I paradossi della sanità denunciati al congresso nazionale dei geriatri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2003 15:33
I paradossi della sanità denunciati al congresso nazionale dei geriatri

Firenze – Oltre 2.500 specialisti associati alla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) sono da ieri a congresso a Firenze fino al 31 ottobre per confrontarsi su malattie e rimedi per la terza età, ma soprattutto per insistere sulla forza inesorabile dei numeri che nel Paese più vecchio del mondo li accredita, giorno dopo giorno, come protagonisti di primo piano di un’epocale emergenza sanitaria. “I dati sull’invecchiamento della popolazione dimostrano che la situazione è molto seria.

L’Italia sta probabilmente correndo verso un precipizio”, ha detto oggi in conferenza stampa un preoccupato presidente SIGG, il professor Giulio Masotti dell’Università di Firenze, spalleggiato dai colleghi Roberto Bernabei (Università Cattolica S. Cuore di Roma), Umberto Senin (Università di Perugia) e Franco Rengo (Università di Napoli), quest’ultimo presidente della Fondazione Italiana di Ricerche sull’Invecchiamento. Dati confermati proprio ieri dall’Istat che accredita al Paese un aumento nel 2002 di 300 mila abitanti dovuto alla sola immigrazione.

Il fatto che non vengano al mondo più bambini comporterà in effetti entro 20 anni un saldo negativo morti/nati pari a 600 mila persone all’anno e un crollo di 5 milioni di individui nella fascia più giovane della forza lavoro, tra i 20 e i 39 anni. Contemporaneamente, l’aumento della vita media moltiplicherà ultra 80 enni e centenari e, di conseguenza, l’esigenza di risorse per assicurare pensioni e assistere e curare legioni sempre più folte di disabili più o meno parziali. “Come può un sistema sopportare un simile peso?”, si è chiesto Masotti girando la domanda al mondo politico e ai responsabili delle strutture sanitarie.

“Tutto l’Occidente”, ha aggiunto, “è attraversato da analoghi problemi, ma molti Paesi hanno preso per tempo contromisure varie, mentre da noi è accaduto poco o niente”. L’idea che i geriatri intendono trasmettere è che occorre una profonda ristrutturazione dell’edificio sociale per non lasciarsi prendere alla sprovvista dal futuro. Come farlo è evidentemente un’incombenza lasciata alla politica, ma da specialisti, Masotti & C. hanno spiegato chiaramente quanto è necessario per aggiornare la sanità in termini di filosofia e strutture tenendo conto che già oggi, con un quarto della popolazione ormai oggettivamente anziana, i disabili sono oltre il 10% dei 65enni e il 32% degli ultra 80 enni.

Si tratta di ictus, cuore, diabete, artrosi, osteoporosi e di tutti i vari malanni della vecchiaia. La stessa demenza colpisce in misura più o meno grave il 6,4% di chi ha più di 60 anni, arrivando a superare il 20% tra chi ne ha più di 80. “Per le strutture”, ha spiegato Masotti, “serve sicuramente studiare un sistema efficiente e poco costoso di assistenza a domicilio, anche per combattere l’isolamento che per gli anziani è il peggior nemico. Ma occorre anche garantire una rete di ospedali all’altezza della situazione.

In Italia i posti letto di geriatria ogni 100 mila abitanti sono 67,8 contro i 188,3 di pediatria. In Toscana addirittura 21,1 contro 162,1, un rapporto di 1 a 8. Ne’ le università sono da meno: producono masse di pediatri (8,7% tra tutti gli specializzati in medicina nel 2000, l’1,7 di geriatri. Eppure nascono pochissimi bambini, mentre i vecchi aumentano a vista d’occhio”. Il mondo della sanità è pieno di paradossi anche crudeli, ha aggiunto il professore: “Penso alla sofferenza inflitta agli anziani dall’ignoranza e dalla burocrazia.

Molte malattie degenerative comportano dolori spesso atroci, ma il dolore sembra essere un parametro senza alcun valore. Il personale sanitario non è preparato. Si fa l’uso più basso in Europa di morfina e adesso siamo al punto che i ricettari relativi non possono essere distribuiti ai medici di base. Perché? Semplicemente perché, con la sola eccezione di Toscana e Veneto, lo Stato si è dimenticato di stamparli”.

La matematica della Toscana che invecchia
Demografia
A Firenze il 24,6% della popolazione ha più di 65 anni, il 6,6% più di 80.
In Toscana il rapporto è di 22,1 % e di 5,5%.

Nel 2021 ben 26,7 su cento saranno over 65 e 9,2 over 80.

Disabilità
Tra gli over 65 i disabili sono il 10.6% e aumentano fino al 31.6% tra gli over 80.

Demenza
Sono il 6,4% degli over 60 i soggetti afflitti da demenza. Una malattia che presenta questo trend:
60-64 anni 0,7%
65-69 anni 1,4%
70-74 anni 2,9%
75-79 anni 6,2%
80-84 anni 10,5%
85-89 anni 20,8%

Assistenza Geriatrica
In Italia i posti letto di geriatria sono percentualmente molto meno numerosi di quelli di pediatria: 67,8 ogni 100.000 abitanti contro 188,3.

In Toscana il rapporto è di 21,1 contro 162,1.

Specialisti
Le borse di studio per la scuola di specializzazione in geriatria sono ogni anno l’1,7% del totale, contro l’8,7% di quelle in pediatria che si trovano nettamente al vertice della graduatoria. Per gli aspiranti geriatri, invece, 25° posto.

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