Giovedì 15 maggio la presentazione alla Badia Fiesolana dei diari di padre Balducci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 maggio 2003 07:16
Giovedì 15 maggio la presentazione alla Badia Fiesolana dei diari di padre Balducci

Giovedì 15 maggio alle 17 alla Badia Fiesolana sarà presentato il volume “Ernesto Balducci – Diari 1940/1943”. E’ il primo tomo di un’edizione critica a cura di Maria Paiano stampato dalla casa editrice Olschki per la Biblioteca di storia moderna e contemporanea dell’Unione regionale delle Province toscane (URPT).
Interverranno alla presentazione Bruna Bocchini Camaiani, Francesco Margiotta Broglio, Daniele Menozzi e padre Giancarlo Rocchiccioli. Saranno presenti il presidente dell’URPT Claudio Frontera, il sindaco di Fiesole Alessandro Pesci ed il presidente della Fondazione “Ernesto Balducci” Carmelo Pellicanò.
L’iniziativa si colloca nel contesto del lavoro di valorizzazione, catalogazione e cura dell’archivio della Fondazione Balducci.

E’ già stato pubblicato un catalogo della parte ‘pubblica’ dell’archivio, relativa a omeli e conferenze (‘Percorsi di archivio. L’archivio di Ernesto Balducci’, a cura di B. Bocchini Camaiani, M. Galfré, N. Silvestri, Regione Toscana-Toscana beni librari, Firenze 2000).
Della parte ‘privata’ dell’archivio, che comprende l’ampio carteggio, in via di catalogazione, e molte raccolte di carte e quaderni degli anni di formazione, i Diari rappresentano indubbiamente una delle fonti più interessanti.

Permettono non solo la comprensione del complesso itinerario di formazione di Ernesto Balducci all’interno del seminario interregionale romano degli Scolopi, ma anche di cogliere uno spaccato della realtà della Chiesa italiana alla fine degli anni Trenta e durante la guerra, sia nel rapporto con la società che nell’insieme dei messaggi e dei contenuti religioso-culturali e ideologico-sociali che venivano trasmessi ai sacerdoti che avrebbero dovuto affrontare i problemi della realtà italiana del dopoguerra e della ricostruzione.
I testi del diario di Balducci, annotati criticamente con grande cura filologica e competenza storica da Maria Paiano, rivelano un forte desiderio di una cultura vasta, che superasse le barriere ecclesiastiche, e una lucidità non frequente nell’ipotizzare vie di presenza culturale non ‘tradizionale’, come lui stesso scrive.

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