L'80% dei residenti lavora a Firenze
Il tasso di occupazione e' al 47%, la disoccupazione al 5,7%
Casa e lavoro in vetta alle preoccupazioni degli extracomunitari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2003 08:25
L'80% dei residenti lavora a Firenze<BR>Il tasso di occupazione e' al 47%, la disoccupazione al 5,7%<BR>Casa e lavoro in vetta alle preoccupazioni degli extracomunitari

La forza lavoro a Firenze è stata passata ai raggi X dall'indagine condotta dagli Uffici della Statistica del Comune diretti da Riccardo Innocenti e i risultati sono stati illustrati nel corso del convegno che si è tenuto nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio: "Le forze di lavoro a Firenze. L'indagine sperimentale compie il primo anno. Aprile 2002 - Gennaio 2003". I dati emersi serviranno a contribuire alla determinazione degli indirizzi politici dell'Amministrazione in tema di lavoro. È stato intervistato un campione di 1200 cittadini con un'età compresa fra i 18 e i 75 anni suddiviso per sesso e zona di residenza.

I soggetti individuati sono stati interpellati ben quattro volte nel corso di diciotto mesi, lungo tutta la durata della ricerca. È stato redatto un rapporto di 230 pagine dal quale emerge che il tasso di attività lavorativa dei fiorentini (rapporto tra forza lavoro e popolazione) supera, seppur di poco, il 50%, ma scende al 37,9% per la popolazione in età giovanile. Il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione) supera il 47%; il tasso di disoccupazione (rapporto tra inoccupati e forza lavoro) è al 5,7%, ma, anche in questo caso, lo stesso rapporto riferito ai giovani sale al 18,8%.

Poco sotto il 2% il tasso di disoccupazione di lungo periodo. Sono soprattutto le donne ad essere senza lavoro: l'occupazione maschile è al 62% quella femminile è al 46%. I pensionati sono il 23% uomini e il 21% donne rispetto al totale della popolazione. Gran parte degli occupati lavora nel Comune di Firenze, circa l'80%, a cui è necessario aggiungere un 13% di occupati nella provincia che, nel complesso viene quindi ad occupare oltre il 93% dei lavoratori. "La peculiarità di questa indagine - ha commentato l'assessore alla statistica Elisabetta Tesi - è quella di fornire dati inediti per la complessità del territorio comunale ma anche dettagliati per i singoli quartieri.

I dati ottenuti si riferiscono alla partecipazione dei cittadini residenti nel Comune di Firenze al mercato del lavoro. Un elemento è che l'80% degli occupati lavora nel territorio del Comune di Firenze. In seguito bisognerà cercare di estendere al territorio metropolitano l'ambito di indagine e di analisi con la collaborazione degli altri enti locali e di integrare i livelli di analisi anche con altre fonti che possano descrivere la struttura produttiva come ad esempio l'INPS. Per uno studio di questo tipo è già stata avanzata la richiesta di inserimento nel prossimo Programma Statistico Nazionale".

La popolazione lavorativa è prevalentemente di tipo terziario: gli addetti all'industria manifatturiera sono il 13,3% degli occupati e salgono al 16,9% considerando anche l'edilizia; se sommiamo le quote del commercio, della pubblica amministrazione e dell'insieme dei servizi si ha che oltre l'82% degli occupati sono impiegati, a vario titolo, in attività terziarie. I quartieri con la più alta incidenza di residenti occupati nell'industria e nell'edilizia sono il Quartiere 3 con il 24,9% ed il Quartiere 4 con il 20,2%.

Il Quartiere 3 risulta anche essere il quartiere con la minore incidenza di occupazione terziaria nella sua popolazione. "L'88% dei lavoratori a tempo indeterminato - ha spiegato l'assessore al commercio Francesco Colonna - dimostra che la popolazione lavorativa è piuttosto stabile e di conseguenza lo è anche la ricchezza della città. Il 28% è impiegato nel pubblico impiego grazie alla presenza in città delle quattro principali aziende che sono pubbliche: il Comune, la Regione, l'ASL e l'Università.

Il tasso di disoccupazione giovanile è definito «intellettuale» poiché si tratta soprattutto di laureati e dottorati. L'indagine sfata un mito; quello dei fiorentini che escono dalla città per andare a lavorare; magari succede il contrario e questo spiega la necessità di intervenire sul trasporto pubblico urbano". Anche la composizione professionale degli occupati conferma la connotazione terziaria della città. Gli impiegati intermedi sono il 42% degli occupati; se a questi sommiamo anche i dirigenti e i quadri-direttivi arriviamo al 52,4% del totale della popolazione occupata, pari ad oltre il 72,5% dell'occupazione dipendente.

La quota di operai e assimilati è circa il 20% del totale. L'occupazione autonoma (imprenditori, liberi professionisti e lavoratori in proprio) rappresenta quasi il 28% della popolazione occupata. Nel complesso i lavoratori dipendenti sono il 72,2% degli occupati. Tra i lavoratori autonomi oltre il 73% dichiara di non avere dipendenti. Oltre l'88% degli occupati ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e tra questi il part-time è di poco superiore al 10%. Nei rapporti di lavoro a tempo determinato emerge la consistenza del numero di contratti di collaborazione coordinata e continuativa che superano la quota dei contratti di formazione e lavoro e assimilati; su circa 12.800 lavoratori a tempo determinato, il 31% ha un contratto di Co.Co.Co.

e il 16% uno di formazione-lavoro. "L'indagine rappresenta una fotografia scattata a più riprese di una città che sta piuttosto bene - ha sottolineato l'assessore alle politiche del lavoro Marzia Monciatti - ma alcune cose devono essere tenute presenti. I giovani, ad esempio, tendono a rimanere di più in famiglia perché la rete parentale può permetterlo ma in futuro questa è una tendenza che cambierà. Aumentano le collaborazioni coordinate e continuative, resta basso il tasso di occupazione nell'industria.

Importante è la presenza dei computer nelle famiglie che dimostra l'adeguatezza delle politiche del Comune nel versante dell'informatizzazione anche per comunicare con i cittadini". Dall'indagine emerge anche uno screening sui redditi dichiarati che sono risultati piuttosto alti: il reddito medio mensile netto dichiarato dai lavoratori dipendenti supera i 1.100 euro e quello dei lavoratori autonomi supera i 1.500 euro. In media nella città la stima del reddito personale degli occupati è pari a 1.221 euro.

Più dell'80% degli occupati può inoltre contare, in famiglia, su un altro reddito oltre al suo. La ricerca evidenzia anche il titolo di studio posseduto. Si ha una alta scolarizzazione della popolazione nel suo complesso con oltre il 55% che ha un titolo di studio superiore alla licenza media (il 68% tra i soli occupati) ed oltre il 18% con un titolo di livello universitario (il 25% tra gli occupati). Questo alto livello di scolarità tra gli occupati, sembra mostrare, a differenza di non molti anni fa, l'elevato livello formativo della forza lavoro fiorentina e conferma la maggiore possibilità di trovare un'occupazione essendo in possesso di un titolo di studio più elevato.

Per quanto riguarda la diffusione dell'informatica nelle famiglie, oltre il 58% dei residenti dichiara di avere un personal computer; meno diffusa la disponibilità per i pensionati e per le casalinghe. Tra coloro che hanno il personal computer oltre l'81% lo utilizza anche per il collegamento ad Internet. La stragrande maggioranza degli utenti, l'86% dispone di un collegamento analogico e quindi appare ancora scarsa la diffusione delle linee a banda larga. Questi risultati non sarebbero stati evidenziati in un'analisi macroscopica condotta a livello provinciale o regionale.

L'indagine non solo ribadisce che Firenze è una città fortemente connotata da un'economia legata al terziaria e collocata al centro di un'area produttiva tra le più importanti del Paese ma soprattutto indica la dimensione della forza lavoro e l'entità del fenomeno della disoccupazione a livello dei singoli quartieri, così da permettere, all'Amministrazione, interventi molto capillari. La ricerca è stata condotta grazie alla convenzione con il dipartimento di statistica ed in particolare con il professore Andrea Giommi, che ha curato, assieme all'ufficio statistica la nuova strategia di indagine basata sulla metodologia CATI, cioè interviste telefoniche ripetute grazie al centro specializzato di cui è dotato l'ufficio di statistica.

"Si tratta di indagini specifiche realizzate con strumenti ad hoc - ha commentato il professore Giommi - di cui il Comune si è dotato ed altre inchieste saranno compiute in relazione a situazioni di particolare interesse. Rilevante è anche la scolarizzazione diffusa sul territorio".
Tra pochi giorni l'USCI, nella quale il Comune di Firenze ha recentemente assunto un ruolo nell'ambito del comitato di direzione, terrà proprio nella nostra città la sua assemblea straordinaria e contemporaneamente un convegno nazionale di grande rilevanza sulla rilevazione dei prezzi al consumo, con la partecipazione del presidente dell'ISTAT, di esperti accademici, dei massimi rappresentanti dei consumatori, di esperti di Eurostat.

Il cuore di tutti i problemi per gli stranieri extracomunitari che lo mettono in vetta alla classifica dei primi tre percepiti come più importanti è la casa per il 70,5%, seguito dal lavoro per il 67,4% e, a notevole distanza tra le preoccupazioni, il permesso di soggiorno (21%), il ricongiungimento familiare (20%), le difficoltà con la lingua (17,9%), la solitudine (10,5%) e la cura dei bambini (9,5%).

Sono queste le maggiori difficoltà incontrate dagli immigrati che vivono nell'area fiorentina (17.916 a Firenze e provincia secondo gli ultimi dati) e nei comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano secondo una ricerca realizzata dall'Ires Toscana per l'Osservatorio sull'immigrazione straniera. In occasione del convegno "Immigrazione straniera nell'area fiorentina", che si apre oggi alle 9,30 nel salone de' Dugento di Palazzo Vecchio organizzato dall'assessorato all'immigrazione del Comune, verranno presentati i risultati di questa prima "mappatura" dei fabbisogni degli immigrati e il sito internet dell'Osservatorio.

Il sito, che sarà attivo dalla prossima settimana e presente come link sulla homepage di tutti i Comuni che partecipano all'Osservatorio, servirà a raccogliere tutte le notizie, le ricerche e i lavori dell'Osservatorio diventando un vademecum per chi si occupa delle politiche sull'immigrazione. L'indagine sui fabbisogni degli extracomunitari è nata, appunto, dalla necessità di 'fotografare' uno degli aspetti più importanti per chi lavora nei servizi agli immigrati. Le 23 domande del questionario sono state poste a un campione di 100 stranieri extracomunitari, dei quali 57% maschi e 43% femmine, con la guida di un intervistatore.

Per le nazionalità il continente più rappresentato è l'Africa (40%) con una forte presenza dei paesi nordafricani (Marocco 14%, Tunisia 7%, Algeria 6%), a seguire si sono posizionate l'Europa dell'est (31%) con paesi come l'Albania (12%) e la Romania (95) e il Sud America (20%) con paesi come il Perù (12%) e l'Ecuador (5%). Il 46% degli intervistati si concentra nella fascia dai 31 ai 40 anni, con minori percentuali degli under 30 (26%) e di chi sta tra i 40 e i 50 anni (23%). Molti sono in Italia da oltre 5 anni, il 51% è sposato (il 5% convive), mentre il 45% ha un titolo oltre la licenza media inferiore e solo il 10% possiede soltanto la licenza elementare.

"E' da notare come nella scala dei bisogni degli stranieri extracomunitari sia indicata la solitudine ancora prima delle esigenze sanitarie - spiega l'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti - . L'indagine evidenzia poi una forte percezione di discriminazione da parte delle persone immigrate nel trovare una casa in affitto. Un'attenzione particolare, inoltre, è dedicata all'universo femminile dove si rileva un fenomeno di sottooccupazione: tra quell'84% delle donne straniere che sono impiegate presso le famiglie c'è una forte percentuale, il 49%, di persone che nel loro paese d'origine svolgevano attività qualificate".

Il lavoro è sentito come prima preoccupazione più dalle donne che dagli uomini che, invece, vivono soprattutto l'ansia della difficoltà di trovare casa. "Il problema casa che è il più sentito è quello che condiziona tutto il resto con situazioni talvolta preoccupanti" aggiunge il vicesindaco di Sesto Fiorentino, Comune che è parte del progetto dell'Osservatorio, Alessandro Martini. C'è poi il plauso per i servizi ricevuti: il 68% dà un giudizio positivo, l'8% negativo e il 24% dice di non sapere.

In particolare gli uffici comunali per gli immigrati raccolgono un gradimento che supera il 90% degli intervistati. Un'altra caratteristica importante del sondaggio è che è stato effettuato a partire dagli uffici immigrati e dagli sportelli comunali, prendendo poi in considerazione i tre centri per l'impiego e anche le strutture di prima accoglienza.

Che cos'è l'Osservatorio
L'Osservatorio sull'immigrazione straniera nell'area fiorentina (curato da Ires Toscana), che comprende il Comune di Firenze e i comuni appartenenti alla zona socio-sanitaria del Nord Ovest (Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Scandicci, Calenzano, Fiesole, Lastra a Signa, Signa, Vaglia), ha la duplice finalità di costituire uno strumento utile alle politiche di programmazione territoriali degli interventi a sostegno della integrazione della popolazione non comunitaria da parte delle amministrazioni locali e di essere un centro di conoscenza del fenomeno per tutti coloro che hanno bisogno di reperire informazioni sulla composizione e sulle caratteristiche relative ai più recenti flussi migratori sul territorio.

Più ambiziosamente, si propone di mettere in rete (attraverso la creazione di un sito internet nella primavera prossima) le informazioni raccolte, cercando di diventare, nella sua auspicabile lunga durata, il luogo deputato a offrire un servizio puntuale e aggiornato circa tutti i dati statistici della immigrazione propri dell'area territoriale interessata.
Che cosa viene presentato
In occasione del convegno "Immigrazione straniera nell'area fiorentina" viene presentato il sito internet che può essere considerato il contenitore che raccoglie tutte le informazioni, le ricerche, le iniziative svolte dalle varie sezioni dell'Osservatorio.

In questo sito si troveranno, in particolar modo, informazioni relative alle normative vigenti in materia (di livello regionale, nazionale ed europeo); approfondimenti sui fabbisogni degli immigrati e sulla progettualità che è stata messa in campo in materia dalle istituzioni e dai soggetti che vi hanno partecipato; informazioni utili e links per eventuali ulteriori approfondimenti; tutti i dati statistici in materia, siano essi già confezionati sottoforma di tabelle statiche, siano essi ricavabili autonomamente dal singolo navigatore interessato incrociando l'apposito database dinamico.

Inoltre, saranno presentati i principali risultati di due lavori dell'Osservatorio: il primo, "Per una prima mappatura dei fabbisogni degli immigrati: una indagine campionaria sull'area fiorentina", che ha cercato di capire meglio quali siano le principali problematiche vissute dagli stranieri nel contesto locale e ha provato a chiedere loro una sorta di valutazione delle strutture che erogano i principali servizi; il secondo, "Verso una integrazione dei soggetti attori di politiche locali sull'immigrazione.

I progetti di Intervento", che ha invece cercato di costruire una fotografia ragionata della progettazione in materia di immigrazione sul territorio, classificando e sperimentando alcuni parametri di valutazione.
Sintesi di alcuni tra i principali risultati
"Per una prima mappatura dei fabbisogni degli immigrati: una indagine campionaria sull'area fiorentina"
L'indagine sperimentale è nata dalla esigenza di ricominciare ad analizzare uno degli aspetti più importanti, forse l'elemento cruciale per tutti coloro che operano nel campo dei servizi agli immigrati, ovvero quello relativo ai loro fabbisogni.

Il campione, costruito su 100 questionari complessivi, è stato pesato sulle strutture pubbliche e del privato sociale che erogano servizi generali o inerenti al mondo del lavoro e alla situazione abitativa, cercando di rispettare le proporzioni (presenza di stranieri e popolazione residente) tra le varie zone territoriali prese in esame. La modalità utilizzata per l'effettuazione del questionario è stata quella della sua compilazione, guidata da un intervistatore, direttamente nel luogo indicato nel campione.

Nell'individuare le strutture, comunque, siamo ovviamente partiti dagli uffici immigrati o dagli sportelli che fanno comunque riferimento alle istituzioni comunali, prendendo poi in considerazione i tre centri per l'impiego e, per quanto possibile, anche le strutture di prima accoglienza. Le interviste sono state effettuate con stranieri che si rivolgevano ad alcuni servizi nel Comune di Firenze e nei Comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano. In particolar modo, nel Comune di Firenze sono stati intervistati utenti dei seguenti servizi: l'Ufficio Immigrati del Comune, il Centro per l'Impiego, alcuni tra i principali Centri di Accoglienza (strutture che forniscono un alloggio), lo Sportello Immigrati della Cgil.

Per gli altri comuni della zona socio-sanitaria nordovest, sono stati intervistati utenti dei due Centri per l'impiego (Scandicci- Signa- Lastra a Signa e Sesto Fiorentino- Campi Bisenzio- Calenzano), dell'Ufficio Immigrati del Comune di Scandicci, del Centro Ascolto di Sesto Fiorentino, degli sportelli immigrati di Campi Bisenzio e Calenzano.
La casa
Se consideriamo i problemi indicati come primi in ordine d'importanza dagli stranieri campionati, si può rilevare una netta centralità della questione abitativa.

Il 44,7% degli intervistati risponde che il problema primario è, infatti, quello della casa, mentre minore, anche se comunque consistente, è la percentuale di coloro che indicano il lavoro (27,7%). Se si considera anche la valutazione che i partecipanti alla ricerca fanno della propria condizione abitativa, si rileva che il 67% dà una valutazione negativa (il 47% la valuta provvisoria e il 20% la giudica per niente adeguata), mentre soltanto il 29% la giudica adeguata alle proprie esigenze.

Soltanto il 4% dichiara di avere raggiunto una sistemazione definitiva. Per quanto riguarda coloro che la giudicano provvisoria, bisogna osservare che il 32% dell'intero campione degli intervistati chiama in causa il fatto che è poco confortevole, mentre l'11% il prezzo troppo elevato. Considerando la varabile sesso, si nota che tra i maschi coloro che mettono al primo posto il problema della casa sono il 52,7%, mentre tra le donne soltanto il 33%. Le donne sembrano invece privilegiare il lavoro (il 35,9% lo mette al primo posto) e altri problemi (nel 30,8 % dei casi).

Da notare che la maggior parte delle donne (90,6%).intervistate svolge un lavoro di collaboratrice familiare e abita quindi presso il proprio datore di lavoro.
Il lavoro
Il 67,4% degli intervistati colloca il lavoro al primo posto fra i propri problemi. Il lavoro è il primo problema per 25,5% degli occupati e per il 31% dei disoccupati. Il 27,7 % ha una situazione lavorativa stabile con un contratto a tempo indeterminato, ma una considerevole quota del campione (il 21,3%) si trova a lavorare senza nessun contratto; da questo punto di vista, assai allarmante appare il dato relativo alle collaboratrici domestiche, che per il 50% del totale dei casi dichiarano di essere senza contratto.


La valutazione delle strutture
Agli utenti delle strutture è stato chiesto poi di dare anche una valutazione dei servizi offerti dalla struttura a cui si sono rivolti. In tal senso, è possibile constatare come, almeno da un punto di vista generale, gli stranieri diano un giudizio per la maggioranza dei casi positivo. Il 68%, infatti, evidenzia una valutazione positiva, soltanto l'8% negativa, mentre il 24% risponde "non so". Considerando le diverse risposte secondo la tipologia del servizio, si osserva che la maggior parte delle valutazioni negative e dei "non so" si concentra nelle risposte degli utenti dei Centri per l'Impiego.

Di quest'ultimi, infatti, il 37,1% dà una valutazione positiva dei servizi offerti, mentre il 14% dà una valutazione negativa e il 48% risponde "non so". Per quanto riguarda gli stranieri che si rivolgono agli Uffici immigrati quasi la totalità dà una valutazione positiva (91,7%), mentre nessuno esprime una valutazione negativa. Anche per quanto riguarda i Centri di Accoglienza, la percentuale di coloro che valuta positivamente il servizio è molto alta (85%), mentre un po' inferiore, ma comunque consistente, è la valutazione positiva nei riguardi del sindacato (71,4%).

E' interessante notare come chi esprime una valutazione positiva utilizza in buona parte motivazioni legate alla disponibilità degli operatori (38,7%). Al di là dell'effettiva risoluzione dei propri problemi specifici, emerge cioè un bisogno generico di ascolto e di supporto, in termini di fiducia e speranza che, quando è soddisfatto, spesso genera una valutazione positiva.
Le specificità femminili
Le donne si rivolgono principalmente ai centri di accoglienza, nonostante il territorio offra loro meno strutture che agli uomini.

Il 51% delle donne intervistate è stato infatti contattato all'interno di strutture di accoglienza (del privato sociale e del Comune di Firenze). Se in parte questo può essere giustificato dal fatto che il territorio si è sviluppato sull'immigrazione maschile, nel medio e lungo periodo questo va a penalizzare l'utilizzo dei servizi da parte delle donne: più degli uomini sono all'oscuro della presenza di una rete di servizi sul territorio e alla struttura di accoglienza che garantisce loro vitto e alloggio non si danno alternative.

A fronte di un bisogno urgente di beni di prima necessità come una casa o un lavoro, difficile da soddisfare, i servizi dell'area fiorentina offrono una "tregua" (vitto e alloggio temporaneo) e soprattutto una rete di relazioni. Nella solitudine e nella diffidenza cui spesso le donne sono costrette, poter fare riferimento a "persone gentili" diventa un fattore indispensabile alla sopravvivenza. Questo consente loro di darsi un nuovo orizzonte di prospettive laddove spesso si è arrivati in un Paese senza altra alternativa.


Verso una integrazione dei soggetti attori di politiche locali sull'immigrazione. I progetti di Intervento
In questo lavoro si presenta una prima panoramica di ciò che è stato fatto nell'area fiorentina nord-ovest in tema di immigrazione allo scopo di permettere agli operatori istituzionali pubblici e privati di operare realmente in forma associata, mediante una condivisione delle conoscenze sul fenomeno favorendo lo scambio e il potenziamento dell'esistente.
La valorizzazione dell'apporto progettuale nasce nell'ottica:
· di monitorare gli strumenti esistenti, a livello zonale, best-practices, iniziative, progetti significativi;
· di monitorare le politiche approvate in sede regionale finalizzate a favorire lo sviluppo locale;
· di offrire una conoscenza articolata e aggiornata della progettualità;
· di instaurare o promuovere rapporti orientati allo sviluppo integrato locale.

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