Carrara: incidente sul lavoro nelle cave

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2004 18:50
Carrara: incidente sul lavoro nelle cave

Salvo per miracolo l’operaio rimasto ferito nella tarda mattinata in un incidente sul lavoro avvenuto alle cave nel bacino di Gioia, al confine fra i territori di Carrara e di Massa.
Si è tornati a parlare di sicurezza nelle cave e del ruolo degli rls (i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) in Commissione lavoro. Questa mattina la Commissione ha ascoltato i rappresentanti del sindacato Faiclea Confail, i quali hanno consegnato al presidente Nino Frosini e agli altri commissari una loro proposta, elaborata per migliorare le condizioni di sicurezza.

La proposta prevede tra le altre cose formazione specifica per chi controlla i lavori in cava e una serie di sanzioni a tutti i livelli, a partire dai lavoratori che rifiutano di attenersi alle indicazioni che vengono loro fornite fino al direttore dei lavori, in caso di incidenti. I rappresentanti del sindacato hanno fornito un quadro preoccupante di quelle che ancora sono le condizioni del lavoro in cava, sottolineando in particolare che in molte aziende gli rls spesso vengono minacciati e quindi non sono in grado di compiere in autonomia il loro compito.

E’ inoltre, a loro parere, ancora alto il livello di illegalità che si riscontra nelle varie fasi della produzione, dall’estrazione alla vendita. Nino Frosini ha fatto presente che nelle cave da qualche anno si assiste a un’inversione di tendenza per la quale gli incidenti mortali sono in calo, anche se il problema non è risolto. Quanto agli rls “sarebbe forse opportuno pensare a un rappresentante per la sicurezza di area, e non per ogni singola azienda, di modo che il lavoratore possa agire con maggiore tranquillità e autonomia e sia meno debole nel rapporto con il datore di lavoro”.

Anna Annunziata ha sottolineato come nella provincia di Massa Carrara l’attenzione al tema della sicurezza sia aumentato. “La Regione – ha detto - ha investito molti sforzi nel settore estrattivo, elaborando un progetto specifico per la sicurezza, anche se non bisogna abbassare la guardia”. Secondo Mario Ricci il quadro meno drammatico che si registra per gli incidenti in cava è dovuto a due fattori. Innanzitutto la maggiore attenzione seguita a una presa di coscienza popolare, poi il fatto che stiamo attraversando una fase di passaggio, per cui dalle microimprese familiari si assiste alla nascita di imprese più grandi: i lavoratori sono quindi in grado di battersi di più per la propria sicurezza.

Resta, per Ricci, centrale “la questione dell’accorpamento delle concessioni, che consente piani di escavazione più rigorosi e serviglio organizzati in modo migliore”.

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