre un numero sempre maggiore di aziende ad attivare percorsi trasparenti e corretti, con l'obiettivo di affermare il primato della vita e della dignità umana rispetto alle regole del mercato.

Contestualmente si deve impedire, alle aziende responsabili di grandi violazioni dell'ambiente o di diritti umani, di "ripulire"a propria immagine attraverso la sponsorizzazione di eventi di successo. In questo contesto anche l'articolo 119 del testo unico degli enti locali riafferma la legittimazione delle pubbliche amministrazioni a stipulare contratti di sponsorizzazione, ammettendo di fatto la sola sponsorizzazione passiva, ma non detta poi nessuna disciplina in proposito». «La globalizzazione dei mercati - hanno concluso - induce a ignorare le responsabilità che stanno nella produzione e distribuzione di prodotti o servizi, in quanto lontane: per questo applicare criteri etici nella selezione delle aziende con cui si hanno rapporti significa mettere in discussione il modello di sviluppo, ripensare la possibilità di attivare produzioni locali, valorizzare l'imprenditoria responsabile e consapevole della propria funzione sociale; significa ripensare lo sviluppo in relazione alla qualità della vita nelle nostre città senza dimenticare la necessità di giustizia sociale, anche fra il nord e il sud del mondo.

Sottoporremo alla commissione affari istituzionali il regolamento approvato dal Comune di Roma per arrivare all'adozione di un analogo regolamento. Anche questo è fare di Firenze una città operatrice di pace».(mr)

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