Il consiglio delle Autonomie Locali propone un ricorso contro la manovra tagliaspese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2004 13:14
Il consiglio delle Autonomie Locali propone un ricorso contro la manovra tagliaspese

La richiesta è stata formalizzata in una sessione straordinaria convocata su richiesta di Anci e Uncem Toscana, con una risoluzione approvata all’unanimità dai rappresentanti di tutte le forze politiche. Utilizzando per la prima volta in Italia un’apposita norma della legge La Loggia (L. 131/2003), il Consiglio delle autonomie locali della Toscana ha approvato una risoluzione in cui chiede alla Giunta regionale di fare ricorso alla Corte Costituzionale contro la manovra correttiva del Governo che impone a regioni ed enti locali di tagliare del 10% le spese correnti.

La risoluzione è stata approvata all’unanimità, grazie al sostegno dei rappresentanti di tutte le forze politiche, in una sessione straordinaria del CdAL convocata su richiesta di Anci e Uncem regionali che hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 11, del decreto-legge “tagliaspese” (DL 168/2004), anche così come modificato dalla legge di conversione già licenziata dal Senato ma non ancora promulgata ed entrata in vigore. Tale comma infatti, sostengono le amministrazioni locali toscane, è nettamente in contrasto con i principi di autonomia e di pari dignità degli enti locali prescritti dal titolo V della Costituzione e con il principio di leale collaborazione tra i soggetti costitutivi della Repubblica.

“La manovra del Governo – ha detto il presidente del CdAL, Alessandro Pesci – non solo è un atto unilaterale che avrà pesanti ricadute negative sulle finanze degli enti locali e quindi sui servizi resi ai cittadini, ma viola in particolare il principio di autonomia di spesa stabilito dall’art. 119 della Costituzione. Abbiamo pertanto deciso di fare uso immediato della nuova facoltà (che consente al CdAL di proporre alla Regione di fare ricorso alla Corte costituzionale contro provvedimenti legislativi ritenuti illegittimi) che ci viene data dalla legge La Loggia ed è riconosciuta anche nel nuovo Statuto regionale, nell’interesse generale delle istituzioni del Paese e ragionando al di fuori delle logiche di appartenenza politica”.

Pesci si attende ora che la Giunta regionale decida di farsi carico del ricorso contro la manovra “tagliaspese” nella prima riunione dopo le vacanze in programma il 27 agosto. Come ha ricordato il presidente di Anci Toscana, Gianfranco Simoncini, “la contrarietà a questa manovra è stata unanime da parte degli enti locali”, anche quelli guidati dal centrodestra. Tanto che è stata proposta una manifestazione nazionale di protesta dei sindaci che, salvo cambiamenti di rotta nei contenuti della manovra finanziaria, si svolgerà in autunno.

“Ma al di là della battaglia politica contro una manovra che non fa una politica di sviluppo delle autonomie locali e di inclusione sociale – dice Simoncini – ci è sembrato utile e giusto, parallelamente, utilizzare le nuove possibilità offerte dalla legge La Loggia per opporsi ad un provvedimento che mina delle competenze costituzionalmente garantite”. Simoncini ha fatto notare infine che “con la piena attuazione della disciplina del federalismo fiscale atti come questo sarebbero impossibili”.

(mr)

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