AgrieTour: la fiera nazionale sull'agriturismo ad Arezzo
Il 7 dicembre 2003 dalle 16 alle 24 alla Fortezza Medicea di Siena una grande degustazione dell’Ente Nazionale Vini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2003 14:11
AgrieTour: la fiera nazionale sull'agriturismo ad Arezzo<BR>Il 7 dicembre 2003 dalle 16 alle 24 alla Fortezza Medicea di Siena una grande degustazione dell’Ente Nazionale Vini

Presentata questa mattina ad Arezzo, al salone dell'agriturismo Agrietour, la prima indagine qualitativa e quantitativa dell'agriturismo in Italia. La ricerca è stata realizzata dall'Osservatorio Nazionale sull'Agriturismo Italiano (frutto del lavoro dell'ARM - Azienda romana mercati, azienda speciale della CCIAA di Roma - in collaborazione con le associazioni nazionali dell'agriturismo e con l'Inea - Istituto nazionale di economia agraria). La ricerca è edita assieme ad un manuale di marketing agrituristico dalla Editrice AGRA e sarà in libreria nei prossimi giorni.

L'Italia è il più grande Paese al mondo in cui si fa agriturismo. Oggi l'agriturismo (si dice così in tutte le lingue) è una moda: secondo dati comparati delle associazioni nazionali dell'agriturismo (Agriturist, Terranostra, Turismo Verde) sono oltre 12mila le aziende agricole, con un tasso di crescita che è aumentato del 70 per cento nel giro degli ultimi cinque anni (1996-2001). 10mila gli alloggi (anche qui +70 per cento rispetto allo stesso quinquennio), 130mila i posti letto, 7.500 le aziende con ristorazione.

Poca cosa, rispetto all'offerta ricettiva complessiva (2 per cento), molto di più, se si considera il tasso di crescita di questa particolare forma turistica: +300 per cento del fatturato tra il 1991 e il 2001, per un giro d'affari di 750milioni di Euro, in media 60mila Euro per azienda. In tutto sono 2milioni 160mila gli arrivi, per un totale di quasi 11milioni di presenze all'anno. La spesa pro capite è di quasi 350 euro a testa.

L'OSPITE
Decide di partire in agosto (76,4 per cento l'occupazione media dei posti letto), ma anche a Pasqua (70,4), a Natale e in luglio (60,8), in settembre (49,4), in primavera (42).

Per scegliere l'agriturismo si fa consigliare dagli amici (passaparola: 32,5) o naviga su internet (31,3). Conta poco il prezzo (30,2), chi va in agriturismo ama a tranquillità ed il riposo (77,9 - 90,4 al Sud), fare visite culturali e partecipare a eventi tradizionali (56,2 - 64,2 al Centro), la buona tavola (53,7 - 67,3 al Sud), fare passeggiate (38,8) e lo sport (14,6). Arriva da altre regioni italiane (44,6) o dall'estero (36,8), con la famiglia (41,8) o in coppia (38), rimane in agriturismo dai 3 ai 6 giorni (66 per cento), ma al Nord decide di restare ancora meno (2 giorni per il 37,3 per cento dei casi).

L'OFFERTA
L'offerta agrituristica è multiforme, varia a seconda delle caratteristiche del territorio ed appare in rapida diversificazione: le aziende vogliono offrire sempre di più e per questo si organizzano in casa propria, ma anche collaborando con chi hanno intorno.

Non solo alloggio (95), con ristorazione (55 - 76,9 al Sud): solo 3 agriturismi su 100 offrono unicamente i due servizi più conosciuti. C'è quindi la tendenza, sempre più affermata, di coinvolgere i clienti con piccoli pacchetti turistici da fare in azienda e sul territorio circostante. L'agriturismo diventa così la vetrina rurale di intere zone spesso fuori dai circuiti turistici tradizionali. Ecco allora la vendita diretta dei prodotti (61,1 - 75 al Sud), le degustazioni (37,9) le attività culturali ricreative (41,1 - 49,3 al Nord) lo sport (29,6).

Un settore dell'offerta in grande crescita è quello delle fattorie didattiche (22,9, - 35,8 al Nord), nuovo strumento di integrazione del reddito per gli agricoltori e occasione unica per le nuove generazioni di impadronirsi della nostra cultura rurale. Buona l'offerta di agricampeggio al Sud (17,3 - 8,6 la media nazionale).

L'AZIENDA
È di dimensioni medio grandi (il 30,2 per cento delle aziende supera i 50 ettari). La conduzione è familiare, integrata dal lavoro di salariati.

Produce e trasforma prodotti di qualità: 6 aziende su 10 presentano produzioni biologiche con marchio comunitario (Dop, Igp) e/o nazionale (Doc, Docg, Igt). Tra le coltivazioni, quelle permanenti (olivi 59,7 - vigne 39,9), cerealicole (50,4). Ma c'è molta varietà: zootecnico (37,4), frutticolo (29,9), orticolo (31,7). Ben 7 aziende su 10 trasformano i propri prodotti (86,5 per cento al Sud), il 60 per cento ha il punto vendita. Tra le trasformazioni: olio (52,5), conserve di frutta (48,5) e di ortaggi (27,5) vino (41,5) carni e salumi (16,5 e 14,5).

L'OPERATORE
Oltre al tradizionale "passaggio" da imprenditori agricoli a operatori agrituristici, si nota la crescita della percentuale di chi proviene da altre esperienze o settori (74).

Si tratta di persone che hanno investito in agricoltura, sfatando un tabù importante, che condiziona il settore. L'agriturista è donna (37), ha 48 anni (37 anni le donne, 59 gli uomini). Vive in azienda (69, nel Nord sale al 76) o nello stesso comune (19). Apre un agriturismo per valorizzare il patrimonio fondiario (65,4) incrementare il reddito dell'azienda (48,1), sfruttare strutture altrimenti non utilizzate (42,3), cambiare vita (21,2), creare occupazione per i familiari (23,1). E' ormai noto che l'agriturismo contribuisce a salvare l'architettura rurale italiana: oltre 8 aziende su 10 hanno investito ristrutturando edifici, il 31,4 per cento acquistando arredi e per partecipare ad attività formative (25,4 - 50 per cento al Sud).

Investimenti: il 65,8 per cento delle aziende ha chiesto contributi finanziari, di queste, il 67 per cento in occasione dell'avvio dell'attività. Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Veneto, Basilicata, Puglia e Sicilia sono le regioni che più hanno saputo approfittare degli incentivi che, è bene ricordarlo, da qualche anno sono stati adeguati a quelli previsti per le attività artigianali (regime "de minimis").
AgrieTour (Arezzo 5-7 dicembre), è l'unica manifestazione in Italia dedicata interamente all'agriturismo, organizzata dal Centro promozioni e servizi di Arezzo con la collaborazione tecnica di Anagritur (il Consorzio che unisce le 3 organizzazioni nazionali di riferimento: Agriturist, Terranostra, Turismo Verde).

Pensata non solo per gli operatori, ma anche per i visitatori, la Fiera mette in mostra 150 agriturismi, un centinaio di territori rurali (regioni, province, camere di commercio, comunità montane, strade del vino) e 35 aziende specializzate nella fornitura di arredi e attrezzature per l'agriturismo in 12.000 mq. di esposizione. Numerosi i momenti di "animazione rurale", grazie anche all'Arsia (l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione del settore agro-forestale) che ha previsto 8 aree dedicate agli antichi mestieri rurali, con dimostrazioni pratiche realizzate direttamente dagli ultimi artigiani del settore.

Dal Prosecco al Muller Thurgau, dal Salice Salentino al Passito di Pantelleria passando per il Barolo, l’Amarone, il Nobile di Montepulciano, il Vermentino di Gallura: ecco uno dei possibili itinerari del gusto che tutti gli appassionati del buon vino italiano potranno compiere domenica 7 dicembre 2003 dalle 16 alle 24 nelle sale dell’Enoteca Italiana alla Fortezza Medicea di Siena.
La grande degustazione libera aperta al pubblico organizzata dall’Ente Vini proporrà infatti per 8 ore, circa 500 tra le migliori produzioni vitivinicole italiane rappresentative dell’intero territorio nazionale grazie al sostegno di 158 aziende vitivinicole associate all’Enoteca Italiana.
Un vero e proprio tour alla scoperta dell’eccellenza del Vigneto Italia e dei territori del vino di cui il nostro paese è ricco che l’Enoteca offre a tutti per festeggiare insieme un importante anniversario, il 70° della fondazione.

“Questa grande iniziativa- spiega Pasquale Di Lena, Segretario generale dell’Enoteca Italiana - vuole ancora una volta presentare l’eccellenza della vitivinicoltura italiana, del territorio e delle tradizioni enogastronomiche del nostro Paese, come è usuale per gli eventi organizzati dall’Ente Vini, che fin dal 1933, anno della sua fondazione, ha sempre lavorato per promuovere e tutelare la qualità espressa dal nostro paese in questo settore. Desidero ringraziare le 158 delle 530 aziende associate che hanno reso possibile questa importante degustazione e invito appassionati e curiosi alla Fortezza Medicea per festeggiare con un buon bicchiere di vino italiano questi 70 anni.”
Insieme ai grandi vini del nostro paese saranno protagonisti dell’assaggio anche i migliori prodotti dop nazionali come Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala campana e Aceto balsamico tradizionale di Modena, grazie al contributo dei rispettivi consorzi di tutela.

Grande spazio anche alle tipicità del Molise che proporrà alcuni prodotti particolari come i salumi della macelleria Berchicci, il Cacio Cavallo del Caseifico Di Nucci di Agnone, l’Olio dop Gentile di Larino della Coperativa Oearia Larinese.
Inoltre durante la degustazione sarà anche possibile ammirare le vignette e i disegni di 57 autori italiani in mostra nelle sale dell’Enoteca Italiana. L’esposizione dal titolo “Brindisi all’Enoteca” è stata realizzata grazie ai contributi degli artisti che in occasione del 70° dell’Ente Vini hanno donato una loro opera celebrativa dell’evento.

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