Piccoli comuni: ricerca dell’Irpet sui servizi pubblici locali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2003 18:52
Piccoli comuni: ricerca dell’Irpet sui servizi pubblici locali

Complessivamente, nei piccoli comuni toscani non si vive male. Ma alcuni disagi ci sono, legati alle caratteristiche sfavorevoli del territorio, alla bassa densità della popolazione, allo scarso sviluppo economico. Queste tre caratteristiche si presentano insieme nel 70% dei comuni con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti. Una delle conseguenze è la difficoltà nell’organizzare e mantenere attivi i servizi pubblici locali. Le situazioni più critiche riguardano Lunigiana e Garfagnana, ma anche alcune zone del Casentino e della Valtiberina, l’appennino toscano a nord di Firenze e alcuni comuni nel sud della regione.

Sono solo alcuni dei dati salienti di una ricerca commissionata all’Irpet dalla commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale; i dati sono stati presentati stamattina in commissione dalla dottoressa Renata Caselli. La ricerca contiene informazioni statistiche su tutta la regione e mette a confronto le caratteristiche demografiche, morfologiche ed economiche con l’offerta ed il bisogno di servizi pubblici; inoltre, sono stati analizzati in modo più particolareggiato due casi, con gruppi di discussione tematici a Cetona e nell’Amiata senese.

“E’ un documento estremamente interessante – ha commentato Sirio Bussolotti (Ds), presidente della commissione – Il Consiglio sta lavorando su diverse proposte di legge per i piccoli comuni e a breve sarà in discussione anche la riforma dei servizi pubblici, quindi avere a disposizioni questi dati è fondamentale per rispondere alle reali esigenze del territorio”. Bussolotti ha annunciato che la ricerca verrà presentata pubblicamente a breve e, per la presentazione, verranno scelte proprio le località indicate dalla ricerca come più disagiate.

Il vicepresidente, Franco Banchi (Cdu), ha chiesto anche che venga promosso un confronto con altre Regioni italiane, per esaminare come affrontano la situazione a livello normativo. In Toscana, i comuni con meno di 3000 abitanti sono 93 su 287: il 32,4%, contro una media nazionale del 57,4%. Uno degli aspetti Più rilevanti messo in luce dalla ricerca è l’anzianità della popolazione: sotto la soglia dei 3000 abitanti, la popolazione anziana (più di 65 anni) supera i giovani (meno di 30 anni); il rapporto si inverte nei comuni con più di 3000 abitanti.

Comunque, i servizi agli anziani in generale non mancano. Scarseggiano quelli per i giovani (con la pressoché totale assenza di asili nido e la progressiva chiusura delle scuole), ma quello di cui si sente più l’esigenza sono i servizi di trasporto. Se la situazione attuale è complessivamente accettabile, i problemi emergono considerando le prospettive future. I gruppi di discussione hanno messo in evidenza alcune preoccupazioni relative al mantenimento dei servizi e all’introduzione di tipologie innovative di intervento (servizi per gli immigrati, ad esempio), preoccupazioni legate soprattutto alla progressiva diminuzione delle risorse a disposizione dei Comuni.

Due le indicazioni che emergono dalla ricerca, per le possibili azioni della Regione: continuare a promuovere il coordinamento e le forme associative tra i piccoli comuni, ed intervenire anche direttamente per sostenere le spese correnti.

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