Viale Strozzi, lunedì mattina primo test in vista della riapertura al traffico del vecchio sottopasso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2003 16:13
Viale Strozzi, lunedì mattina primo test in vista della riapertura al traffico del vecchio sottopasso

Sta per riaprire il vecchio sottopasso di viale Belfiore. La consegna dell'opera, finora chiusa per interventi di restauro iniziati dopo l'apertura del nuovo sottopasso, all'Amministrazione comunale da parte della ditta è imminente: i lavori sono infatti conclusi e nel giro di un paio di settimane, quando sarà realizzata la segnaletica e sistemati i semafori, potrà riaprire alla circolazione. Gli uffici della mobilità e la Polizia Municipale hanno lavorato alla definizione della nuova viabilità elaborando una ipotesi che verrà "provata" sul campo nei prossimi giorni, inizialmente con alcuni aggiustamenti dei tempi semaforici.

Lunedì mattina la prima sperimentazione. La maggiore novità, spiegano i tecnici, rispetto alla situazione precedente consiste nella possibilità dei veicoli provenienti dal piazzale Montelungo si svoltare direttamente in viale Belfiore. A luglio, infatti, in occasione dello spostamento del viale Strozzi per fare spazio al cantiere per la realizzazione della nuova rampa e della strada di collegamento tra il Romito e viale Strozzi, l'Amministrazione comunale aveva chiesto alla ditta la creazione di un raccordo di collegamento che permettesse ai veicoli in arrivo da piazzale Montelungo di immettersi nel vecchio sottopasso, allora chiuso per ristrutturazione.

Adesso questa opera è conclusa e secondo i tecnici, all'apertura del sottopasso, potrebbe migliorare significativamente la circolazione della zona. Secondo l'ipotesi allo studio per il nuovo sottopasso, quello cioè in funzione in questo momento, non cambierebbe niente: i veicoli in arrivo da Strozzi potrebbero dirigersi verso viale Redi oppure proseguire verso Porta a Prato. Il vecchio sottopasso invece sarebbe utilizzato dai veicoli in arrivo da piazzale Montelungo con due direzioni: verso Porta a Prato oppure verso viale Redi, attraverso un incrocio regolato da un semaforo.

Non si tratterebbe di pochi veicoli: secondo le rilevazioni sui volumi di traffico effettuate in questi giorni sono molti i mezzi che ogni giorno potrebbero utilizzare il nuovo raccordo di collegamento per raggiungere le zone di Redi, Novoli e Statuto senza dover percorrere viale Strozzi, girare intorno alla goccia e tornare indietro. Nella fascia oraria 7.45-8.45, per esempio, sono state rilevate oltre 1.300 auto che utilizzano la direttrice Ponte alla Vittoria-Porta a Prato-via Porte Nuove per dirigersi in zona Redi-Novoli.

Dalle 8 alle 9 sono stati invece rilevati oltre 300 veicoli che percorrono viale Strozzi per girare intorno alla goccia e dirigersi verso Statuto. Secondo i calcoli dei tecnici della mobilità, una quota rilevante di questi due flussi potrebbe utilizzare il vecchio sottopasso, alleggerendo notevolmente il traffico intorno alla Fortezza e nel nodo di Porta a Prato. A questi veicoli si aggiungerebbero i circa 200 bus urbani che ogni giorno dalla stazione percorrono via Valfonda, la corsia sul lato del Palacongressi, girano intorno alla Fortezza per dirigersi poi in viale Redi (per esempio la linea 23) e una quota dei bus extraurbani che dalla stazione si dirigono verso l'autostrada utilizzando via della Scala-via delle Porte Nuove oppure girando intorno alla Fortezza.

I benefici di questa soluzione, sempre secondo i tecnici, sarebbero notevoli: prima di tutto verrebbe alleggerita la pressione e migliorata la vivibilità sulla direttrice via delle Porte Nuove-via Toselli. In secondo luogo verrebbero ridotti gli autobus che percorrono la corsia di collegamento tra via Valfonda e viale Strozzi. Non mancherebbero gli effetti positivi su via della Scala e sulla direttrice di traffico che da viale Strozzi si dirige in viale Lavagnini, grazie all'alleggerimento della circolazione intorno alla goccia.

"La prova che sarà effettuata la prossima settimana - spiega l'assessore alla mobilità Vincenzo Bugliani - serve a verificare sul campo se questa ipotesi è percorribile. Se la sperimentazione funzionerà, i tempi per attuazione saranno quelli necessari per la realizzare segnaletica e installare un nuovo semaforo con benefici per la fluidificazione significativi".

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