Asili nido aziendali: i soldi ci sono, ma le strutture per il momento sono ancora poche
Bianconi (An): «Otto bambini su dieci restano fuori dagli asili nido e per Benesperi è un successo?»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2004 16:48
Asili nido aziendali: i soldi ci sono, ma le strutture per il momento sono ancora poche<BR>Bianconi (An): «Otto bambini su dieci restano fuori dagli asili nido e per Benesperi è un successo?»

Nel 2003 gli asili nido in Toscana sono riusciti a soddisfare il 20,76% delle richieste degli utenti. Quattro anni prima, nel ’99, erano riusciti a soddisfare il 13% delle richieste. E questo in concomitanza a un aumento dei residenti nella regione. Tali risultati positivi si accompagnano però a un aumento delle domande, di modo che le liste di attesa non sono diminuite. A dare il polso della situazione regionale sui servizi all’infanzia è stato, in Consiglio regionale, l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi, rispondendo a un’interrogazione presentata dal consigliere Franco Banchi.

Banchi aveva chiesto come fossero stati impiegati nella nostra regione i fondi a disposizione per la realizzazione di asili nido e di micronidi nei luoghi di lavoro, quali fossero le aziende ospedaliere toscane che hanno al loro interno asili nido e quale fosse, in particolare, la situazione dell’azienda di Careggi. L’assessore ha spiegato che il primo finanziamento alla Regione Toscana per realizzare fra l’altro nidi sui luoghi di lavoro, nel 2002, è stato di 3 milioni di euro.

Ne è seguito un bando regionale che ha finanziato la realizzazione di 18 asili nido, di cui 8 aziendali. Nel 2003 i finanziamenti sono stati di 5 milioni e 990 mila euro, con cui sono stati finanziati 21 progetti (di cui 2 asili aziendali). In queste settimane è partito un bando per un finanziamento residuo di 600 mila euro. A ottobre ci sarà un nuovo bando di 6 milioni di euro e, ancora, nei primi mesi del prossimo anno finanziamenti per altri 6 milioni di euro. “Poiché gli asili aziendali rappresentano una tipologia nuova – ha detto Benesperi – abbiamo registrato una certa lentezza di avvio nelle realizzazioni”.

In particolare, per quanto riguarda l’azienda ospedaliera di Careggi, è prevista la nascita di un nido aziendale nell’ambito della ristrutturazione di Careggi e del Meyer. Sarà una struttura da realizzare in cofinanziamento con il Comune, per la quale è in corso di stesura il progetto architettonico, e per la quale sarà presentata domanda di finanziamento nei prossimi bandi. Franco Banchi ha replicato che i finanziamenti stanno aumentando, la volontà politica di realizzare questo tipo di strutture c’è, però stanno aumentando anche le liste di attesa.

“E’ necessario pubblicizzare queste opportunità, come fin qui non è stato fatto – ha proseguito il consigliere – dal momento in cui la proporzione di asili nido aziendale rispetto agli altri servizi per l’infanzia è ancora molto bassa”. Quanto all’asilo di Careggi, di cui si parla dagli anni Novanta, Banchi ha auspicato che adesso i tempi di realizzazione siano certi.
«Mi sembra di sognare ad ascoltare l’assessore Benesperi che definisce ‘risultati positivi’ il fatto che otto bambini su dieci rimangano fuori da un diritto primario, quello di accedere agli asili nido».

E’ con costernazione che il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi commenta il resoconto fatto in aula consiliare dall’assessore regionale Paolo Benesperi in merito alla situazione degli asili nido in Toscana. «C’è stato un aumento dal 13% al 20,76% – prosegue Bianconi – ma ci sarebbe mancato altro che si tornasse indietro come i gamberi. Resta il dato che a varcare la soglia degli asili nido ora sono due bebè su dieci mentre prima era uno solo. Che successone!» «Ma d’altra parte questa è la strategia di comunicazione della Regione Toscana – osserva il Presidente di An in Regione Toscana – quella di far figurare la Toscana l’isola felix che non c’è.

E i dati lo strillano».

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