Inchiesta sulle tangenti in Provincia: gli indagati respingono le accuse
Prc e Tondi (Udc) sulla vicenda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2004 15:13
Inchiesta sulle tangenti in Provincia: gli indagati respingono le accuse<BR>Prc e Tondi (Udc) sulla vicenda

(11 ottobre 2004) – Nessuna corruzione, le gare furono regolari. E' quanto affermano Giovanni Assini e Giancarlo Del Negro, il dirigente della Provincia di Firenze e l'imprenditore finiti il 7 ottobre scorso agli arresti domiciliari.

Pur nel rispetto della magistratura e della presunzione di innocenza nei confronti di tute le persone coinvolte, il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista ritiene necessario svolgere alcune considerazioni generali e particolari in merito all’inchiesta in corso in Provincia su presunti fatti corruzione.
"Con l’affermazione delle politiche di esternalizzazione di importanti servizi pubblici -Sandro Targetti, Lorenzo Verdi, Andrea Calò- con la riduzione del ruolo degli enti locali ad una mera funzione di indirizzo e di controllo (struttura pubblica sempre più leggera!), con il forte potere dato ai sindaci ed ai presidenti a discapito delle Assemblee elettive, e con l’attribuzione alla dirigenza di ruoli sempre più discrezionali e manageriali, si è fortemente indebolito il ruolo pubblico (e dunque politico!) per una corretta gestione della spesa pubblica.
Queste scelte di chiaro stampo neoliberista sono sicuramente accentuate dal governo Berlusconi, ma sono iniziate già da prima, durante i governi di centro-sinistra.
Proprio il primato dell’interesse e del profitto privato, esaltato ovunque, ha favorito così nuovi fenomeni di appropriazione indebita e di arricchimento personale nella pubblica amministrazione a danno degli interessi collettivi e degli stessi lavoratori impegnati nei servizi e negli appalti.
Occorre contrastare tutti i fenomeni di spreco e sperpero, di corruzione, di gestione clientelare e mafiosa, cambiando metodi e sistema nel governo della cosa pubblica, oltre che alla individuazione delle responsabilità a tutti i livelli: rilanciare il primato della gestione e del controllo pubblico dei servizi, fermando privatizzazioni ed esternalizzazioni; valorizzare le risorse interne delle pubbliche amministrazioni, tutelare e parificare i diritti dei lavoratori interni ed esterni; restituire poteri effettivi di intervento alle Assemblee ed alle cariche elettive, praticando nuove forme di partecipazione e controllo sulla qualità e l’efficienza dei servizi da parte dei cittadini e delle realtà organizzate; ridurre il potere dei dirigenti manager verificandone l’azione sulla base di criteri di efficacia, efficienza e trasparenza; recuperare risorse e stanziamenti per gli enti Locali attraverso la fiscalità generale e la tassazione di rendite, capitali e patrimoni.
In particolare Rifondazione Comunista richiede che: siano tutelati i lavoratori dipendenti dalla ditta di pulizie coinvolta nell’inchiesta (certezza del lavoro, salario, …); sia avviata un inchiesta politico-amministrativa gestita dal Consiglio – anche attraverso una Commissione speciale – con il preciso compito di relazionare su tutti gli appalti della Provincia e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti delle imprese interessate.

Più in generale è necessario bloccare il processo di esautoramento e privatizzazione degli Enti Locali, rilanciare un nuovo ruolo pubblico nella società per garantire i diritti sociali, la trasparenza e per dare sostanza alla democrazia".

“Risulta quanto mai opportuno fare luce sugli appalti e sulle forniture gestite dalla Provincia, indipendentemente dalla recente indagine che sta conducendo la Procura della Repubblica su presunti illeciti in questo settore. Il problema che mi pongo – precisa il consigliere dell’Udc Federico Tondi – è squisitamente politico e verte sul concetto di trasparenza amministrativa: ogni atto della pubblica amministrazione deve essere facilmente consultabile e comprensibile non solo da parte dei consiglieri ma anche dei singoli cittadini.
Per questo ritengo quanto mai opportuno la redazione di un “libro bianco” sull’assegnazione degli appalti e sulle procedure ad essa connesse.
Propongo quindi di adottare un atto dal quale si possa comprendere chi vince un appalto, per che cosa lo vince, quanto ci costa, le condizioni per cui deve essere svolta l’opera richiesta ecc…
Questo non vuol dire che ad oggi sia mancata trasparenza sugli atti, si è vero che ogni provvedimento è consultabile tramite internet, ma è altrettanto vero che è pressoche’ impossibile ottenere un quadro sintetico ed organicamente organizzato.
Proporrò che tale sistema venga adottato anche per le consulenze esterne, altro settore sul quale la trasparenza e la chiarezza devono trovare la loro massima espressione.
La proposta di un “libro bianco” sull’assegnazione degli appalti e fornitura di servizi sarà formalizzato attraverso una mozione in Consiglio Provinciale che sarà presto in discussione in Palazzo Medici Riccardi.

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