Anche Del Piero e Lippi a convegno sul futuro del calcio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2003 10:08
Anche Del Piero e Lippi a convegno sul futuro del calcio

Uliveto Terme (Pisa) - Se è vero che il calcio resta il gioco più bello e più amato, è anche vero che in Italia il massimo torneo risulta evidentemente squilibrato, con il Sud pressoché assente e troppi contenziosi ormai endemici: tra i grandi club, ma soprattutto tra club grandi e piccoli, ossia tra i ricchi che non sanno più come fronteggiare le spese pazze degli ingaggi, e i poveri in rivolta perché agli svantaggi di sempre vedono ora sommarsi anche l’emarginazione dai dividendi più grassi dei diritti televisivi.
Travolto anche da scandali occasionali quanto ricorrenti (doping, sudditanza vera o presunta degli arbitri, conflitti d’interesse) e inquinato da indubbi deliri di grandezza, forse il calcio non è ancora approdato all’ultima spiaggia, come recita provocatoriamente il titolo del convegno in programma il 19 maggio (ore 15) nel Parco termale di Uliveto Terme.

Ma sicuramente si tratta di un malato ormai piuttosto grave da curare per tempo con adeguate terapie d’urto.
Il fatto stesso che la convocazione al capezzale dell’illustre paziente venga dalla LAMICA, l’Associazione dei medici del calcio presieduta da Enrico Castellacci, sottolinea in misura paradossale l’eccezionalità della situazione e l’urgenza di correre ai ripari. Il parquet dei protagonisti (moderatrice Maria Teresa Ruta) chiamati a “salvare dai deliri di grandezza il gioco più bello del mondo” certifica peraltro da solo il grado di consapevolezza del problema.
I presidenti che hanno detto sì all’appuntamento sono Claudio Gaucci (Perugia), Attilio Romero (Torino), Maurizio Mian (Pisa), mentre per l’Inter interverrà il direttore generale, Massimo Moretti.

Gli allenatori sono invece Marcello Lippi (Juventus), Serse Cosmi (Perugia), Eugenio Fascetti (Como), Roberto Clagluna (Fgci) e Carolina Morace (tecnico della nazionale femminile). Tra i calciatori Alessandro Del Piero, fresco di scudetto. Quanto ai medici del calcio ci sono tutti, da Andrea Ferretti (Nazionale), a Franco Combi (Inter), a Giorgio Galanti (Fiorentina) e via elencando. In pratica, l’intera categoria..
Il convegno si svolge per l’appunto nel quadro di un corso di aggiornamento per i medici del calcio organizzato dalla Clinica ortopedica dell’Università di Pisa del professor Giulio Guido, dallo stesso Castellacci, primario di Medicina e traumatologia dello sport a Lucca, e dal dottor Lamberto Arcucci.

Sopita per un attimo la battaglia contro il doping condotta in questi anni dalla Lamica, proprio i medici del calcio rivendicano un contratto collettivo come garanzia delle responsabilità per niente secondarie che si assumono. “Assurdo”, ricorda Castellacci, “che a tutt’oggi i medici e i preparatori atletici siano le uniche componenti del calcio non tutelate da un contratto”.
E’ una delle molte anomalie di questo straordinario pianeta calcio, multimiliardario e spessissimo sprecone, ma incapace di trovare le risorse per regolarizzare il rapporto con chi gestisce in prima persona la salute degli atleti.
Di certo il calcio non morirà di questi perversi atteggiamenti.

Ma che dire delle banche che più o meno direttamente controllano quattro club in forza nella stessa divisione, dunque contro i regolamenti? Che dire delle società costituite da figli d’arte che gestiscono anche gli interessi di atleti di squadre avverse? Che dire dell’eccesso di stranieri? O del tourbillon di giocatori che nell’arco di una stagione possono più volte cambiare squadra? E che dire dei presidenti risparmiosi a parole subito contraddette da investimenti folli?
E’ a queste e a molte altre domande che il convegno intende dare risposta per contribuire a salvare uno sport caro a tutti gli italiani.

L’evento è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione delle società Acqua e Terme di Uliveto, Credito Cooperativo di Fornacette, Bipielle Leasing Sezione Nautica.

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