Mercoledì 7 aprile, ore 21.15, al Politeama di Viareggio Maria Stuarda di Dacia Maraini con Mariangela D’Abbraccio ed Elisabetta Pozzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2004 00:04
Mercoledì 7 aprile, ore 21.15, al Politeama di Viareggio <I>Maria Stuarda</I> di Dacia Maraini con Mariangela D’Abbraccio ed Elisabetta Pozzi

Maria Stuarda, testo tradotto in ventidue lingue messo in scena con quarantotto regie diverse (soprattutto estere) è una riflessione sulle donne e il potere, ma anche un viaggio nell'universo femminile vissuto dai doppi ruoli, nei quali le due attrici si cimentano, alternativamente della regina e della serva a della serva e della regina. II gioco ossessivo dello scambio delle parti si sviluppa, comico e provocatorio allo stesso tempo, in una sottile ricerca dell'essere femminile tra ragione di Stato e sentimento.

Per questo progetto di spettacolo, saranno per la prima volta insieme sul palcoscenico Mariangela D'Abbraccio ed Elisabetta Pozzi, due giovani prime donne della scena italiana di grande talento, che, nel loro personale percorso artistico, si sono già cimentate con personaggi altrettanto forti e di grande impatto, visitando sia personaggi antesignani dell'intelligenza femminile moderna, sia grandi figure classiche. Il progetto registico di Tavassi intende sviluppare il percorso affascinante delle due interpreti in un carosello dal ritmo sostenuto che avvalendosi di una macchina teatrale progettata da Chiti porterà le due attrici su piani e prospettive diverse valorizzando la scrittura graffiante del testo dagli umori forti ed ossessivi.

Attraverso i due personaggi storici, si sottolinea non solo l'opposizione di uno stesso potere ma, soprattutto, la difficoltà dell'essere ‘donne’ legate da vincoli di sangue e legami di affetto, che combattono per le loro scelte politiche e religiose; combattimento che vedrà Maria travolta dalla passione, complice la propria fragilità, mentre Elisabetta saprà dominare i sentimenti prendendo quelle decisioni che il potere impone. Altri elementi di forte impatto visivo e acustico saranno le luci di Ascione che attraverso trasparenze di tulle andranno a valorizzare i costumi quasi sculture della Donadio, le musiche ed i suoni di D'Angelo sottolineeranno la cattiveria ed il grottesco della recitazione.

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