Istituzioni fiorentine mobilitate per la pace
Appello per la pace di Alex Zanotelli, Luigi Ciotti, Alessandro Santoro
E in fine la reazione di Forza Italia...

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2003 07:15
Istituzioni fiorentine mobilitate per la pace<BR>Appello per la pace di Alex Zanotelli, Luigi Ciotti, Alessandro Santoro<BR>E in fine la reazione di Forza Italia...

Scuole deserte, piazze piene di studenti e scioperi Firenze, per manifestare contro l'inizio della guerra in Iraq. Concentramenti sono stati segnalati nelle centrali piazza San Marco, piazza della Libertà, piazza Beccarla, mentre i rappresentanti di Quartiere e delle associazioni hanno invitato i cittadini a scendere in strada nelle zone periferiche di piazza Dalmazia, delle Cure e all'Isolotto. Un gruppo di giovani Disobbedienti hanno presidiato, sin dalle prime ore di stamani, il ponte della Vittoria, uno dei collegamenti viari più transitati che collega il capoluogo toscano con la zona di Scandicci.

Le reazioni non si sono fatte attendere neanche dal mondo del lavoro. Cgil, Cisl e Uil hanno indetto uno sciopero generale per le ultime due ore di ogni turno di lavoro, organizzando una manifestazione per le ore 17.00, davanti alla Rai, in Largo Alcide De Gasperi, per arrivare fino a piazza Santa Croce.
Fiammelle sul camminamento di ronda, ballatoio e merli della torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio e rintocchi della Martinella per dire no al conflitto in Iraq. Le torce accese a partire dalle 20.

La Martinella, la campana della Torre di Arnolfo, ha suonato alle 21 (per 5 minuti), in concomitanza con le campane del Duomo.(

Un invito ai cittadini a mobilitarsi per dimostrare la volontà di pace della città di Firenze: è quello che viene dal sindaco Leonardo Domenici, all'indomani dell'attacco delle forze americane all'Iraq. "Da Firenze è venuta e verrà una risposta importante, come testimonia anche il numero delle bandiere della pace che sventola alle nostre finestre - ha detto il sindaco - E' una risposta significativa che deve restare sul piano della civiltà e della tolleranza.

Il sentimento contro la guerra e contro la politica di Bush non ha niente a che vedere con l'amicizia per il popolo americano, anzi: se si vuole essere amici di qualcuno, dobbiamo anche dirgli quando sbaglia". "Oggi è importante mantenere forte anche il nostro no al terrorismo - ha aggiunto Domenici - senza assurde e infantili strumentalizzazioni. Manifestare non vuol certo dire essere per il dittatore Saddam: ma con la guerra non si risolvono i problemi, tantomeno il terrorismo". Il sindaco si è detto molto preoccupato per i riflessi dal punto di vista economico-sociale che il conflitto potrà avere per Firenze e la Toscana.

"Stamani il presidente Bush ha parlato di una guerra difficile e forse più lunga del previsto. Questa prospettiva è preoccupante anche per la nostra economia. Credo che si dovranno attivare presto tavoli di confronto fra istituzioni e categorie per analizzare la situazione e cercare soluzioni. Evidentemente, sarà questa guerra e non il Forum Sociale Europeo, come pensava qualcuno, a portare danni alla nostra città". Domenici, anche in veste di presidente dell'Anci, ha anche annunciato la volontà di mettere in campo al più presto iniziative dei Comuni in campo umanitario, per portare aiuti e sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto.



Il Consiglio Provinciale di Firenze, riunitosi ieri in seduta straordinaria, per dibattere sulla crisi internazionale ha approvato una risoluzione proposta da Ds, Margherita, PdCI, Verdi e Rifondazione Comunista dove il Consiglio si dichiara contrario alla guerra in Iraq e chiede al Governo di non fornire alcun supporto politico, diplomatico, operativo e logistico a qualunque azione che, anche indirettamente, configuri un coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni di guerra, aderisce alla manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil e dal comitato fiorentino “Fermiamo la guerra”, impegna il Presidente della Provincia a garantire l’apertura permanente della sede provinciale affinchè costituisca punto di riferimento per istituzioni, associazioni e cittadini, la Sala Rossa è già stata attrezzata con due maxi schermi a disposizione dei cittadini, la risoluzione inoltre impegna la Giunta a partecipare, fin da subito a tutte le iniziative umanitarie e di solidarietà con le popolazioni colpite.

"Sento oggi di dover esprimere un profondo disagio per gli eventi che stanno accadendo in queste ore, rispetto ai quali si manifesta drammaticamente la sconfitta della politica".

Lo ha detto ieri pomeriggio il rettore dell’Università di Firenze Augusto Marinelli in occasione della presentazione del volume "Europa e Islam: valutazioni e prospettive all’alba del terzo millennio". Il libro raccoglie i contributi scientifici della omonima Conferenza internazionale, svoltasi a Roma nel maggio 2000 presso la Pontificia Università Gregoriana, per iniziativa dell’ateneo fiorentino in collaborazione con la Lega delle Università Islamiche.
"Come studioso e rappresentante di un’istituzione culturale quale l’Università – ha proseguito Marinelli - ritengo importante, oggi a maggior ragione, presentare i risultati di un’esperienza scientifica di alto rilievo – la "Conferenza internazionale Europa e Islam" - volta ad approfondire la conoscenza e avvicinare le culture del Mediterraneo.


Neanche nei momenti più oscuri deve venir meno la missione iscritta, per così dire, nel codice genetico del mondo del sapere: quella di aprire sempre nuove strade alla realizzazione di una civiltà più autenticamente umana, riconquistando spazi al dibattito civile e alla risoluzione politica delle controversie e dei conflitti.
L’esperienza della Conferenza internazionale, seppur ristretta nell’ambito della comunità degli studiosi, costituisce un esempio positivo di questo processo"
Alla presentazione sono intervenuti, fra gli altri, il rettore della Pontificia Università Gregoriana Franco Imoda, l’Ambasciatore della Repubblica di Indonesia presso la Santa Sede Widodo Sutiyo, Justo Lacunza-Balda rettore del Pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica, Marta Petricioli, Arij A.

Roest Crollius, Gilberto Shahzad, Mahmoud Salem Elsheikh.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'Appello per la pace di Alex Zanotelli, Luigi Ciotti, Alessandro Santoro:
"Per mesi i signori della guerra hanno spinto per il conflitto, cercando di trovare consenso e alleanze. Ma la moltitudine delle coscienze si è risvegliata, la gente comune ha ritrovato il senso di responsabilità, è uscita allo scoperto, ha tenuto alta la testa, si è schierata dalla parte della pace.
Questi mesi hanno rivelato che i signori della guerra sono sempre più soli.

In questo momento, il più difficile dalla seconda guerra mondiale, dobbiamo ancor più di prima osare la pace. Non ci possiamo arrendere, né rassegnare.
Per questo chiediamo alle Chiese:
- di suonare a morto le campane della propria chiesa dall'inizio del conflitto per tutti i giorni del conflitto a mezzogiorno, ricollegandoci alle forti e chiare parole del papa: Mai mai mai alla guerra;
- di tenere le porte delle chiese aperte anche di notte (almeno una chiesa per ogni diocesi) perché si continui permanentemente a vegliare e si innalzi al Signore una continua preghiera per la pace.
A tutti i costruttori di pace chiediamo:
- di accendere in ogni famiglia, in ogni casa, un lume e/o una candela, con un momento di silenzio e di riflessione sulla pace, e di esporlo alla finestra per tutta la notte;
- di continuare a esporre le bandiere della pace e invitare tanti altri ancora a farlo;
- di boicottare la compagnia petrolifera che ha vinto l'appalto per le forniture all'esercito statunitense, non facendo rifornimento a nessuno dei distributori ESSO.
Chiediamo infine:
- a tutte le persone di inviare una lettera di protesta e di dissenso ai propri parlamentari, dichiarando di non poter più votare la preferenza per loro, se hanno votato sì alla guerra;
- a tutti i Consigli comunali di riunirsi in seduta straordinaria nel giorno dell'attacco contro l'Iraq per deliberare il proprio no alla guerra e inviarlo al Governo.
Questi sono alcuni segni possibili per tutti, lasciamoci coinvolgere e contagiamo con i nostri gesti di resistenza anche chi ci vive accanto e chi incontriamo tutti i giorni, perché nelle nostre case, nei luoghi di lavoro, nelle nostre strade e nelle nostre chiese la voce della pace sia più forte della follia di questa guerra e di ogni guerra".

«Troppi minorenni lasciati in giro per la città per lo sciopero contro la guerra».

E' quanto ha denunciato, in una lettera al ministro dell'istruzione Letizia Moratti, la vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli. «Il ministro - ha spiegato la Giocoli - deve invitare i responsabili di tutte le scuole superiori fiorentine a prestare una maggiore attenzione e ad esercitare un maggior controllo dopo quanto accaduto questa mattina. La città era invasa da studenti che avevano saltato le lezioni con la scusa dello sciopero improvviso contro la guerra». «In caso di sciopero non programmato chi è responsabile dei ragazzi? - si è domandata la vicecapogrupo di Forza Italia - chi risponde dei danni che dovessero accadere ai minori al di fuori dell'ambiente scolastico? Stamani i dirigenti scolastici hanno avvertito le famiglie? In presenza di minori lasciati senza controllo per una intera mattinata non si può agire con faciloneria e pressappochismo e per questo deve intervenire, quanto prima, il ministro».

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