San Salvi: raccolta di firme con la petizione perché continui il progetto La città ri-nata in attesa di Macerie, l’11 settembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2003 12:36
San Salvi: raccolta di firme con la petizione perché continui il progetto La città ri-nata in attesa di Macerie, l’11 settembre

Lo spazio cult dell’estate fiorentina si apre ad un intenso cartellone teatrale. Si comincia venerdì 22 agosto e si prosegue ininterrottamente sino all’8 settembre, presentando produzioni dei Chille e spettacoli ospiti, per lo più di giovani compagnie fiorentine.
L’apertura – da venerdì 22 a domenica 24 agosto ore 22 - è affidata allo spettacolo-omaggio dei Chille de la balanza, intitolato Pier Paolo Pasolini: una disperata vitalità, di e con Claudio Ascoli. E’ questo una sorta di chiacchierata-affabulazione – con immagini da alcuni film pasoliniani - per riflettere sul malessere dell’attuale società e per riscoprirne le radici, proprio grazie a Pasolini e alla sua lucidità di poeta e intellettuale, nella crisi post-sessantottina, in quel genocidio culturale che accompagnò gli ultimi tragici anni di esistenza di Pasolini.
La performance prevede momenti di interazione con il pubblico, con il quale Ascoli mangia formaggio, beve vino e al quale dà – in un omaggio-eucaristia – un pezzo di pane.

Tutto ciò avviene in uno spazio percorso da cani in libertà: i Chille invitano gratuitamente chi porterà con sé il proprio cane da far scorazzare nello spazio-teatro. Di Pasolini saranno visitati i suoi poemi sul ’68 e sulla sfortunata generazione e soprattutto il lungo (e purtroppo interrotto dalla morte violenta del poeta) dialogo con Gennariello, un’ ipotetico ragazzo napoletano a cui Pasolini spiega cosa stava succedendo in quegli anni e indica (con una incredibile chiarezza premonitrice) l’ineluttabile destino del mondo e dell’Italia.

Straordinarie le invettive-provocazioni tratte dagli Scritti Corsari, per l’abolizione della scuola dell’obbligo e soprattutto della televisione, che per Pasolini avrebbe finito con il favorire l’apparizione sulla scena politica italiana di una sorta di Pinochet democratico.
Non è perciò un caso che Per Paolo Pasolini: una disperata vitalità proponga in chiusura la famosa scena tratta da Uccellacci e Uccellini (film pasolinano del 1965) in cui il Corvo - personaggio-simbolo dell’intellettuale contemporaneo – si rivolge a Totò, dicendo: “Non pensi, signor Totò, che io pianga sulla fine di quello in cui credo.

Sono convinto che qualcun altro verrà e prenderà la mia bandiera per portarla avanti. Io piango solamente su me stesso. E’ umano, no, in chi sente di non contare più”.
L’ingresso allo spettacolo costa solo 5 euro e data la limitatezza dei posti disponibili, si consiglia la prenotazione per telefono allo 055/6236195 o e-mail a chille@ats.it.

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