La Toscana solidale: 150 associazioni che si occupano di handicap oggi alla Conferenza regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2003 14:09
La Toscana solidale: 150 associazioni che si occupano di handicap oggi alla Conferenza regionale

FIRENZE- Sono tante le associazioni in Toscana che si occupano di handicap, almeno 147. Ed oggi sono pressochè tutte al palazzetto dello sport per la Conferenza regionale organizzata dalla Regione Toscana. Già in cinquecento affollavano la platea in mattinata, con il grande schermo alle spalle del palco dove più ragazze si sono alternate a tradurre tutti gli interventi nel linguaggio dei segni per i non udenti, con gli inviti e i programmi in braille, per i non vedenti, che giravano per la sala.

Le associazioni porteranno la loro esperienza, faranno sì che si possano analizzare i problemi da prospettive diverse. Queste associazioni riuniscono a volte gli stessi disabili, altre volte i genitori o i familiari. Si va dall’associazione per la distrofia muscolare all’assistenza agli spastici, dall’associazione idrocefali e spina bifida ai genitori dei bambini autistici, dai centri di educazione alla sordità alle organizzazioni che riuniscono gli ipovedenti, per finire con la sclerosi multiplia, i paraplegici e le sindromi atassiche.

Ci sono poi associazioni che non si occupano solo di disabili, ma che a chi ha un handicap rivolgono i propri servizi: come le tante Misericordie e Pubbliche Assistenze presenti quasi in ogni paese.
La Toscana è terra di solidarietà diffusa, seconda in Italia solo dopo la Lombardia per numero di associazioni di volontariato. In tutta la Toscana operano 2.157 associazioni iscritte nel registro regionale e 372 cooperative sociali (altre 1.200 sono quelle non iscritte). Si spazia dalle grandi organizzazioni che coprono l’intero territorio regionale – la confraternità della Misericordia conta 249 presenze, l’Auser 120, l’Avis 150 e il gruppo Fratres ben 286 – fino alle piccole realtà locali.

La maggior parte opera nei settori sanitario (53%), sociale (23%), e socio-sanitario (8,1%). Il terzo settore può vantare una rete diffusissima e capillare. Un universo senza cui spesso parecchi servizi non potrebbero essere erogati. Solo nella sanità operano in Toscana come volontari 100.000 persone che assistono malati, trasportano anziani ed handicappati o gestiscono servizi rivolti alle fasce più deboli della società. I dipendenti sono 2.500.
I disabili in Toscana sono circa 70 mila, in tutta l’Italia 3 milioni (che diventano quasi 4 milioni e mezzo se consideriamo tutti coloro che hanno comunque difficoltà quotidiane nel muoversi e relazionarsi).

In Europa sono 37 milioni di persone: l’equivalente di sette volte la popolazione della Danimarca, pari a due terzi di tutti gli italiani. Nel mondo diventano addirittura 610 milioni. Disabili che spesso incontrano barriere, non solo fisiche. In Europa meno di quattro disabili su dieci, tra i 16 e i 34 anni, ha infatti un reddito: tra i non disabili sono il 64 per cento.
Per loro, solo per l’assistenza ambulatoriale e nelle strutture riabilitive semi residenziali oltre che in quelle residenziali, la Toscana ha speso nel 2002 106 milioni di euro.

Altri 33 milioni di euro sono serviti ad acquistare le protesi: tutti, gli invalidi, i ciechi e i sordomuti, ma anche i minorenni che hanno bisogno di un intervento di prevenzione o cura ne hanno diritto, gratuitamente. Le residenze sanitarie per disabili sono 11 in tutto il territorio regionale, i posti a disposizione 500. Gli handicappati inseriti in strutture residenziali sono stati l’anno scorso 441 e 2.016 quelli nelle strutture semi-residenziali, in 1.724 hanno usufruito di vacanze estive.
Dei 70 mila disabili toscani, gli inserimenti terapeutici nel 2002 sono stati 1.700: 3.516 i portatori di handicap che hanno frequentato la scuola dell’obbligo, 1.237 la scuola superiore e 61 l’università.

In 472 hanno seguito corsi di formazione e preformazione, 1.587 sono stati assistiti a scuola, 3.009 hanno goduto di aiuto domestico o personale. Gli handicappati inseriti sul lavoro sono stati 545, 2.667 quelli che hanno usufruito del trasporto (senza contare i 545 che hanno avuto lo stesso servizio per recarsi a scuola).
Per i disabili l’assessorato alle politiche sociali della Toscana ha stanziato nel 2003 quasi 16 milioni di euro: circa altri 8 milioni e mezzo sono investimenti destinati all’abbattimento di barriere architettoniche o alla costruzione, ampliamento e riqualificazione di strutture residenziali e semi-residenziali.

La giunta lunedì ha anche proposto di anticipare 4 milioni di euro, da anni attesi dallo Stato, per finanziare 911 domande di contributi che giacevano inevase dal 1999 di disabili non deambulanti che hanno abbattuto le barriere architettoniche in casa o nei condomini dove vivono.
Non sono poche risorse
Ma nel 2004 rischiano di essere sensibilmente di meno, se il governo confermerà in Finanziaria il taglio di 500 milioni sul Fondo sociale da dividere tra tutte le Regioni: su tutto il capitolo delle politiche sociali toscane, che non comprende naturalmente solo gli interventi per i disabili, 15 milioni in meno.

Con 2 milioni due euro la Toscana ha finanziato quest’anno 65 progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche in strutture pubbliche, altri 7 milioni e 172 mila euro sono destinati a finanziare 36 interventi su strutture residenziali o semiresidenziali, che coinvolgono Asl, Comuni ed associazioni del terzo settore. Ci sono anche 5 milioni e 179 mila euro per otto nuove strutture destinate ad accogliere soggetti con handicap, quando non potranno più contare sui propri familiari (il progetto “Dopo di noi”).

E’ cresciuta, fino a 3 milioni e mezzo, la quota del piano integrato regionale sociale 2003-2004 (dal 10 al 14 per cento) per gli interventi nel settore della disabilità. E’ stato inoltre predisposto un piano integrato specifico sulla disabilità da un milione e 800 mila euro: 550 mila serviranno a facilitare la mobilità delle persone disabili. All’interno del piano è prevista anche la sperimentazione del progetto “Vita indipendente”, per i disabili che risulteranno idonei. La Regione ha stanziato 520 mila euro: 270 mila euro sul bilancio del sociale, altri 250 mila dall’assessoratro al diritto alla salute.



In Toscana ci sono oltre cinquemila non vedenti: c’è chi ha perso la vista a seguito di un incidente o per una patologia, chi è nato senza vedere. In tutto il mondo sono 50 milioni i non vedenti e per il 90 per cento vivono nei paesi in via di sviluppo, dove più precarie sono le condizioni sanitarie e socio-economiche. Due su tre sono donne: curiosità ancora inspiegata che compare in una recente indagine pubblicata sul “British Journal of Ophtalmology”. In Italia i ciechi sono invece il due per mille (almeno centomila), gli ipovedenti tre volte tanto.

E molti di loro hanno un legame con la Toscana, che si dimostra un’altra volta terra solidale. In Toscana ci sono infatti due strutture pressochè uniche: una stamperia in Braille ed un scuola per cani guida che sono le sole pubbliche in Italia, tutte e due della Regione Toscana. La scuola cani guida sorge a Scandicci nei sobborghi di Firenze, in una vecchia casa colonica oggi circondata da palazzi. E’ stata fondata nel 1929 - a volerla fu l’Unione Italiana Ciechi ed è una delle più antiche nel mondo - , dal 1979 è gestita dalla Regione (con fondi tutti regionali).

Sono una cinquantina i cani che la scuola ogni anno addestra e poi affida ai non vedenti, non solo toscani ma di tutta la penisola: labrador, golden retriever e pastori tedeschi, i quali passano il primo anno in famiglie di volontari per imparare a socializzare. Dal 1995 ne ha consegnati oltre 350: cuccioloni di 18-20 mesi, discreti ma affettuosi. Altri vengono selezionati per il programma di riproduzione. Dodici sono gli istruttori della scuola e 28 i dipendenti nel complesso. I cani sono seguiti costantemente, l’abbinamento con ciascun non vedente ben meditato.

Ed ogni anno tutti tornano a Scandicci, per un controllo periodico.
La stamperia Braille della Regione sorge invece in città, a Firenze. Stampa manuali scolastici e romanzi, ma anche spartiti musicali, libri illustrati, favole a rilievo e mappe tattili diffusi poi in tutta la penisola e talvolta anche all’estero. Ha iniziato a lavorare a pieno ritmo nel 1924, dopo che l’obbligo scolastico fu esteso anche ai non vedenti. Nel 1979 la proprietà è passata alla Regione. Si tratta di una vera ricchezza, con una consolidata tradizione nel tempo.

Nel catalogo, che conta oltre 4.500 titoli, si trova un po’ di tutto. Sono 50.000 le pagine tradotte ogni anno e 100 i titoli che si aggiungono di dodici mesi in dodici mesi, 12 anche i dipendenti che lavorano nella stamperia. Sono 1.200 gli enti che si rivolgono alla stamperia ogni anno, oltre 2.000 i privati che acquistano libri. I testi vengono ristampati su prenotazione: il prezzo dio vendita serve a coprire le sole spese vive. L’istituto collabora direttamente con le case editrici e con i musei per realizzare scritte informative nelle sale, nei percorsi naturalistici dei parchi e nelle aziende sanitarie.

La stamperia dispone di 4.000 titoli in catalogo e gli studenti non vedenti toscani hanno diritto alla trascrizione dei propri testi scolastici di classe.
Per rendere in futuro l’azione delle due strutture ancora più efficace, la Regione sta pensando alla costituzione di una nuova ‘agenzia’ regionale, con carattere ancora pubblico ma capace di una specifica autonomia.

Sono numerosi i centri pubblici o privati convenzionati che in Toscana si occupano, a vari livelli, di riabilitazione.

Ecco alcune informazioni di base sui principali.
L'Unità spinale di Careggi
Si tratta di una struttura multidisciplinare che si occupa di persone affette da lesione midollare, in genere conseguente ad un trauma. E' in grado di presdisporre piani di riabilitazione individuali per ciascun paziente. L’attività viene svolta in regime di ricovero, di day hospital, e con prestazioni ambulatoriali differenziate.

E' dotata di 50 posti letto, di cui 6 di terapia sub-intensiva con letti monitorizzati, 4 per trattamenti in day hospital e 40 per le fasi post acute e per la cura delle complicanze, tutti situati in camere con accesso diretto ai numerosi giardini interni. Vengono accettati circa 100 pazienti all’anno per il trattamento globale a partire dalla fase acuta, e di sottoporre a trattamenti riguardanti la fase cronica circa 400 pazienti in un anno. Di questi circa il 25% provengono da fuori regione.


Il Centro ortoprotesico toscano
Nato nel 2001, ha sede presso l'ex ospedale di Campiglia Marittima (Livorno) ed è una struttura gestita da una società mista (51% pubblica attraverso la Asl, 49% privata) che si occupa di realizzare protesi, ortesi e ausili per i disabili e coloro che hanno problemi di postura ed è affiancata da un reparto della Asl dedicato alla riabilitazione. Tra i servizi offerti figurano l'ospitalità alberghiera, l'assistenza medica e fisioterapica e la presenza dei tecnici dell'officina del Cot, con un percorso completo dalla diagnosi, all'assistenza, alla riabilitazione, alla realizzazione della protesi personalizzata.

Attualmente è dotata di 7 posti letto e la lista d'attesa è ridotta a circa 10-15 giorni.
L'aiuto alla vita
L'Auxilium vitae spa di Volterra (Pisa) è un centro clinico multispecialistico di riabilitazione, a gestione pubblico-privata, classificato tra le prime tre sperimentazioni gestionali in Italia. Le attività cliniche riguardano la riabilitazione cardiologica, neurologica e l'unità di risveglio dal coma, una struttura con 15 posti letto dedicata alle lesioni cerebrali gravi. E' in corso di realizzazione anche una foresteria destinata ad ospitare i pazienti e i loro familiari.


Recupero dopo un trauma
L’unità operativa recupero e rieducazione funzionale ha sede presso l’ospedale di Barga (Lucca). E’ un reparto proiettato verso la ricerca, che accoglie pazienti da tutto il territorio nazionale. Può contare su 32 posti letto e su palestre funzionali ricavate in ampi locali ristrutturati. Particolari attrezzature sono presenti nel laboratorio di bioingegneria dove si elabora una scheda personale di ogni paziente partendo dall’analisi del movimento delle articolazioni.
La riabilitazione a Prato
Il ricovero avviene nella casa di cura accreditata “Villa Fiorita” che ha 20 posti letto e presto ne avrà 32.

Le prestazioni di riabilitazione ambulatoriale sono garantite in 8 distretti. Nel 2004 sarà realizzato un centro di riabilitazione ambulatoriale presso l’ex mercato ortofrutticolo. In ospedale è in funzione l’attività di riabilitazione cardiologica per i pazienti con patologie cardiovascolari che necessitano di cicli di riabilitazione motoria.
La riabilitazione a S. Fina
Il fulcro delle attività di riabilitazione è rappresentato dal centro Santa Fina di San Gimignano (Siena), dotato di 25 posti letto residenziali e 5 a ciclo diurno.

Qui vengono trattati con priorità i soggetti dimessi dall’ospedale e che sono colpiti da varie disabilità. Trattamenti ambulatoriali e diurni di riabilitazione sono svolti in tutti i principali presidi delle zone e vengono accompagnati da interventi domiciliari per chi ne ha necessità.
Il dipartimento di riabilitazione della Versilia
Presso l'unità di recupero e rieducazione funzionale del nuovo ospedale della Versilia è possibile effettuare ricoveri per gravi cerebrolesioni acquisite, anche a favore di persone non residenti, per affrontare i complessi problemi degli accidenti cerebrovascolari acuti, dei traumi cranio-encefalici e degli stati post comatosi.

In Versilia i disabili, le persone con problemi di alcol, di droga o di salute mentale, possono contare su una struttura dedicata che si occupa della socializzazione e del loro inserimento al lavoro in collaborazione con il terzo settore, il privato sociale e il volontariato. Oltre a questi centri pubblici, ne esistono molti altri privati convenzionati con il sistema sanitario della Toscana. Ecco alcuni dei principali privati convenzionati.
Centro di riabilitazione di Pozzolatico
Il "S.

Maria degli ulivi" appartiene alla Fondazione don Gnocchi ed è un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, che eroga prestazioni di tipo intensivo sia in regime residenziale che semiresidenziale, con una potenzialità di circa 150 posti letto.
La Stella Maris di Calambrone
L'IRCCS Stella Maris di Calambrone (Pisa) è una struttura sanitaria di ricerca e di assistenza, sorta nel 1958 in diretta collaborazione con l'Università di Pisa, che ha per fine lo studio e la cura dei frequenti disturbi della vita di relazione nell'Infanzia e nell'Adolescenza per ciò che riguarda il movimento, le funzioni sensoriali, il linguaggio.

Vengono curati con la riabilitazione funzionale, la psicoterapia, la psicopedagogia, la farmacoterapia.
Il centro rieducazione ortofonica
Ha sede a Firenze e svolge attività ambulatoriale di diagnosi e riabilitazione dei disturbi del linguaggio e della comunicazione verbale, in particolare nei soggetti sordi e per la diagnosi precoce della sordità infantile.
Il Madre della divina provvidenza
Ha sede ad Arezzo e si occupa di assistenza socio-sanitaria e riabilitazione a persone con problemi di handicap fisico e mentale di varia entità in regime di semi internato e internato in fase post-acuta, ambulatorio, attività riabilitative e ippoterapia.

In regime di internato a lunga degenza accoglie persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

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