Oggi il consiglio comunale ha dato il via libera alla variante che ridisegna l'intera area di Castello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2004 00:11
Oggi il consiglio comunale ha dato il via libera alla variante che ridisegna l'intera area di Castello

Il progetto è stato concordato tra l'Amministrazione comunale e la Fondiaria, proprietaria dell'area. "Non ci sono modifiche sostanziali - ha spiegato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi - quanto piuttosto una diversa organizzazione dell'edificato anche in funzione di una migliore fruibilità del parco. Parco che sarà realizzato a spese della proprietà". In dettaglio sarà riorganizzata la disposizione degli edifici: non ci sono variazioni per quanto riguarda i volumi (un milione e 400mila metri cubi) ma soltanto il luogo e il modo in cui gli immobili saranno realizzati.

"Una quota dell'edificato verrà costruito in prossimità dell'aeroporto e ospiterà i servizi per lo scalo fiorentino - ha precisato l'assessore Biagi -. In questo modo potremo garantire una migliore funzionalità del parco che sarà inserito in un sistema urbano: ovvero sarà un polmone verde di 80 ettari, come progettato inizialmente, vivibile e fruibile dai cittadini". In questa ottica si inquadra il progetto della strada al bordo ovest del parco. "Una strada già prevista - ha spiegato l'assessore Biagi - e che collegherà la zona vicina all'aeroporto all'area in cui si concentrerà la maggior parte dell'edificato, ovvero quella più prossima alla via Mezzana-Perfetti-Ricasoli".

Anche la localizzazione di questi edifici (uffici, abitazioni, la sede della Regione) sarà in parte rivista: gli immobili saranno spostati di una cinquantina di metri all'interno dell'area allontanandoli dalla pista dell'aeroporto per ridurre l'impatto acustico. Nell'occasione si procederà anche alla riorganizzazione degli edifici in base alle loro funzioni. L'assessore Biagi ha illustrato anche l'emendamento presentato dalla giunta relativo alla destinazione di oltre due ettari del terreno limitrofo all'aeroporto.

Inizialmente era infatti era previsto di destinare questa area all'ampliamento dello scalo fiorentino, per la precisione alla realizzazione della pista di rullaggio. "Visto che non è stato ancora presentato nessun progetto di questo intervento - ha specificato l'assessore Biagi - abbiamo deciso di cambiare la destinazione del terreno in area per attrezzature pubbliche di interesse generale. Spetterà al consiglio comunale, al momento opportuno, decidere la destinazione di questo terreno. D'altronde - ha concluso l'assessore Biagi - vista la rilevanza del tema, l'esame non può essere limitato alle previsioni urbanistiche ma deve arrivare al termine di un'analisi che consideri tutti gli aspetti della questione, compresi i recenti pareri del Comune, della Regione Toscana e del Ministero dell'ambiente contenuti nello Studio di impatto ambientale".


«La marcia indietro forzata dell'assessore Biagi sulla pista di rullaggio dell'aeroporto di Peretola è solo un modo per arrivare indenne alle prossime elezioni amministrative, senza creare scompiglio nella maggioranza di centrosinistra». E' quanto sostiene la vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli. «In realtà - ha aggiunto la Giocoli - la realizzazione della pista non viene esclusa né ora ne in futuro, anche se ciò non viene detto apertamente. Altrimenti non si capisce perché, a fronte di un accordo su Castello già votato nel 1999, c'era la necessità di una variante urbanistica.

Oltretutto la Regione non è interessata a trasferire in questa area i suoi uffici». «Si tratta - ha concluso la vicecapogruppo di Forza Italia - di una occasione mancata e persa anche per incrementare il numero degli alloggi di edilizia popolare residenziale pubblica. Un aeroporto moderno è necessario al comparto moda che vede ogni giorno emigrare le principali rassegne verso altre città italiane e per il turismo, in crisi ormai da anni. Non dimentichiamoci poi che molti treni non si fermeranno più nella nostra città.

Mentre le concorrenti di Firenze avviano importanti progetti di sviluppo, questa amministrazione sembra più preoccupata a contenere le fibrillazioni elettorali».
«Il piano di Castello è una cementificazione inutile per la città». Lo ha detto il capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «La decisione di varare un piano edilizio pari a oltre un milione di metri cubi - ha ricordato Papini - nasce molti anni fa e su tale progetto i Verdi conducono una battaglia ormai da venti anni. L'attuale amministrazione, dunque, gestisce un'eredità che viene dalle giunte precedenti.

L'area di Castello era invece necessaria per mantenere una fascia verde ed agricola che evitasse l'unione di due aree urbane, fra le quali una disastrata dalle cementificazioni, e salvaguardasse una frazione del paesaggio storico-agricolo della piana. Il previsto parco di Castello ha anche questa funzione ma sembra troppo un'area residuale fra l'aeroporto e l'espansione edilizia». «Sorprende - ha aggiunto l'esponente del centrosinistra - che a Firenze si continui a puntare quasi tutto su un punto di vista economico, sull'edilizia, a discapito della qualità della vita dei cittadini.

Le migliaia di nuovi edifici costruiti negli ultimi anni hanno prodotto solo case a costi altissimi e con affitti insostenibili per le famiglie». «E' quindi evidente - ha concluso Papini - che il piano di Castello non porterà benefici neppure da questo punto di vista. La forte influenza dell'aeroporto sulle realtà urbane esistenti fa anche capire che il paventato incremento del numero dei voli, conseguente alla costruzione della pista di rullaggio, avrà gravi conseguenze».
«Il piano di Castello è una cementificazione inutile per la città».

Lo ha detto il capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «La decisione di varare un piano edilizio pari a oltre un milione di metri cubi - ha ricordato Papini - nasce molti anni fa e su tale progetto i Verdi conducono una battaglia ormai da venti anni. L'attuale amministrazione, dunque, gestisce un'eredità che viene dalle giunte precedenti. L'area di Castello era invece necessaria per mantenere una fascia verde ed agricola che evitasse l'unione di due aree urbane, fra le quali una disastrata dalle cementificazioni, e salvaguardasse una frazione del paesaggio storico-agricolo della piana.

Il previsto parco di Castello ha anche questa funzione ma sembra troppo un'area residuale fra l'aeroporto e l'espansione edilizia». «Sorprende - ha aggiunto l'esponente del centrosinistra - che a Firenze si continui a puntare quasi tutto su un punto di vista economico, sull'edilizia, a discapito della qualità della vita dei cittadini. Le migliaia di nuovi edifici costruiti negli ultimi anni hanno prodotto solo case a costi altissimi e con affitti insostenibili per le famiglie». «E' quindi evidente - ha concluso Papini - che il piano di Castello non porterà benefici neppure da questo punto di vista.

La forte influenza dell'aeroporto sulle realtà urbane esistenti fa anche capire che il paventato incremento del numero dei voli, conseguente alla costruzione della pista di rullaggio, avrà gravi conseguenze».

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