Costante Cambiamento 7a edizione: IndiaMagreb - IdentitàdiPace
Danza, teatro, incontri, video, film, mostre, stage

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2003 19:08
Costante Cambiamento 7a edizione: IndiaMagreb - IdentitàdiPace<BR>Danza, teatro, incontri, video, film, mostre, stage

Costante Cambiamento continua in questa settima edizione l’impegno preso ormai da oltre cinque anni sui diritti umani e la pace. Il programma è un’esplorazione poetica - civile fra l’India e il Magreb. Inaugura il festival la straordinaria Mallika Sarabhai, già attrice e danzatrice di Peter Brook, presente per una settimana con spettacoli e seminari che esprimono l’impegno sociale di quest’artista sui diritti civili delle donne, nei villaggi del Gujarat. Quest’edizione è dedicata a spettacoli e artisti impegnati a promuovere lo sviluppo culturale attraverso produzioni di danza e teatro con contenuti sociali.

Proponiamo di riflettere insieme sul tema della pace e dei diritti umani: “ Esiste la prospettiva di divenire tutti ugualmente liberi cittadini del mondo, o esiste solo la prospettiva della competizione tra individui all’interno di una comunità strumentalizzata e narcotizzata?” Rispondiamo che la pace è anzi tutto informazione chiara, sollecitazione, trasposizione del pensiero, è elemento di costruzione della società civile, all’interno della quale la cultura deve, necessariamente, essere funzione del trasferimento delle idee, dei diritti, per l’evoluzione di ogni individuo.

Dall’India al Magreb la poesia di poeti contemporanei ci conduce alla “sociologia del corpo” del coreografo Faizal Zegoudi – in cui la terra di origine Algeria, è interpretata dalla memoria – fino alle giovani generazioni francoalgerine, che rispondono con un linguaggio assorbito dalla strada, al grande bisogno di uno spazio di pacificazione. Il programma continua con altri spettacoli, film, mostra, incontri e si conclude con una fresca coreografia di kader Attou, in un incontro fra cultura metropolitana e spiritualità indiana per confermare, o sperare, che la conoscenza ci rende capaci di diventare liberi.

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