Stop alla concorrenza fra aeroporti toscani: ordine del giorno della maggioranza approvata dal consiglio comunale
Approvato anche ordine del giorno di AN

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2004 17:44
Stop alla concorrenza fra aeroporti toscani: ordine del giorno della maggioranza approvata dal consiglio comunale<BR>Approvato anche ordine del giorno di AN

Si solleciti, nelle sedi opportune, tutte le misure organizzative, infrastrutturali, gestionali e societarie capaci di migliorare le sinergie operative tra i principali scali aeroportuali della Toscana, specializzandone i ruoli e riducendone la concorrenza. E' una delle richieste contenute in un ordine del giorno sull'aeroporto di Peretola presentato dalla maggioranza e approvato ieri sera dal consiglio comunale. Il documento invita «l'amministrazione società di gestione, ENAC e ENAV ad adottare in tempi rapidi tutti i provvedimenti idonei a conseguire il rispetto delle norme ambientali vigenti, con particolare riferimento a quelle sul rumore aeroportuale; «a proseguire il confronto con i Comuni interessati e la Regione per definire un "piano urbanistico e ambientale" dei Comuni della piana con cui fissare obiettivi, priorità e compatibilità ambientali, possibilità e limiti di sviluppo degli insediamenti e delle infrastrutture» e «a tenere aperto il confronto con i Comuni contermini, con la Regione Toscana e con AdF spa per valutare e attuare tutte le misure necessarie per ridurre gli impatti e rendere più efficienti e funzionali le operazioni di volo, l'accessibilità dello scalo e i servizi ai passeggeri».
Il sindaco faccia chiarezza sulla volontà dei soci di AdF spa in merito allo sviluppo dell'aeroporto di Peretola.

E' quanto chiede un ordine del giorno presentato dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e sottoscritto anche dal capogruppo Riccardo Sarra, dal vicecapogruppo Jacopo Cellai e dai consiglieri Stefano Alessandri e Giovanni Donzelli. Il documento è stato approvato ieri sera dal consiglio comunale. «Questo dimostra - hanno spiegato i consiglieri di Alleanza Nazionale - la necessità, avvertita dalla gran parte dell'assemblea di Palazzo Vecchio, di chiamare i rappresentanti del Comune nella società che gestisce lo scalo a esercitare realmente il ruolo di garanzia per uno sviluppo sostenibile del Vespucci.».

«Vogliamo comprendere e far comprendere alla città - ha sottolineato Gaia Checcucci - quali siano realmente le intenzioni di tutti i soci riguardo allo sviluppo dello scalo». «In queste ultime settimane - hanno aggiunto i consiglieri di Alleanza Nazionale - si sta utilizzando tutta una serie di questioni, dalla "Via", la valutazione di impatto ambientale, al masterplan, come pretesto per impedire lo sviluppo del "Vespucci"». Per questo l'ordine del giorno impegna Domenici «a riferire circa eventuali prospettive alternative a quelle indicate nel masterplan, di cui si è abbondantemente letto sulla stampa, e dettagliarne gli interventi connessi, a cominciare dalla tempistica e dalle modalità procedurali che si intendono seguire» ed «a spiegare cosa si intende fare in relazione al masterplan che ha ottenuto la valutazione di impatto ambientale e quali sono le motivazioni per le quali la società AdF, per il tramite del suo amministratore delegato, ha ripetutamente e pubblicamente affermato di non voler più procedere all'attuazione dello stesso».

«Richieste di chiarezza - hanno proseguito - che hanno come unico obiettivo quello di garantire lo sviluppo del "Vespucci". Uno sviluppo con non può avvenire in contrasto con la "Via": le prescrizioni in merito alla tutela delle abitazioni rappresentano quelle necessarie misure a tutela della salute dei cittadini, conseguenti all'applicazione delle disposizioni in materia, di cui una società aeroportuale ha l'onere di farsi carico. Tali prescrizioni sono formulate tenendo conto di uno sviluppo sulla carta con una proiezione decennale e che, proprio per questo motivo, presentano un necessario margine di astrattezza, unicamente volto a garantire l'applicazione delle disposizioni, con particolare riguardo a quelle in materia di inquinamento acustico, a salvaguardia dei cittadini, laddove le previsioni di sviluppo prospettate si realizzassero completamente, lasciando però che sia la commissione aeroportuale a determinare concretamente limiti e confini delle fasce di rispetto e correlative misure da adottare, a seconda dell'effettivo sviluppo che l'aeroporto Vespucci realmente avrà e dei mezzi che la società adotterà.

Proprio la commissione aeroportuale, al cui interno siedono rappresentanti del Ministero, Regione, Comuni interessati, ENAC, ENAV e AdF., ha il precipuo compito di "tarare" le vigenti disposizioni in essere per gli scali aeroportuali sulla fattispecie concreta che è oggetto del pronunciamento, a seguito di approfondimenti e riflessioni che, come evidente dalla sua composizione, sono prese da tutti i soggetti interessati». «Le poche prese di posizione dei soci pubblici - hanno ricordato i consiglieri di Alleanza Nazionale - alimentano incertezze e confusioni: laddove si sono espressi lo hanno fatto in modo contraddittorio e non assumendo una auspicabile posizione univoca».

«L'ordine del giorno della maggioranza sugli indirizzi alla società di gestione dell'aeroporto di Peretola - hanno concluso - dimostra la debolezza della posizioni del Comune che ha venduto il 29% del pacchetto azionario di AdF spa. Senza dotarsi di patti parasociali il Comune è come se avesse venduto il 99% delle azioni. L'amministrazione, troppo impegnata a "far cassa" si è dimenticata di pretendere quelle garanzie che adesso richiede per conciliare lo sviluppo del Vespucci con la cosiddetta "sostenibilità ambientale".

I soci privati fanno, giustamente, il loro interesse ma i soci pubblici, che sono la maggioranza, quale tipo di sviluppo vogliono garantire. Le uniche prescrizioni a tutela della salute dei cittadini le ha previste il Ministero dell'Ambiente e il Comune, in quanto socio di Adf spa, facendo ricorso contro questo parere si è automaticamente posto in contraddizione con quanto dice di voler tutelare, ovvero la salute dei cittadini».
Nuovi patti fra i soci «per ridisegnare un assetto delle responsabilità decisionali e gestionali in AdF spa che possa meglio garantire l'attenzione alle necessità del territorio, la valorizzazione delle competenze specifiche e i pesi reali di ciascun soggetto interessato».

Lo chiede un ordine del giorno della maggioranza, approvato ieri sera dal consiglio comunale, sugli indirizzi al sindaco in merito alla società che gestisce l'aeroporto di Peretola. Il documento chiede «che sia attivata, di intesa con gli altri soci pubblici, un'azione di sollecitazione e vigilanza finalizzata al pieno ripristino di corrette relazioni sindacali secondo le norme sul diritto del lavoro e i contratti di settore vigenti» e «suggerisce al sindaco di dotare l'amministrazione di competenze specifiche che possano integrare quelle già presenti negli uffici del Comune, specificatamente per le materie aeronautiche ed economiche, valutando la possibilità di istituire un gruppo di valutazione congiunto fra gli enti locali interessati».
Soddisfazione per l'andamento e l'esito della discussione sull'aeroporto Vespucci svolta ier iin consiglio comunale.

E' quanto ha espresso il vicesindaco Giuseppe Matulli nel suo intervento a chiusura del dibattito. "La giunta comunale ha visto con grande soddisfazione il fatto che il consiglio comunale abbia svolto a pieno la sua funzione di indirizzo politico. C'è stato un dibattito serrato, sono stati votato alcuni atti e il consiglio comunale ha indicato alla giunta gli indirizzi sulla questione dell'aeroporto di Peretola per la fase attuale e per il futuro". "Il problema politico dell'aeroporto ma più in generale della gestione complessiva dello sviluppo della città, dove con il termine città si indica un territorio che oltrepassa i confini comunali, è che Firenze per vincere deve puntare sulla qualità.

E la qualità prevede che si possa fare quello che è compatibile con il territorio e non forzarlo. Nella continuità dell'impegno, la politica deve governare i processi: non si può essere contro l'aeroporto perché si sta meglio senza rumore degli aerei, né si può essere per lo sviluppo dello scalo costi quello che costi". Il vicesindaco Matulli risponde anche alle accuse di un'assenza di presa di posizione della giunta nel dibattito sull'aeroporto. "In questa fase del governo del processo, sia la giunta comunale che lo stesso sindaco Leonardo Domenici avevano tutto quello che si doveva dire.

E questa indicazione che viene dal consiglio comunale conferma questa linea e noi ne prendiamo atto con profonda soddisfazione".

«Sarebbe stato strategico e fondamentale per il Comune sottoscrivere patti parasociali con i soci privati di Adf. Ciò avrebbe consentito all'amministrazione di poter esercitare un ruolo non direttamente proporzionale alla quota, ormai piccola, che detiene della società che gestisce l'aeroporto di Peretola». E' quanto sostiene la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.

«L'abdicazione a questo diritto - ha spiegato Gaia Checcucci - che poteva essere rivendicato e ottenuto in sede di vendita del pacchetto azionario dimostra adesso tutta la debolezza. L'ordine del giorno della maggioranza sugli indirizzi alla società di gestione dimostra la debolezza della posizioni del Comune che ha venduto il 29% del pacchetto azionario di AdF spa. Senza dotarsi di patti parasociali il Comune è come se avesse venduto il 99% delle azioni. L'amministrazione, troppo impegnata a "far cassa", si è dimenticata di pretendere quelle garanzie che adesso richiede per conciliare lo sviluppo del Vespucci con la cosiddetta "sostenibilità ambientale"».

«I soci privati fanno, giustamente, il loro interesse - ha concluso la consigliera di Alleanza Nazionale - ma i soci pubblici, che sono la maggioranza, quale tipo di sviluppo vogliono garantire? Le uniche prescrizioni a tutela della salute dei cittadini le ha previste il Ministero dell'Ambiente e il Comune, in quanto socio di Adf spa, facendo ricorso contro questo parere si è automaticamente posto in contraddizione con quanto dice di voler tutelare, ovvero la salute dei cittadini».
«Per Firenze e per la sua economia, basata sul turismo e più in generale sui servizi, è indispensabile avere un aeroporto efficiente.

Indispensabile è anche accelerare il percorso che veda l'integrazione, anche societaria, degli aeroporti toscani». Lo hanno detto il capogruppo della Margherita Nicola Perini ed i consiglieri Marco Carrai e Francesco Ricci intervenuti durante il dibattito nel consiglio comunale sullo scalo di Peretola. «Tale considerazione - hanno aggiunto - non può comunque non tenere conto dello sforzo che le istituzioni ed in particolar modo il Comune di Firenze hanno ad oggi profuso per dotare la nostra città di una infrastruttura adeguata quale quella che la realizzazione del masterplan consentirebbe».

«Per il resto - hanno aggiunto Perini, Carrai e Ricci - si tratta di capire e declinare lo sviluppo ulteriore dell'aeroporto, per il quale siamo aperti a valutare proposte alternative al master plan di quanti sono giuridicamente chiamati a farlo, con l'idea di sviluppo che si vuole dare a Firenze. In questa ottica non si può prescindere da inderogabili limiti ambientali e, in definitiva, si deve conciliare la qualità con l'efficienza. Firenze e la sua area devono avere un aeroporto in grado, anche in un futuro, di trasportare i viaggiatori in ogni città dell'Europa e velocemente verso gli aeroporti intercontinentali».

«Se possibile - hanno concluso i tre consiglieri della Margherita - lo sviluppo deve limitare gli impatti ambientali coniugandosi con la qualità. Inoltre chiediamo che i soci pubblici in Adf facciano fronte comune per scrivere patti parasociali che tengano in maggior considerazione il territorio di Firenze».

«In questo modo abbiamo voluto valorizzare gli indirizzi di tutela ambientale che il consiglio comunale ha stabilito per l'aeroporto Vespucci». Così la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri, la vicecapogruppo Anna Nocentini ed il consigliere Leonardo Pieri commentano la loro astensione durate il voto sull'ordine del giorno della maggioranza sullo scalo di Peretola.

«Non potevamo votare sì - hanno spiegato Sgherri, Nocentini e Pieri - proprio per i richiami al master plan, e dunque alla pista di rullaggio, che ci trova contrari, ai velleitari richiami allo sviluppo dell'aeroporto, del tutto incompatibile con un territorio e una popolazione fortemente provata, ed alla sua privatizzazione i cui effetti negativi, che abbiamo già da tempo denunciato, hanno determinato la necessità di questo consiglio comunale». «La vera novità - hanno sottolineato - è che il piano acustico comunale recepito dal parere della Regione e dal Ministero dell'Ambiente, nonché tutte le prescrizioni d quest'ultimo, rendono nei fatti impraticabile la realizzazione della pista di rullaggio rispetto alla quale siamo, da sempre, profondamente contrari.

E' del tutto velleitario, proprio per la densità demografica ed industriale, pensare ad una pista parallela all'autostrada. Oggi, in sostanza la discussione su qualunque ipotesi di sviluppo infrastrutturale era di fatto completamente fuori contesto. Contemporaneamente si riapre la questione del rapporto sinergico con il l'aeroporto Galilei di Pisa visto che l'ordine del giorno impegna il sindaco a sollecitare nelle sedi opportune, essendo il Comune di Firenze azionista in Adf spa e in Sat spa, tutte le misure organizzative, infrastrutturali, gestionali e societarie capaci di migliorare le sinergie operative tra i principali scali aeroportuali della nostra regione».

«Oggi - hanno spiegato i consiglieri di Rifondazione Comunista - per noi la priorità è esclusivamente quella di pretendere l'applicazione di tutti quei provvedimenti idonei al rispetto delle norme ambientali vigenti. Per questo nell'ordine del giorno si fa riferimento alla classificazione acustica del territorio, a procedure antirumore, alla messa in esercizio del sistema di monitoraggio acustico collegato con il radar e con periodica restituzione dei dati ai cittadini, al piano di bonifica acustica, al rispetto degli orari di apertura.

Questo il senso della nostra astensione che ci consente per seguire più da vicino e con più forza la realizzazione di tutte quelle prescrizioni richiamate nel documento approvato questa sera». «Dicembre - hanno concluso Sgherri, Nocentini e Pieri - sarà la prima scadenza per verificare se, come annunciato in commissione ambiente, sarà adottato il piano acustico. L'ultima questione riguarda l'impegno del Comune a ripristinare corrette relazioni sindacali: all'interno dell'aeroporto le condizioni dei lavoratori sono nettamente peggiorate in termini di turni, carichi di lavoro e rapporti con l'azienda.

Questo non è accettabile mai tanto più in una società dove è presente il Comune».

«Salutiamo con soddisfazione la votazione dell'ordine del giorno sulle ipotesi di sviluppo dello scalo Amerigo Vespucci. Dopo un periodo lungo di audizioni e di approfondimento che hanno coinvolto, per più di un mese, quattro commissioni consiliari, si è giunti ad un testo sul quale si riconoscono le forze di maggioranza e che ha avuto l'astensione del gruppo di Rifondazione Comunista. Oggi la priorità è minimizzare l'impatto ambientale».

Così il presidente della commissione e trasporti Gregorio Malavolti commenta l'approvazione del documento presentato dalla maggioranza sull'aeroporto di Peretola. «Nell'ordine del giorno - ha spiegato Malavolti - si ricorda che negli ultimi mesi del 2004 il Vespucci ha movimentato oltre 966 mila passeggeri, aumentando del 3% rispetto al 2003, riconoscendo che già oggi nella sua configurazione il sistema aeroporto è capace di assecondare l'aumento della richiesta di volo. Si prende atto che le audizioni condotte hanno rassicurato in merito alla sicurezza delle operazioni di volo in un quadro tuttavia critico circa il loro impatto acustico».

«Oggi - ha rilevato il presidente della commissione ambiente e trasporti - la priorità numero uno per l'aeroporto oggi è la minimizzazione dell'impatto ambientale ed acustico delle attività aeroportuali. Deve essere attuato il monitoraggio acustico dell'aeroporto a carico della società di gestione. Si deve mantenere l'impegno alla definizione del piano di classificazione acustico dell'intorno aeroportuale entro la fine dell'anno per procedere poi al risanamento acustico. Si deve cercare di aumentare il numero piuttosto esiguo, del 40% dei voli che in fase di decollo attuano le procedure antirumore.

Il Comune, infine, deve procedere al rinnovo dell'incarico ad Arpat per il monitoraggio acustico e deve adoperarsi per monitorare l'inquinamento atmosferico dell'aeroporto». «Nell'ordine del giorno - ha concluso Malaviolti - non si chiude la strada ad ipotesi alternative a patto che garantiscano il miglioramento della funzionalità dello scalo, l'innalzamento delle condizioni di sicurezza, la riduzione dell'impatto ambientale. S riconosce, cioè, che quest'ultima è sempre elemento imprescindibile».


(mr)

In evidenza