Il film di Leonardo Pieraccioni
Il festival Storie di cinema si è concluso ieri sera a Grosseto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2003 13:10
Il film di Leonardo Pieraccioni<BR>Il festival Storie di cinema si è concluso ieri sera a Grosseto

A Firenze giovedì 18 dicembre anteprima alle 21.00 (parte a inviti e parte a pagamento) al cinema Odeon del nuovo film di Leonardo Pieraccioni, con Angie Cepeda e A. Maria Barbera. Partecipa in sala Pieraccioni. Alle 11.00 del mattino proiezione per la stampa.
Il "golden boy" che qualche anno fa sbancò i botteghini con Il ciclone, storia di un giovane timido che perde la testa per una ballerina di flamenco, torna dietro la macchina da presa con " Il paradiso all'improvviso ".
Al centro della vicenda, un single che perde però tutte le sue certezze quando conosce una donna bellissima (Angie Cepeda).

Sarà lei, insieme ai due amici, a scalfire il muro di certezze del protagonista, convinto fino a quel momento che "l'unico modo - spiega Pieraccioni - per risolvere tutti i problemi della vita é essere single anche se, per quanto è bello, a 40 anni questa condizione può iniziare a fare tristezza".

Storie di cinema ha calato il sipario della sua dodicesima edizione. Dopo una settimana di viaggi cinematografici tra le sale di Massa Marittima, Follonica e Manciano e Grosseto, il festival dedicato alla sceneggiatura si è congedato dal suo pubblico affezionato con le premiazioni dei film in concorso e la presentazione del film “Scacco pazzo” di Alessandro Haber.


A “Piovono mucche” tutti i premi riservati ai lungometraggi. L’opera prima di Luca Vendruscolo, vincitore anche del Clorofilla Film Festival, si è aggiudicata premio del pubblico, della giuria di esperti e degli studenti. Un film che ha messo d’accordo tutti unendo pubblico giovane e adulto agli “addetti ai lavori” Francesco Bruni, Emanuele Barresi, Emilio Guariglia e Carlo Bonazza. Segnale importante che connota la pienezza del film premiato “per la capacità di raccontare il mondo dei disabili – e degli obiettori che li assistono – con un tono antiretorico e mai ricattatorio; ma, viceversa, contagiando gli spettatori con la vitalità, l’allegria e la sensualità degli uni e degli altri, dando vita ad una storia corale i cui personaggi sono tratteggiati tutti con grazia e verità e una sana dose di cattiveria, affrontando anche con la stessa mano felice e originale temi importanti come l’amore, l’amicizia, il lavoro.”
Vincitore del Premio Solinas nel 1999, il film è tratto da una esperienza autobiografica dell’autore che ha scritto la sceneggiatura a più mani coinvolgendo amici di penna e persone che con lui avevano condiviso l’anno di servizio civile a Capodarco, una comunità per disabili in provincia di Roma.

In sala a ritirare il premio una nutrita rappresentanza del film: il regista Luca Vendruscolo, lo sceneggiatore-attore Mattia Torre e gli attori Alessandro Tiberi, Luca Amorosino, Andrea Sartoretti, Carlo De Ruggieri.
Per i cortometraggi il premio è andato a “Racconto di guerra” di Mario Amura. Apprezzato direttore della fotografia, Amura con questo suo primo corto, ha vinto anche il David di Donatello, è stato in concorso a Montpellier in Francia, dove si appresta a tornare nel mese di febbraio.

“Racconto di guerra” è stato infatti selezionato al prestigioso festival di Clermont Ferrand, storica vetrina mondiale della cinematografia breve.

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