Società della salute: Comune e Asl firmano la prima intesa con i sindacati confederali
Parere negativo dal Consiglio delle autonomie locali alla proposta di legge sulle IPAB

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2003 14:28
Società della salute: Comune e Asl firmano la prima intesa con i sindacati confederali<BR>Parere negativo dal Consiglio delle autonomie locali alla proposta di legge sulle IPAB

Firenze- "Un'intesa ancora a livello generale ma che si contraddistingue come un inizio molto positivo". E' questo il commento dell'assessore alle politiche socio-sanitarie Graziano Cioni all'indomani della firma dell'intesa tra Amministrazione comunale, Azienda sanitaria fiorentina e sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. "E' il primo passo di un processo che vedrà altri momenti di concertazione sul merito e un monitoraggio sull'andamento della sperimentazione - aggiunge l'assessore Cioni - e che segnala la comune volontà di attivare un confronto continuo e sistematico".

In dettaglio l'accordo prevede infatti l'avvio di una fase di concertazione con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria nel merito della candidatura di Firenze alla sperimentazione della Società della salute. I due anni di sperimentazione saranno inoltre oggetto di un monitoraggio congiunto e di una valutazione per assicurare al percorso la condivisione opportuna e necessaria, anche per quanto riguarda eventuali innovazioni organizzative.
Il Consiglio delle autonomie locali, presieduto da Alessandro Pesci, che si è riunito presso la Rassegna Dire e Fare 2003 a Fortezza da Basso, ha espresso il parere contrario alla proposta di legge “Riordino e trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB)”, perché non si colgono elementi realmente innovativi nella legislazione regionale alla luce della nuova disciplina statale in materia di IPAB e della revisione costituzionale che ha affidato la competenza legislativa esclusiva alle Regioni in materia di assistenza; pertanto si auspica che venga rivista l’impostazione di fondo della proposta di legge in oggetto.

Nel parere del CdAL si sottolinea che il modello istituzionale, prefigurato dalla proposta di legge per le aziende pubbliche di servizi alla persona, sia ambiguo, giacché tratteggia un ente che è, da un lato, dotato di un limitato potere di indirizzo amministrativo, in quanto titolare di autonomia statutaria, regolamentare, patrimoniale, contabile, tecnica e gestionale; dall’altro è invece fortemente limitato dal regime relativo alla nomina degli organi, al controllo e alla vigilanza sugli stessi, nonché alla disciplina dell’attività e della gestione.

Per il Consiglio delle Autonomie locali sarebbe auspicabile invece adottare una disciplina che costruisse le nuove aziende pubbliche di servizi alla persona, come enti strumentali dei Comuni, ai quali deve essere riconosciuta la titolarità delle funzioni in materia di assistenza, con l’unica eccezione rappresentata dal caso dell’Istituto degli Innocenti. La scelta potrebbe essere realizzata utilizzando la disciplina attualmente vigente in materia di gestione dei servizi pubblici locali privi di rilevanza industriale, con gestione mediante affidamento diretto ad aziende speciali.

Le aziende pubbliche in questione, pur confermando la loro natura di enti strumentali dei comuni, potrebbero partecipare con i loro presidenti alle sedute dell’organo di governo delle società della salute, senza diritto di voto, per portare il loro contributo alla formazione delle politiche in materia socio-sanitaria. Il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere favorevole all’unanimità, con l’astensione dei rappresentanti dei Comuni di Arezzo e Grosseto, sulla proposta di legge regionale contro il condono edilizio che rende inoperante sul piano amministrativo in Toscana il condono edilizio nazionale.

Un fatto politico rilevante per gli enti locali, secondo il Presidente Pesci, considerate le polemiche e le discussioni che avevano accompagnato la presentazione della proposta di legge da parte della Giunta regionale. Si ricorda nel parere che la reiterazione di leggi di condono degli abusi edilizi sia prima di tutto censurabile sotto il profilo etico, che incentivi l’abusivismo, che affossi l’efficienza degli uffici comunali, che non sono ancora riusciti a smaltire il ponderoso carico di lavoro causato dai precedenti condoni del 1985 e del 1994.

Per i Comuni i benefici economici derivanti dal condono sono aleatori ed inferiori ai costi di gestione delle pratiche amministrative; si rompe inoltre il circolo virtuoso instauratosi in Toscana per la gestione delle pratiche edilizie. Il Consiglio delle Autonomie locali ritiene auspicabile che il reperimento di risorse finanziarie aggiuntive, sia per i Comuni che per lo Stato, sia attuato con mezzi differenti da quello dei condoni, che rischiano di essere un rimedio peggiore del male. Desta comunque vivo allarme il conflitto istituzionale che si prospetta tra Regione Toscana e lo Stato sulle competenze a legiferare in materia di sanatoria edilizia, pertanto si auspica la ricerca di una soluzione che componga il conflitto prospettato.
Lavorare in rete per capire attraverso il volontariato e i suoi protagonisti che operano sul campo i reali bisogni della gente, in particolare dei più deboli: una rete per programmare ed ottimizzare le risorse e far sopravvivere, anzi rafforzare, il modello toscano di stato sociale fondato su una forte integrazione tra pubblico e privato.

E’ stata la rete il concetto più evocato ieri sera al cinema “Nuovo sentiero” di via della Panche a Firenze, per la prima tappa del tour sociale del presidente Martini: un viaggio tra le migliaia di associazioni e decine di migliaia di operatori che nella regione ogni giorno assistono malati, trasportano anziani o gestiscono servizi rivolti alle fasce più deboli della società. “Siamo qui per ascoltare le vostre esigenze ed acquisire le esperienze sul campo – ha sottolineato in apertura il presidente – in modo da realizzare grazie anche al vostro contributo un quadro organico sulla Toscana sociale, sui problemi degli immigrati e delle case in affitto, sulla bassa natalità, su come e dove potenziare i servizi.

E’ vero che ci sono ricerche e rapporti, ma oltre al rigore dell’aritmetica serve anche la sensibilità del cuore. Questo è la politica e questo è il punto di vista che può venire dal terzo settore”. In platea ieri sera, ospiti della Misericordia del quartiere, c’erano le associazioni di Firenze, Prato, Empoli e Pistoia: volontari con la classica divisa arancione e le bande fluorescenti, dirigenti in giacca e cravatta, capelli bianchi,volti con la prima barba, donne, disabili. Sfioravano i duecento.

Temi generali e problemi particolari si sono susseguiti nel corso della serata: i parcheggi purtroppo a pagamento, in diverse zone della città o all’ospedale di Ponte a Niccheri, per i volontari che fanno servizio presso le associazioni di pronto soccorso, gli affitti talvolta cari per “le piccole associazioni del volontariato povero e meno strutturato”, l’Iva non recuperabile per le organizzazioni che hanno solo il codice fiscale,. i tagli imposti dalla Finanziaria del governo e le risorse a disposizione che rischiano quindi di diminuire, la soddisfazione comunque per il bollo auto che in Toscana dal prossimo anno le associazioni di volontariato non saranno più costrette a pagare.


“C’è il pericolo che i tagli imposti dalla Finanziaria del governo – ha aggiunto l’assessore Enrico Rossi, anche lui ieri sera al cinema di via della Panche – finiscano per incidere sulla carne viva dei servizi e quindi sulla parte più debole della popolazione”. Il problema è quello delle risorse. “Il volontariato – ha proseguito – non può essere suppletivo di carenze di compiti che sono dello Stato”.
“Il nostro obiettivo è quello di mantenere vivo e funzionante il modello di welfare toscano, migliorandolo e potenziandolo se possibile, fermo restando il carattere universalistico e solidaristico per cui ognuno dà secondo il proprio reddito e riceve secondo il bisogno”.

Prossimo incontro del tour sociale il 29 ottobre a Sovicille in provincia di Siena. Parteciperà anche l’assessore alle politiche sociali della Toscana, Angelo Passaleva.

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