Dopo l'incidente decolla il dibattito politico sul futuro di Peretola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 marzo 2004 09:15
Dopo l'incidente decolla il dibattito politico sul futuro di Peretola

“L’incidente di venerdì all’aeroporto di Peretola dimostra che non c’è più tempo per le indecisioni ed i tentennamenti: occorre mettere in sicurezza l’aeroporto dando attuazione al master plan già approvato dal Ministero dell’Ambiente, che prevede la realizzazione della pista di rullaggio, oltre all’ampliamento dell’aerostazione” ha dichiarato Alessandro Falciani responsabile dell’ufficio del programma della Federazione Fiorentina dello SDI. “ E’ inconcepibile come si possa dare una lettura diametralmente opposta alla realtà, come hanno fatto i Comunisti Italiani, sostenendo che uno sviluppo dell’aeroporto peggiorerebbe la situazione.

Forse è un tentativo per giustificare il loro voto contrario –insieme a Verdi e Margherita- di qualche giorno fa in commissione urbanistica del Comune nei confronti della variante urbanistica di Castello che prevedeva le prescrizioni per la realizzazione della pista di rullaggio” “Al contrario mai come in questo caso –prosegue Falciani- sviluppo è sinonimo di sicurezza. La pista di rullaggio accresce la sicurezza. Se si fosse realizzato l’allungamento della pista a 1800 metri, forse il Cessna non avrebbe urtato la rete di protezione che divide la pista dall’autostrada, sfiorando una tragedia, ma si sarebbe fermato prima.

Se si realizzerà l’interramento della Firenze Mare all’altezza della pista, il rischio di collisione tra aeromobili e automobili sarà eliminato. Non crediamo che questo intervento di interramento sia “tecnicamente infattibile”, come qualcuno dice. Se non si fa , è perché non lo si vuol fare, ma qualcuno dovrebbe anche dire il perché. Ma il Congresso Provinciale di sabato prossimo dell Sdi sarà l’occasione per individuare i punti programmatici prioritari per Firenze. “ Oltre alla questione aeroportuale l’emergenze della nostra città sono legate alla qualità della vita.

In primis la questione della mobilità. Occorre liberare Firenze dal traffico che la sta letteralmente sommergendo. I viali devono sopportare un carico di traffico di circa 60.000 veicolo al giorno, quando potrebbe sopportarne al massimo 10.000. La realizzazione della tangenziale nord-est ( Varlungo-Castello), sopra o sotto terra è un problema tecnico, che non deve diventare politico. Così come occorre prevedere la realizzazione di un anello sud-ovest, che liberi il Galluzzo dal congestionamento attuale.

E poi cè la questione della sosta e dei parcheggi. Occorre inoltre una politica sui rifiuti che preveda l’attivazione del termovalorizzatore, perché il rifiuto indifferenziato non può essere inviato all’infinito nelle discariche, abbattendo così il costo per le famiglie. Anche la tranvia dovrà essere realizzata in sotterrenea, a partire dalla prima tratta proveniente da Scandicci: da Piazza Vittorio Veneto verso il centro il percorso dovrà essere sotterraneo. Ma queste opzioni programmatiche relative alle infrastrutture ma anche ai rifiuti si scontrano con quelle già annunciate nel Congresso di Rifondazione Comunista, contraria allo sviluppo dell’aeroporto ed alla realizzazione delle tangenziali.

Così stando le cose è arduo prevedere un allargamento della coalizione a Rifondazione Comunista. Senza contare che vi sono questioni aperte anche con i Verdi, sempre in materia di infrastrutture. E’ pertanto urgente attivare un tavolo di confronto a partire dai partiti che compongono il triciclo, nella consapevolezza che Firenze ha bisogno di decisioni urgenti e chiare a garanzia del suo futuro, e che i socialisti prediligono la chiarezza programmatica, alla costruzione di un cartello elettorale – ha concluso Alessandro Falciani- che non dia garanzie di un approccio riformista e di modernizzazione ai problemi della città.”

"Come intende usare l'Amministrazione comunale i soldi che arriveranno dalla privatizzazione dell'aeroporto di Peretola?".

E' quanto si chiedono i consiglieri comunali Gaia Checcucci di Alleanza nazionale e Federico Tondi capogruppo dell'Udc in Palazzo Vecchio annunciando un'interrogazione su questo tema. "Si parla tanto di messa in sicurezza dello scalo e di risanamento dell'intera zona che gravita intorno all'aeroporto - spiegano Checcucci e Tondi - vorremmo sapere dunque come saranno spesi dal Comune i soldi derivanti dalla privatizzazione. C'è l'ipotesi che questi proventi vengano utilizzati per la ricapitalizzazione di Publiacqua invece che investiti sul territorio: questa sarebbe una prospettiva molto grave e noncurante delle prescrizioni dello stesso Governo".

Checcucci e Tondi sottolineano infatti che "insieme all'ottenimento della valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero, il Governo ha posto una serie di prescrizioni molto rigide per conciliare lo sviluppo dell'aeroporto con la tutela dei cittadini, affinché lo sviluppo proceda di pari passo con la salvaguardia della salute e della sicurezza". "Chiediamo dunque - concludono Checcucci e Tondi - che i soldi della privatizzazione siano investiti nella sicurezza dello scalo, in attesa delle soluzioni più definitive.

Non c'è solo il problema del rumore, ma anche della tutela e della sicurezza complessive della zona: come dimostra l'incidente accaduto ieri al Cessna al momento del decollo e fortunatamente conclusosi senza conseguenze lo scalo fiorentino vive una situazione di dubbia sicurezza e quindi dobbiamo attivare tutti i percorsi per trovare soluzioni. I soldi, dunque, siano destinati all'aeroporto e non ad altre realtà".

Il ricorso urgente è da venerdì sul tavolo del Difensore civico del Comune di Firenze, l’ex prefetto dott.

Francesco Lococciolo
L’associazione Idra denuncia la mancata risposta da parte del sindaco Leonardo Domenici a un quesito posto oltre due mesi fa invocando l’applicazione della legge 241 sulla trasparenza degli atti amministrativi. Si chiedeva che venisse reso pubblico il nuovo cronogramma dei lavori per l’Alta Velocità a Firenze approvato in conferenza di servizi il 23 dicembre scorso. Dai dati istituzionali in suo possesso, infatti, l’associazione desume che l’entrata in funzione del passante e della stazione non potrebbe avvenire entro dicembre del 2010 (come sostiene l’Amministrazione Comunale nei suoi comunicati ufficiali), ma solo molto dopo, e non prima della fine del 2013, sempre che non si verifichino intoppi come quelli che stanno ritardando di parecchi anni l’entrata in funzione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Bologna-Firenze (a suo tempo annunciata dai costruttori per il 2003)!
“Non solo non è stato fornito il cronogramma eventualmente approvato in conferenza di servizi”, scrive Idra al dott.

Lococciolo; “non è stata neppure fornita risposta circa l’esistenza o meno di un simile documento di programmazione”.
L’associazione di volontariato fiorentina sostiene di temere che “la mancata risposta del Sindaco possa derivare dalla sottovalutazione del diritto dei cittadini a conoscere i contenuti concreti delle decisioni amministrative che li riguardano e che interessano – come nel caso del progetto Alta Velocità – molti anni delle loro vite” o addirittura che essa possa derivare “dall’assenza di un programma di cantierizzazione certo”.
Firenze – osserva Idra – non è una tranquilla città d’arte e di cultura a dimensione uomo, donna e bambino.

Firenze è investita già oggi da “cantierizzazioni ordinarie e straordinarie che condizionano pesantemente la qualità della vita, la salute e le attività di decine di migliaia di cittadini residenti, studenti, lavoratori e visitatori”. Il futuro programmato dalle ultime Giunte promette di peggio: “la cantierizzazione per l’Alta Velocità ferroviaria – aggiunge Idra nel ricorso al Difensore civico - si preannuncia a Firenze come contemporanea ad altri interventi urbanistici e infrastrutturali (nuovo presidio ospedaliero di Careggi e nuova viabilità e parcheggi, nuovi insediamenti nell’area ex Fondiaria a Castello, nuovi insediamenti nell’area ex-Fiat a Novoli, Centro sperimentale delle FS all’Osmannoro, linee tranviarie 1, 2 e 3, terza corsia autostradale, ecc.) dal pesante impatto aggiuntivo sul tessuto storicizzato della città e sulla sua conurbazione fortemente antropizzata, anche per effetto dei riflessi delle attività di cantiere sulla mobilità di un’area già gravemente compromessa”.
Ecco perché l’associazione ecologista fiorentina chiede che il Difensore civico “verifichi urgentemente la conformità del comportamento del Sindaco di Firenze, nella circostanza descritta, con le previsioni di legge in materia di informazione e trasparenza”, e che “eserciti ogni opportuna azione nei confronti del Sindaco di Firenze affinché siano resi noti con la necessaria sollecitudine, in modo articolato e completo, gli impatti temporali del progetto Alta Velocità, attraverso documentazione pertinente”.



Il Comune porta a casa due progetti europei, uno sulla comunicazione dei grandi lavori e uno sulle piste ciclabili. Grand traveux e Urbike sono i due progetti vinti fra i 25 selezionati sui 118 presentati dai vari paesi europei. "Un buon successo per la nostra città, - ha spiegato l'assessore ai fondi europei Simone Tani- che si è collocata e si sta collocando in una posizione leader per quanto riguarda la capacità di reperire fondi su vari progetti. Non solo quelli fatti direttamente con la Commissione, ma anche quelli dove i fondi comunitari transitano attraverso la Provincia e la Regione".

In particolare i fondi Obiettivo 2, fra cui i Pisl (piani integrati di sviluppo sociale). Per quanto riguarda i due appena vinti, si tratta di un contributo totale di 600mila euro dall'Europa per Firenze su un costo complessivo dei due progetti che si aggira intorno ai 3milioni e 100mila euro. Nello specifico Urbike si occupa del sistema delle piste ciclabili nel rete urbana della città, partendo dalle infrastrutture, mentre Grand traveux riguarda la comunicazione dei grandi lavori. Di Urbike fra gli altri è partner anche Dresda, Siviglia e Budapest, mentre di Grand traveux i partner sono Valencia, Atene e Lipsia.

"La partecipazione assidua ai bandi comunitari che il comune di Firenze ha costruito negli ultimi anni e i successi ottenuti sono anche importanti per ribadire l'importanza che le città europee affidano ai fondi comunitari per governare il proprio sviluppo e le proprie trasformazioni. L'appello che arriva dalle città, fra cui Firenze è in prima fila, è quello che il nuovo Europarlamento dedichi alle politiche urbane e a quelle regionali un'attenzione sempre maggiore".

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