Domani nuova giornata per la pace in tutta la Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2003 14:38
Domani nuova giornata per la pace in tutta la Toscana

Livorno vuole essere “sentinella della pace” nei luoghi in cui vive e lavora, e condivide ed è protagonista di tutte le iniziative che abbiano l’obiettivo della pace. Per questo sostiene l’iniziativa di coloro che sono impegnati a risolvere, con tutti i mezzi non violenti a loro disposizione, la situazione di stallo nella quale si trova oggi il mondo e a garantire una vera giustizia e una pace reale; per questo aderisce all’appello del Papa per la giornata del 5 marzo, manifestando unita la propria volontà di pace.
E’ scritto nel “manifesto per la pace” che il sindaco Gianfranco Lamberti lancia, proprio nel giorno del Social Forum, insieme al vescovo monsignor Diego Coletti e dopo aver ascoltato il rabbino Isidoro Kahn ed i rappresentanti delle altre religioni presenti nella città : un documento che vuole raccogliere i sentimenti di tutti , sul quale nei prossimi giorni sarà aperto un confronto anche con il mondo del lavoro, della scuola, del commercio, dell’associazionismo, < per invitare a riflettere su cosa è Livorno rispetto alla pace > .


< Livorno non è un campo neutro - ha detto Lamberti - , per la sua stessa storia, per il suo essere città di accoglienza e di rispetto >. Nata dalla civile convivenza di persone appartenenti a diverse etnie, religioni, idee politiche- è infatti scritto nel documento- Livorno accoglie volentieri tutti coloro che, da qualsiasi parte del mondo provengano, nel rispetto della legalità garantita dalla democrazia, vogliano dire parole di pace, di libertà, di giustizia.
L’iniziativa annunciata dal sindaco Lamberti per mercoledì prossimo, aderendo appunto all’appello del Papa, si svolgerà in piazza Grande alle ore 18,30.

Sarà una grande fiaccolata che partirà da vari punti della città e si riunirà poi davanti al Duomo, dove sarà acceso un tripode con la fiamma della pace.
Questo il testo del manifesto.
LIVORNO PER LA PACE
Livorno città nata dalla civile convivenza di persone appartenenti a diverse etnie, religioni, idee politiche; città di relazioni culturali e commerciali che si sviluppano attraverso il mare, ponte verso tutte le sue sponde e non frontiera invalicabile, città di “nazioni” diverse, presenti ancor oggi nel suo tessuto urbano e sociale, Livorno accoglie volentieri tutti coloro che, da qualsiasi parte del mondo provengano, nel rispetto della legalità garantita dalla democrazia, vogliano dire parole di pace, di libertà, di giustizia.
Livorno, città che ha impresso sulla propria antica moneta – divenuta oggi la sua più alta onoreficenza, la Livornina – il motto “diversis gentibus una” da sempre crede in un ordine internazionale che – come ha detto il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - “sia fondato sul riconoscimento di quei valori e diritti universali che abbiamo elevato al di sopra delle nostre diversità”.
Livorno, città da sempre schierata contro ogni forma di terrorismo e di violenza, contro ogni dittatura, ancora una volta riconferma i valori supremi della libertà e della democrazia, senza i quali non può esistere una pace vera e duratura. Livorno, città natale del Capo dello Stato, nella cui guida morale si riconosce, fa proprie le parole di Martin Luther King: “Se ammettiamo che l’umanità ha diritto di sopravvivere, allora dobbiamo trovare un’alternativa alla guerra e alla distruzione”.

Da questo sistema di valori scaturisce l’idea che la guerra è solo estremo strumento di difesa ed il profondo convincimento del legame indissolubile tra la pace e i diritti delle persone e dei popoli, iscritti nella Costituzione della Repubblica Italiana, così come nella Carta dell’ONU.
Per questo i giovani e le giovani di Livorno sono profondamente convinti che solidarietà e rispetto della persona umana siano gli strumenti essenziali per preparare e mantenere la pace.
Per questo il mondo del lavoro di Livorno crede fermamente che solo attraverso la ricerca della pace, e non con la guerra, si possano difendere i diritti ed ottenere condizioni di vita e di lavoro migliori per tutti i popoli del mondo.


Per questo chi approda a Livorno trova accoglienza nella disponibilità e nel rispetto.
Livorno sostiene l’iniziativa di coloro i quali sono impegnati a risolvere, con tutti i mezzi non violenti a loro disposizione, la situazione di stallo nella quale si trova oggi il mondo e a garantire una vera giustizia e una pace reale.
Ed ancora condivide le parole di chi ritiene che l’esistenza di regimi totalitari, che opprimono gli esseri umani e violano le elementari regole della giustizia, sia un pregiudizio grave per il raggiungimento della pace.
Le parole di Giovanni Paolo II che invitano i credenti, a qualunque religione appartengano, a proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri, che mai il futuro potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra, raccolgono pienamente lo spirito della città.


Livorno tutta vuole essere “sentinella della pace” nei luoghi in cui vive e lavora.
Per questo la città condivide ed è protagonista di tutte le iniziative che abbiano questi obiettivi e per questo aderisce all’appello del Papa per la giornata del 5 marzo, manifestando unita la propria volontà di pace.

Le "Donne di Firenze", in collaborazione con Girotondi per la democrazia di Firenze, Legambiente, Laboratorio per la Democrazia, invitano a trovarsi alle ore 13,30 in Piazza San Giovanni, lato Via Roma, per testimoniare anche con il digiuno la volontà di fermare la guerra. "Inonderemo la piazza di bandiere della pace -afferma MOnica Liperini- abbracciando il Battistero con un grande girotondo".
Domani si terrà anche per le vie del centro di Empoli la "Fiaccolata per la Pace" contro la guerra e il terrorismo, per l'affermazione del diritto alla democrazia di tutti i popoli nella coesistenza pacifica.

Il ritrovo è fissato alle 21.00 in Piazza Farinata degli Uberti
Sabato 15 marzo Fiesole manifesterà per la pace e contro la guerra. La marcia, che prenderà il via alle 15.00 dalla piazzetta di Borgunto, e si concluderà al Convento di San Francesco, è stata lanciata dal Comune, ed ha già raccolto numerosissime adesione, fra le quali quella della Curia Vescovile, delle parrocchie del Vicariato, del Coordinamento Arci di Firenze, dei Circoli Arci di Caldine, Ellera, Fiesole, Girone, Compiobbi, Maiano, Pian del Mugnone, Pian di San Bartolo e Ponte alla Badia, del Gruppo Filarmonico Olmo, del Gruppo Donne di Fiesole, del Comitato Ulivo di Fiesole, del gruppo Verdi per Fiesole e del Centro Sant’Apollinare.

Per manifestare la propria adesione si può telefonare al numero 055/5961250 oppure mandare una e-mail all’indirizzo pace@comune.fiesole.fi.it
Luciano Dainelli e i genitori Vincenzo ed Adele, Stefano, Adele e Sem Perugini, d Agostino ed Annunziata Nucciarelli, Letizia e Domenico Simonelli, Maria e Martino Bisogni e Maria e Fortunato Sonno, ecco i Giusti di Pitigliano. Dopo tanti anni di silenzio, lontani dal dolore della guerra e dalla follia dell’Olocausto Pitigliano onorerà domani i suoi eroi.I Giusti fra le nazioni di Pitigliano vanno ad aggiungersi a Giorgio Perlasca, a Oskar Schindler, ad Anton Schmid, ai tanti uomini e donne senza nome che con il loro coraggio seppero ribellarsi al nazifascismo e rischiarono la vita per salvarne delle altre dalla barbarie.Sarà un evento.

Organizzato dal Comune di Pitigliano e dall'Ambasciata di Israele, si terrà al Palazzo municipale, domani 5 marzo, alle 11,30. Parteciperanno il sindaco Augusto Brozzi, il Presidente del Consiglio della Regione Toscana Riccardo Nencini, il Presidente della Provincia Lio Scheggi e il consigliere dell'Ambasciata di Israele dottor Shai Cohen.La medaglia che sarà consegnata avrà un valore particolare. E’ il riconoscimento dell’umanità a chi ha saputo essere responsabile, libero, coraggioso. Ad individuare i "Giusti fra le nazioni", sulla base delle testimonianze degli ebrei salvati, è la Commissione dei giusti dell'Istituto per la Memoria dei Martiri e degli eroidell'Olocausto Yad Vashem, istituito dal Parlamento israeliano nel 1953 al fine di commemorare i sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori, tramandando la memoria dell'Olocausto alle future generazioni affinché il mondo non ne dimentichi l'orrore e la crudeltà.La cerimonia inizierà con il saluto delle autorità, dopo saranno ascoltate le testimonianze dei salvati, Elena Servi, presidente dell'associazione Piccola Gerusalemme, ed Ariel Paggi, a cui seguiranno quelle dei salvatori, Ernesto Bisogni e Francesco Sonno.

Infine il consigliere dell'Ambasciata di Israele consegnerà le medaglie a ai Giusti di Pitigliano.

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