Consorzi di area vasta: già risparmiati 4,5 milioni di euro
L’esperienza del difensore civico in sanità in un convegno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2003 13:54
Consorzi di area vasta: già risparmiati 4,5 milioni di euro<BR>L’esperienza del difensore civico in sanità in un convegno

FIRENZE- Sono partiti all’inizio di quest’anno e hanno già accumulato un risparmio di 4,5 milioni di euro, centralizzando circa la metà delle gare che ciascuna Azienda sanitaria effettuava singolarmente. Si tratta dei tre Consorzi di area vasta – Toscana del Nord, centrale e costiera - in cui è stato diviso il territorio regionale. A confermarlo è un primo studio condotto dal dipartimento per il diritto alla salute della Regione. I programmi prevedono l’effettuazione, entro quest’anno, di gare per oltre 400 milioni di euro, pari al 48.6% dell’ammontare totale degli acquisti delle aziende sanitarie nello scorso anno, visto che i rimanenti hanno scadenza contrattuale oltre l’anno o, in pochi casi, vengono gestiti mediante rinnovi e proroghe.

Il risparmio è stato possibile grazie alla rinegoziazione delle condizioni per le forniture dei servizi e ai minori prezzi di aggiudicazione delle gare. “Pensavamo di risparmiare il 4% – afferma l’assessore al diritto alla salute, Enrico Rossi – mentre abbiamo raggiunto l'8%. I risultati sono quindi incoraggianti e siamo di fronte ad un sistema che funziona. Impiegheremo questi primi consistenti risparmi per migliorare ancora la qualità dei servizi sanitari che offriamo ai cittadini della Toscana”.

Rossi ha spiegato poi che sono già state bandite la quasi totalità delle gare previste nel 2003, che si tratta di economie realizzate non tagliando sugli acquisti, ma semplicemente razionalizzando il sistema e si è detto convinto che una volta a regime sarà possibile risparmiare ancora.
La spesa per l’acquisto di beni e servizi a livello regionale ammontava nel 2002 a circa 850 milioni di euro. I prodotti sanitari (cioè farmaci, presidi chirurgici, materiali diagnostici, materiali protesici e per emoderivati) rappresentano oltre la metà (51,1%) del totale.

I servizi (pulizie, lavanderie, utenze, manutenzioni) assommano invece a più di un terzo (34,8%). Per le attrezzature sanitarie, gli impianti e macchinari, i mobili e gli arredi, si spende invece l’8,1%. I prodotti non sanitari cioè combustibili, carburanti, prodotti alimentari, materiali di guardaroba e per la pulizia incidono per il 6% del totale. Il Consorzio della Toscana centrale ha conseguito risparmi per 1,7 milioni di euro, quello sud per 1,4 e quello costiero per 1,5. Si tratta di cifre che non tengono conto né del minor fabbisogno di personale per la funzione acquisti, né dei minori costi di pubblicazione dovuti all’accorpamento delle procedure.

Secondo lo studio regionale il risparmio potrà più che raddoppiare nel momento in cui tutte le gare programmate per il 2003 saranno aggiudicate. Grazie alla razionalizzazione del sistema, circa 50 dipendenti finora impiegati nei provveditorati delle aziende saranno collocati in altri settori. I tre Consorzi stanno lavorando per collocare a livello di area vasta anche la logistica, cioè lo stoccaggio e la movimentazione delle merci acquistate. Gli esempi di risparmio citati nello studio riguardano, nel caso del Consorzio della Toscana centrale, la rinegoziazione dell’appalto di pulizia dell’Azienda ospedaliera di Careggi, che ha portato ad una minore spesa di circa 670 mila euro, mentre 11.000 euro sono stati risparmiati con la gara per l’emodinamica, 568.000 con quella per le provette, 142.000 sui farmaci antistaminici, 275.000 con la rinegoziazione degli ausili sanitari.

Il Consorzio costiero ha risparmiato 580 mila euro con la gara per le provette, 46mila sui defibrillatori, 100mila sulle protesi ortopediche, 14mila sulla lettura ottica delle ricette, 180mila euro ricontrattando le forniture per la risonanza magnetica, 150mila sugli antistaminici e 50mila sui vaccini. Infine il Consorzio sud ha risparmiato 285mila euro nel settore del materiale sanitario e protesico, 758mila euro nei farmaci e diagnostici, 283mila euro nei servizi e 92mila euro nelle attrezzature ed altri beni mobili.



In Consiglio regionale, due giorni a convegno sull’esperienza del difensore civico in sanità. Tra gli interventi il presidente Nencini, il difensore civico della Toscana, Fantappiè e quello della Catalogna, de Catalunya, docenti di medicina e professori.
Venerdì 19 e sabato 20 settembre nell’auditorium del Consiglio regionale si tiene il convegno “L’esperienza del Difensore civico in sanità: i risultati e le prospettive di sviluppo nel contenzioso in materia di responsabilità professionale e negli aspetti connessi con la tutela dei cittadini danneggiati da emotrasfusioni, vaccini, emoderivati ex L.

210/’92 e successive modifiche”. Sono passati vent’anni dall’entrata in vigore della L.R.36/1983 che legittimava il Difensore civico ad intervenire nei confronti delle unità sanitarie locali. Prendendo spunto da questa “storica” ricorrenza il Difensore civico ed il Consiglio Regionale della Regione Toscana, promuovono un convegno che, oltre ad offrire un bilancio dell’esperienza ventennale compiuta dall’ufficio (arricchito peraltro dal confronto, con analoghe esperienze, anche di paesi europei), tratta alcune problematiche attualissime sulle quali il Difensore civico della Toscana svolge un ruolo di primo piano a livello nazionale.

Il Convegno si propone, infatti, di approfondire, grazie ai qualificati contributi dei relatori e dei moderatori invitati, le problematiche relative alla tutela dei soggetti danneggiati da vaccini, trasfusioni ed emoderivati (comprese le eventuali proposte di modifica alla L. 210/’92) e quelle sorte intorno alla responsabilità professionale degli operatori sanitari. Quest’ultime verranno affrontate sotto un’angolatura particolare: quella degli strumenti gestionali ed organizzativi per prevenire i casi di “malpractice”, a cominciare dal monitoraggio del contenzioso risarcitorio, che costituisce uno specifico obiettivo del PSR 2002-2004.

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