Produrre e vendere vino nell’era del super Euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2003 07:22
Produrre e vendere vino nell’era del super Euro

Firenze – Euro super, dunque export penalizzato. E’ il grande tema di questi giorni. Come possono reagire con profitto i nostri vigneron in attesa di un riequilibrio dei cambi e della ripresa economica? Sono questi i temi del convegno Il mercato internazionale del vino, tendenze e strategie organizzato il prossimo 18 giugno (ore 10 – 13) a S. Casciano Val di Pesa, a chiusura del Master in managemente e marketing delle imprese vitivinicole 2002-2003. Parteciperà, tra gli altri, il sottosegretario all’agricoltura Teresio Delfino.
Tra i relatori Diuska Luppi, direttore del Consorzio del Marchio Storico Chianti Classico, German Ramirez, marketing manager della multinazionale E.

& G. Gallo, Alessandro Costantini, marketing manager della Ruffino Spa, e Nathalie Guibert dell’Università di Avignone (Laboratoire Management et Commerce International- Filiere Vin).
Il dibattito sarà introdotto dal coordinatore del Master Leonardo Casini. Parteciperanno, tra gli altri, il professor Augusto Marinelli, appena confermato rettore dell’Università di Firenze, e per la Provincia di Firenze il presidente Michele Gesualdi e l’assessore all’agricoltura Mario Lastrucci.
Alla sua terza edizione, il Master in management e marketing delle imprese vitivinicole è, come noto, un’iniziativa ideata nel quadro delle attività delle Capitali dei Grandi Vini, associazione nata dalla congiunta volontà delle amministrazioni provinciali di Firenze, Bordeaux, Porto, San Francisco, Melbourne e Santiago del Cile, le sei realtà vinicole più importanti del mondo.

18 gli studenti selezionati quest’anno (meno che in passato per assicurare una gestione più adeguata) provenienti da tutta Italia e uno dall’Argentina. 450 le ore di corso, con visite ai grandi produttori di Bordeaux e Montalcino oltre che al Vinitaly.
“Il Master”, ricorda il professor Casini, “nasce con l’obiettivo di creare manager su misura per il settore, dirigenti che sappiano di agricoltura, ma che siano anche capaci di muoversi sul mercato internazionale. Se occorre saper produrre vini di crescente valore, occorre anche saperli vendere bene.

La competizione globale si svolge del resto sul terreno della qualità a 360 gradi”.
Come emerso anche al recente Vinitaly, oggi il settore vitivinicolo italiano rappresenta l’eccellenza qualitativa in Europa, frutto dell’impegno di un intero sistema imprenditoriale che ha avuto il coraggio di investire nel futuro, valorizzando risorse locali e territorio.
“Anche per le imprese toscane”, aggiunge Casini, “la sfida è di accrescere i livelli di qualità, facendo del successo attuale un importante punto di partenza per affrontare le sfide del futuro.

Un programma da gestire con il dialogo tra imprenditori privati e sistema pubblico, attraverso la creazione di strumenti promozionali e la formazione di risorse umane adeguate. Il Master offre appunto un contributo reale in questa direzione, proponendo profili professionali altamente qualificati, in grado di rispondere alla crescente competitività del sistema”.

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