FIRENZE - La rivista americana "Variety", la Bibbia del cinema, ha recensito – per mano di Jay Weissberg – il film di Beppe Ferlito "Né terra né cielo", che arriva in sala giovedì al cinema Ideale di Firenze: dove, prima della proiezione delle 21, regista e cast al completo saluteranno il pubblico.
LA RECENSIONE DI VARIETY
"Molte le buone idee sparse in tutto il film", commenta il critico di "Variety", che avvicina "Né terra né cielo" a "Simon del desierto" di Luis Bunuel e ad "Arriva John Doe" di Frank Capra.
Il critico della più autorevole e più temuta rivista di cinema del mondo apprezza il lavoro di Ferlito sull’immagine, e solleva qualche riserva sulla coesione della storia, a cui gioverebbe, scrive, un montaggio più selettivo. Fra Frank Capra e Luis Bunuel, il giudizio che il critico dà su questa "satira della bizantina politica italiana" è sostanzialmente positivo.
RECENSIONI IN FRANCIA
Arrivano anche recensioni dalla Francia, dove "Né terra né cielo" è stato presentato con successo al festival di Villerupt.
"E’ una critica acutissima della società attuale", scrive Richard Sourgnes su "Le republicain", che continua: "Ferlito è riuscito in un tour de force narrativo, partendo da una situazione che ricorda ‘Il barone rampante’ di Italo Calvino". E il critico di "L’Est républicain" si fa affascinare dal "talento puro" del protagonista, "indimenticabile, funambolico e poetico", che persegue "un cammino verso la santità, con la sua non violenza alla Gandhi".
IL SOGGETTO
"Né terra né cielo" racconta la feroce, solitaria, sorprendente, singolarissima protesta di un operaio.
Il quale, nel giorno in cui si scopre tradito nel lavoro e nella vita sentimentale, inventa un modo tutto suo di gridare al mondo il suo "non ci sto". Girato interamente a Firenze, la città dove Ferlito vive e lavora, "Né terra né cielo" attinge quasi del tutto, per il cast e per la troupe tecnica, ai ragazzi della scuola di cinema "Immagina", che lo stesso Ferlito dirige da più di dieci anni. Si tratta di un caso quasi unico nel panorama nazionale: un film che trova attori, ma anche sceneggiatori, operatori, montatori fra i ragazzi di una scuola di cinema.
Sono pochissimi gli attori "esterni": fra di essi, Carlo Monni in una potente apparizione, Mario Cavallero, Fabio Fulco, il giornalista Alberto Severi, l’assessore Francesco Colonna, il sindaco di Cavriglia Enzo Brogi.
E’ intitolata “Angelesse” , la terza rassegna sul cinema delle donne promossa dal Comune di Livorno in collaborazione con il Laboratorio Immagine Donna di Firenze e Cinema Gragnani.
< Angelesse – spiega l’assessore alle Politiche Femminili del Comune di Livorno, Alessandra Atturio in apertura di conferenza stampa di presentazione della rassegna – in quanto le eroine dei film in programma sono ironicamente “angeli al femminile”: donne forti, solari, ironiche, vere eroine della quotidianità che si trovano a dover fare scelte importanti per la vita >.
Otto i film in programma , tutti di registe donna, a cominciare da giovedì prossimo 8 maggio fino al 12 giugno sullo schermo del cinema Gragnani, che per il terzo anno consecutivo ospita la rassegna.
L’iniziativa si propone di valorizzare giovani registe , poco conosciute ( alcune sono alla loro prima esperienza di lungometraggio) e rendere visibili pellicole che spesso la distribuzione ignora nonostante i consensi della critica.
Questi i film in proiezione :
8 maggio Riconciliati regia di Rosaria Polizzi
15 maggio Terza Generazione regia di Kate Woods
22 maggio Quore regia di Federica Pontremoli
29 maggio Angela regia di Roberta Torre
5 giugno Satin rouge regia di Raja Amari
12 giugno Rachida regia di Yamina Bachir Chouikh
E’ prevista in sala anche la partecipazione di tre registe: Rosalia Polizzi, Roberta Torre e Federica Pontremoli, a cui il pubblico potrà liberamente rivolgere domande.
Cinema Gragnani , via dell’Angiolo 19 (tutti i giovedì)
Orario 21.15 – Biglietto d’ingresso al cinema : € 3
