A San Rossore il 15 e 16 luglio il Meeting sulla globalizzazione
A confronto istituzioni e movimenti. Fra i tantissimi ospiti anche il Principe di Giordania, Giuliano Amato e José Ramos Horta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2003 21:59
A San Rossore il 15 e 16 luglio il Meeting sulla globalizzazione<BR>A confronto istituzioni e movimenti. Fra i tantissimi ospiti anche il Principe di Giordania, Giuliano Amato e José Ramos Horta

FIRENZE- Si terrà il 15 e 16 luglio prossimi, nella tenuta di San Rossore, vicino a Pisa, il Meeting sui temi della globalizzazione che la Regione Toscana organizza dal 2001, in occasione del vertice dei G8 a Genova, per mettere a disposizione uno spazio di confronto fra istituzioni locali e movimenti.
Su invito del Presidente Claudio Martini, sindaci e amministratori regionali, intellettuali ed esperti, rappresentanti delle associazioni che aderiscono al movimento new global siederanno intorno a uno stesso tavolo per confrontare le proprie idee e proposte sui temi più caldi dello sviluppo del pianeta.
Giunto alla sua terza edizione, il Meeting costituisce una sorta di “prosecuzione” del Social Forum Europeo che si è tenuto a Firenze nello scorso novembre, provocando mille polemiche e alimentando previsioni catastrofiche puntualmente smentite dai fatti.
I temi in discussione a San Rossore, e soprattutto gli ospiti chiamati a parlarne, sono molto vicini a quelli affrontati nel raduno dei new global nel capoluogo toscano.

A San Rossore, però, il confronto è sempre di più un faccia a faccia fra soluzioni anche opposte, tra chi non vuole alcuna frontiera fra le varie parti del globo e chi invece contesta forme, metodi e risultati della globalizzazione.
Quest’anno saranno due i filoni di grande attualità su cui si discuterà: il primo è quello del cibo e dell’alimentazione, il secondo quello della pace e del dialogo tra popoli, civiltà e religioni diverse.
Nel mondo più di 800 milioni di persone non hanno da mangiare e oltre 2 miliardi sono sottoalimentati.

La fame cancella 900 vite all’ora, oltre 20 mila al giorno. La Fao stima che entro il 2030 il mondo avrà un fabbisogno di cibo superiore del 60 per cento rispetto ad oggi. A questi temi e alle implicazioni che hanno con le questioni ambientali, educative e sanitarie, sarà dedicata la prima giornata alla quale parteciperanno tra gli altri il sottosegretario generale per gli Affari economici e sociali dell’ONU Nitin Desai; il segretario generale della Presidenza del governo brasiliano Luis Dulci; lo scrittore Wendell Berry; il biologo Marcello Buiatti; l’etologo Leo Pardi; il direttore della rivista The Ecologist Edward Goldsmith; il fondatore dell’Istituto per l’alimentazione e lo sviluppo Frances Moore Lappé; il presidente del Forum internazionale sulla globalizzazione Jerry Mander; il presidente di Slow Food Carlo Petrini; la presidente della Commissione sul futuro del cibo Vandana Shiva; l’ex segretario esecutivo dell’UNFCCC Michael Zammit Cutajar; l’esperto di acqua Riccardo Petrella; il presidente dell’IFOAM Bernward Geier; Donato Greco dell’Istituto superiore di sanità; Erio Ziglio dell’Organizzazione mondiale della sanità; il direttore delle operazioni umanitarie dell’UNHCR Larry Hollingworth; il presidente dell’IRRE toscano Franco Cambi; il pedagogo canadese Paul Belanger; il sindaco di Oakland ed ex-governatore della California Jerry Brown; lo scrittore Samir Amin; il Vescovo di Terni monsignor Vincenzo Paglia.
L’altro tema al centro del dibattito di San Rossore è quello della pace a cui è dedicata la seduta del 16 luglio.

La difficile ricerca della pace deve fare i conti, nell’anno della guerra all’Iraq e della recrudescenza del terrorismo internazionale, con ben 30 conflitti in corso. Guerre di cui sono spesso i più deboli a fare le spese. Nell’ultimo decennio sono oltre 2 milioni i bambini rimasti vittime di combattimenti, 6 milioni quelli rimasti feriti ed oltre 20 quelli sfollati o costretti alla fuga. Alla seduta di San Rossore dedicata alla pace parteciperanno il Premio Nobel per la pace e Ministro degli Esteri di Timor Est Jose Ramos Horta; il Vice Presidente della Convenzione Europea Giuliano Amato; il direttore di Unicredito Italiano Alessandro Profumo; l’Ambasciatore d’Italia in Iran Riccardo Sessa; Mina Menon del World Social Forum; il capo dipartimento dell’Ufficio per la Ricostruzione e gli Aiuti Umanitari (ORHA) Tim Cross; l’ex-deputato democratico del Congresso degli EU John Brademas.
Una sessione particolare è dedicata ai rapporti tra Europa e Islam: ci saranno invece il Principe di Giordania El Hassan Bin Talal, lo storico Franco Cardini, l’ex ministro della cultura del Libano Ghassan Salameh e l’ex ministro degli esteri dell’Algeria Taled Ibrahim.

In fase di definizione, infine, una seduta dedicata al processo di pace in Medio Oriente e alla Roadmap Israele-Palestina. (d.p.)

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